Stati Uniti: 17 uiguri detenuti a Guantánamo BayData di pubblicazione dell'appello: 14.11.2008Status dell'appello: attivo
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I
17 prigionieri di etnia uigura (Huzaifa Parhat, Abdul Semet, Jalal
Jaladin, Khalid Ali, Sabir Osman, Abdul Sabour, Abdul Nasser, Hammad
Memet, Edham Mamet, Arkin Mahmud, Bahtiyar Mahnut, Ahmad Tourson, Abdur
Razakah, Anvar Hassan, Dawut Abdurehim, Abdul Ghappar Abdul Rahman e
Adel Noori) sono ancora detenuti presso la base navale statunitense di
Guantánamo Bay a Cuba, nonostante sia trascorso oltre un mese da quando
il giudice Urbina ha stabilito che la loro detenzione è illegale
ordinandone il rilascio. Il governo ha ottenuto una sospensione
d'emergenza dell'ordine da un alto tribunale che il 24 novembre 2008
fornirà le motivazioni di questa decisione.
Il 7 ottobre 2008, con una
decisione che pụ definirsi storica, il giudice Ricardo Urbina della
Corte federale del distretto di Columbia aveva ordinato al governo di
rilasciare i 17 uiguri detenuti da oltre sette anni, nella base navale
statunitense di Guantánamo Bay. Tutti erano stati arrestati nel 2001 in
Pakistan, venduti dalle forze pachistane a quelle statunitensi in
cambio di una taglia di 5000 dollari a persona e trasferiti a
Guantánamo nel 2002. Il governo Usa aveva riconosciuto che i 17 uomini
non erano "combattenti nemici".
Gli Usa hanno accettato di non
espellere gli Uiguri in Cina dove potrebbero trovarsi a rischio di
tortura o esecuzione tuttavia, finora, non sono riusciti a trovare un
paese in grado di accoglierli. Al momento l'unica possibilità di porre
fine alla loro detenzione è quella di un loro rilascio sul territorio
statunitense. L'amministrazione sta rifiutando di prendere in
considerazione questa possibilità e ha rinviato il caso a una corte
d'appello per cercare di rovesciare l'ordine di rilascio del giudice
Urbina e per ottenere che i detenuti restino a Guantánamo fino a che
non sarà possibile trovare un altro paese disposto ad accoglierli.
Nella relazione alla corte di
appello, funzionari del governo avrebbero descritto come eccellenti le
condizioni in cui sono "ospitati" gli uiguri nel campo Iguana di
Guantánamo. I detenuti vivrebbero in "uno speciale alloggio comune con
accesso a tutte le aree del campo, tra cui uno spazio all'aperto per lo
svago e un'area pic-nic", per dormire avrebbero a disposizione una
"cuccetta con aria condizionata" e per lo svago "una stanza dotata di
varie attrezzature per la ricreazione, tra cui un televisore con
videoregistratore e lettore dvd". Gli uiguri avrebbero inoltre "accesso
a cibi speciali, alla doccia e a una biblioteca". In realtà
l'attuale condizione degli uiguri è meno confortevole di quanto
descritto dai funzionari Usa, in particolare nel Campo 6, dove sono
incarcerati, isolati dal mondo esterno, circondati da un recinto di
filo spinato, sorvegliati da guardie armate e da una telecamera di
sorveglianza accesa 24 ore su 24 e con uno spazio esiguo per lo svago.
Sono ammanettati sul pavimento durante la visite degli avvocati.
Amnesty International crede
che il governo Usa debba accogliere i 17 uiguri sul proprio territorio
in nome del senso di umanità e di giustizia, e adoperarsi per trovare
una soluzione giusta, sicura e durevole in tutti i loro casi.
Per approfondimenti consulta il documento di AI
USA: US Court of Appeals blocks release of Guantánamo Uighurs as government resorts to 'scare tactics'
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