ZORRO E' VIVO

LA VOCE DEL


Mussolini statista, la P2 una montatura»: così Dell'Utri, voce del padrone   
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=80567IL DELL'UTRI PENSIERO   E' AGGHIACCIANTE LEGGETE  ZORRO L'antifascismo? È obsoleto. La P2? Tutta una montatura. L'antimafia? Il conto costi-benefici è in rosso. "Gomorra"? Cattiva pubblicità per l'Italia. Gli studenti che manifestano? Figli del fascismo rosso. Il Tg3? Cambiare  gli uomini... Sembra un'intervista finta: la summa del "politicamente scorretto", la libertà da macchietta di chi dà fiato alla pancia anziché alla ragione. E invece no. È l'intervista vera di Marcello Dell'Utri, uscito dalle nebbie, fatta da Klaus Davi per "klauscondicio" su You Tube. Una intervista da prendere sul serio. E sul serio è stata presa, a caldo, da Giovanna Melandri, da Roberto Di Giovan Paolo, dalla Federazione della Stampa. Una lunga sequela di dichiarazioni che sembrerebbero un vaneggiamento, paradossali, ma che a ben leggere sono la cornice di un nuovo corso che assomiglia così da vicino a quel progetto di P2 di tanti anni fa, proprio ora che Licio Gelli diventa opinionista in tv, che persino Roberto Gervaso (iscritto alla sua loggia) "riapre" la sua rubrica sul Messaggero di Roma. «La P2 è una cosa che è stata montata per non parlare d'altro - ha detto Dell'Utri nell'intervista -. Certo, esisteva per fare affari, ma è stata sempre strumentalizzata, da 40 anni a questa parte». E poi, la mafia: «Non ci sarebbe stata l'accusa nei miei confronti se non ci fosse stata la grande affermazione di Forza Italia in Sicilia nel 1994», dice il senatore di Forza Italia, glissando sulle pesanti condanne per concorso esterno in associazione mafiosa, schivate grazie alle ripetute elezioni parlamentari, ininterrotte dal 1996.E poi, ancora Mangano, il famoso "stalliere di Arcore", condannato per omicidi di mafia, che per Dell'Utri era «un eroe», «malato com'era - ha affermato il senatore di Forza Italia nell'intervista - sarebbe potuto uscire dal carcere e andare a casa, se avesse detto solo una parola contro di me o contro il presidente Berlusconi. Invece non lo ha fatto. Per me è un eroe, a modo suo».E il fascismo. E Mussolini. «Mussolini sbagliò, non c'è dubbio, ma quando era al potere lo Stato era più presente di quanto non lo sia adesso. Aveva dato, e in questo è stato l'unico, un senso di patria al Paese, che non c'era prima e non c'è stato neanche dopo», ha affermato tra l'altro. «Forse Dell'Utri - è intervenuta seccamente Giovanna Melandri - confonde il senso di identità nazionale con quello di purezza della razza "garantito" con le leggi razziali e con la collaborazione con il nazismo. E forse confonde la Patria con le "patrie galere" che il Duce riempì di uomini che la pensavano diversamente da lui come Gramsci, Foa e Pertini. Molti, come don Sturzo e Salvemini, quella Patria furono costretti a lasciarla, andando in esilio. Molti ancora, come Matteotti o don Minzoni, dall'ispiratore di  quella Patria furono fatti fuori, perché le loro idee non coincidevano con l'idea di stato a cui si richiama Dell'Utri». Ce n'è anche per gli studenti in piazza: «Concordo con quegli internauti che definiscono "figli del fascismo rosso" quegli studenti che impediscono con la forza ad altri di studiare e di frequentare le lezioni, se è vero che, nell'accezione comune, tutto ciò che impedisce qualcosa agli altri è fascista». Durissima la Federazione della  Stampa contro l'attacco ai giornalisti del Tg3: «Oggi ci siamo sentiti spiegare da un singolare pulpito, quello del senatore Dell'Utri - è scritto in un comunicato - , come devono e non devono essere i conduttori, in particolare del Tg3; la faccia non deve essere gotica, il dark non và. Prima che ce la diano, stiamo pensando noi a una divisa, la farà cucire l'Usigrai, ma se e quando la metteremo, lo faremo per dire alla gente che stiamo trasmettendo informazione non libera».