ZORRO E' VIVO

"Abbasso la mignottocrazia!!!"


Dal suo blog, l'esponente del Pdl avanza pesanti insinuazioni , viva la Repubblica" "Calendarista delle pari opportunità quali favori ha fatto al premier?" L'onorevole Guzzanti ancora contro la Carfagna, duro attacco a Berlusconi Il ministro annuncia "querela penale per diffamazione" di MARCO PASQUA http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/politica/carfagna-governo/gu...  
Il ministro Mara CarfagnaIl ministro Mara Carfagna ROMA - Paolo Guzzanti, deputato di Forza Italia, torna a criticare Silvio Berlusconi e, stavolta, attraverso le pagine del suo blog, se la prende anche con Mara Carfagna. Il ministro viene definito "calendarista alle pari opportunità", "inadatta" a ricoprire quel ruolo. Non solo: quella di Berlusconi, nei suoi confronti, sarebbe stata una "nomina di scambio", offerta in cambio di qualcosa che il senatore non specifica. E che gli costa una querela per diffamazione. Una presa di posizione che fa seguito alle dichiarazioni, rilasciate lo scorso 8 ottobre, quando Guzzanti aveva attaccato il premier per aver lodato la Russia di Putin. "Berlusconi mi fa vomitare", aveva detto in quell'occasione. Adesso critica senza troppe mezze misure il ministro delle Pari Opportunità: "Secondo quanto dicono alcuni testimoni che considero credibili, attendibili e tutt'altro che interessati - scrive nei commenti, rispondendo ad un suo lettore - esistono proporzionati motivi per temere che la signorina in questione occupi il posto per motivi che esulano dalla valutazione delle sue capacità di servitore dello Stato, sia pure apprendista. La sua intelligenza politica è nulla". Ancora: "Resta aperta una questione irrisolta: quali meriti straordinari hanno condotto questo giovane cittadino della Repubblica ad una carriera così fulminea? Mi chiedo come questa persona abbia ottenuto il posto". Ma l'accusa di Guzzanti è più pesante, perché è quella di una vera e propria nomina di scambio, un favore fatto alla Carfagna dal premier. Facendo riferimento ad alcune intercettazioni mai pubblicate dai giornali, ma che lui avrebbe letto, Guzzanti risponde ad un lettore che gli chiede se le "nomine di scambio" fossero più d'una: "Per quel che ne so, dai testi oculari, più di una. Per questo lo scandalo sarebbe devastante, costituzionalmente e istituzionalmente devastante. Più di scambio, tratterebbesi di compenso. Come scrisse Cossiga: 'ai miei tempi si offriva un filo di perle o un appartamento'". Guzzanti è padre della comica Sabina, alla quale proprio la Carfagna ha chiesto un milione di euro di danni. A chi lo attacca per questa sua presa di posizione contro la Carfagna, Guzzanti dice: "C'entra il senso dello Stato, il primato delle regole, la limpidezza della democrazia. Abbasso la mignottocrazia, viva la Repubblica". E nel post vero e proprio, il parlamentare si chiede se sia possibile che in una democrazia "il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l'autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe". Infine, un altro interrogativo: "è lecito o non è lecito che si faccia ministro in uno Stato immaginario e anzi in un Pianeta di un'altra costellazione, una persona che ha come suo merito specifico ben soddisfatto il capo del governo?". In serata, un comunicato: "Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna ha annunciato in una nota di aver deciso di presentare "querela penale per diffamazione nei confronti dell'onorevole Paolo Guzzanti per quanto di falso da lui sostenuto nel suo blog e ripreso dal sito di Repubblica". Mara Carfagna : un ministro sotto la lente perche' donna di Rita Guma http://www.osservatoriosullalegalita.org/08/acom/11nov1/0404ritacarfa... Nuovamente qualcuno attacca Mara Carfagna sui motivi per cui sarebbe ministro. Un discorso a mio avviso inaccettabile (anche se comprendo le motivazioni di Paolo Guzzanti, la cui figlia Sabina e' stata trascinata in tribunale dalla ministra). Forse ci sono molte donne e uomini nel PDL piu' adeguati della Carfagna ad occupare il ruolo di ministro delle pari opportunita'. Ma forse (anzi, certamente) ci sono personaggi migliori per quasi tutti i dicasteri assegnati da Berlusconi. Eppure nessuno si e' chiesto cosa abbia fatto ad es Scajola - noto fra l'altro per le terribili 'gaffe', una delle quali gli costo' anche il "posto" - per meritare il ruolo che occupa. Oppure cosa abbia fatto Alfano, avvocato come la Carfagna, referente siciliano per Forza Italia come la Carfagna lo era della Campania - regione questa che ha prodotto ottimi risultati elettorali per il partito - per meritare il dicastero che gestisce, di ben maggiore prestigio e 'peso' di quello della giovane 'ministra'. Mi si dira' che questi personaggi non sono stati scelti per lo stesso motivo che si presume abbia garantito l'ascesa della Carfagna. Io rispondo che in primo luogo non lo sappiamo. Potrebbe essere lo stesso motivo. Oppure potrebbe essere - a fronte dell'accusa che la Carfagna si sarebbe venduta il corpo - che si siano venduti l'anima, pronti ad essere sempre proni al premier e presentare come propria proposta ogni cosa gli venga imposta, incassando per giunta le corrispondenti critiche. O magari in passato sono stati pronti ad eseguire senza fiatare ordini cui chiunque altro si sarebbe ribellato. Ripeto che non lo sappiamo, pero' per Scajola e Alfano (e Bondi e gli altri) non se lo chiede nessuno, per la Mara si'. E fa specie che alcune donne pronte in ogni occasione a difendere l'uguaglianza delle donne non si rendano conto di cadere esse stesse in questa discriminazione nel momento in cui non solo accettano che la ministra venga 'esaminata' sotto tale aspetto che in un uomo non e' mai importato a nessuno, ma la criticano esse stesse. C'e' un bellissimo film con Joan Allen che si chiama "The contender" e racconta le calunnie a sfondo sessuale a cui viene sottoposta una senatrice americana in odore di vicepresidenza, al fine di indurre il presidente a preferirle un altro senatore (uomo). Consiglio di vederlo e di riflettere soprattutto sulla parte finale, in cui la senatrice rifiuta di produrre delle testimonianze che l'avrebbero scagionata, perche' a suo avviso in questo modo avrebbe avallato l'idea che i trascorsi sessuali di una donna potessero essere di interesse pubblico e condizionare la sua nomina, al contrario di quanto avviene per un uomo. Certo il personaggio di Joan Allen appariva di statura piu' elevata della Carfagna - era anche piu' maturo - ma quel che conta e' il messaggio della storia, che attori, produttori e regista hanno infatti voluto dedicare alle proprie figlie, in un mondo che ancora non sa pensare in modo 'uguale'. Ora forse qualcuno pensera' che la mia riflessione di oggi potesse essere degna di miglior causa, ed invece questa causa la merita. Per me la Carfagna si puo' criticare per quel che fa o dice, per i suoi errori attuali e per il suo livello di adeguatezza come ministro (e lo abbiamo fatto, quando e' stato il caso), e cosi' come lei le altre donne ministro, di destra o di sinistra. Ma in un Paese che non ha una legge sulla regolamentazione democratica dei partiti, che non ha le primarie, che vota alle politiche senza preferenza ed in cui e' un solo uomo (o i segretari dei partiti della coalizione) a decidere tutte le candidature e gli incarichi, o ci chiediamo per ogni ministro e sottosegretario quale parte di se' abbia ceduto nel mefistofelico scambio che vede come premio visibilita', soldi e potere, oppure non ce lo chiediamo per nessuno/a. Peraltro vendersi l'anima, ad esempio rinunciando al proprio punto di vista per uniformarsi a quello del premier o peggio calpestando principi - a destra come a sinistra - che per una vita si e' detto di voler difendere, e' molto peggio che vendersi il corpo (anche se lo si fa sul marciapiede). Solo che non suscita lo stesso scandalo, in questo Paese di valori sovvertiti.