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LA REAZIONE DI GRILLO


La reazione di Grillo
da pietro ricca Eravamo in attesa del commento di Beppe Grillo e del suo staff alla notizia della bocciatura dei quesiti referendari in Cassazione (vedi post precedente). E’ arrivato poco fa tramite comunicato sul suo blog. Il succo è questo:“Mi rimetto alla decisione della Cassazione, non voglio neppure discuterla, ne prendo atto”.In sostanza, a quanto si intuisce, il promotore dei tre referenda non andrà in Cassazione a contestare la decisione.Non è una risposta che aiuta a capire. Sarebbe necessaria maggiore chiarezza dopo aver coinvolto migliaia di volontari e centinaia di migliaia di cittadini. Quel che sarebbe interessante verificare è:perché la Cassazione ha ritenuto insufficienti le firme? In quali errori procedurali i promotori sarebbero incorsi? Sono errori interpretativi, dunque formalmente contestabili e politicamente discutibili, o materiali, quindi evitabili?
Notizia Ansa di poche ore fa: i tre referenda del V day saltano, causa “insufficienza” di firme. L’indiscrezione sarebbe trapelata dall’ufficio centrale per il referendum presso la Corte di cassazione. Le fonti sostengono che il numero di firme valide sarebbe inferiore al mezzo milione previsto dalla legge e che i giudici avrebbero giudicato “formalmente non corrette” le procedure seguite per la raccolta di diverse centinaia di migliaia di firme.Maurizio Gasparri gioisce. Nelle redazioni e nei partiti molti in queste ore staranno ridendo di gusto. Il 25 novembre l’ufficio centrale riceverà i rappresentanti del comitato referendario, il quale dichiarò di aver raccolto molte più firme del necessario. Possibile che sia incorso in un errore così marchiano? Non voglio crederlo.E’ presto per farsi un’idea precisa di quel che è avvenuto. Certo qualche perplessità viene a leggere il nome di Corrado Carnevale, il giudice della Cassazione da alcuni soprannominato l’Ammazzasentenze per l’arte spietata del cavillo: è lui il presidente dell’ufficio centrale. Definiva Falcone “un cretino”. Che opinione avrà di Grillo?ROMA - Non ci sarebbero tutte le 500 mila firme necessarie per lo svolgimento del referendum sui 3 quesiti sull’informazione depositati da Beppe Grillo in Cassazione, lo scorso marzo e raccolte durante i ‘Vaffa-day’ organizzati da Grillo. Si è riunito l’ufficio centrale della Cassazione per vagliare la validità delle firme presentate per ogni quesito, per verificarne sia il numero sia l’attendibilità e, a quanso si è appreso, Grillo non avrebbe raggiunto il numero esatto per mandare avanti il referendum.Per questo motivo Grillo verrà convocato il 25 novembre prossimo per interloquire con i giudici sui problemi emersi nella raccolta delle firme. Le firme raccolte da Grillo riguardavano il referendum per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, per la legge Gasparri sulla Rai e l’abolizione del contributo pubblico all’editoria. (ANSA)