ZORRO E' VIVO

w lo scaricamento dalla rete


Europarlamento: no al taglio dell'accesso per gli utenti che scaricano illegalmente da InternetL'Europarlamento ha bocciato a larga maggioranza, ieri a Strasburgo, le nuove norme Ue che avrebbero permesso alle autorità amministrative degli Stati membri di 'tagliare' l'accesso a Internet degli utenti che scaricassero illegalmente contenuti sottoposti a copyright, cosí come prevede una legge attualmente in discussione in Francia.Con 407 voti a favore, 57 contrari e 171 astenuti, gli eurodeputati hanno approvato in seconda lettura un emendamento - nell'ambito del compromesso complessivo con il Consiglio Ue sul pacchetto di riforma delle telecomunicazioni - in cui si conferma la posizione dell'Europarlamento secondo cui l'accesso a internet puó essere negato in caso di 'downlaod' illegale solo a seguito di un ordine del giudice, e non su semplice decisione amministrativa.L'approvazione dell'emendamento ha fatto cadere l'intero testo sulla riforma delle Tlc, perche' i negoziati di compromesso con il Consiglio Ue non prevedono modifiche e sono approvati solo se l'Europarlamento li accetta integralmente. Il pacchetto sarà ora rinviato al 'comitato di conciliazione' dove le due istituzioni comunitarie cercheranno un nuovo accordo sulla riforma, che mira a migliorare la concorrenza e la tutela dei consumatori sul mercato europeo delle telecomunicazioni. Quello della repressione del 'download' illegale era ormai il solo punto controverso del pacchetto, fra l'Assemblea di Strasburgo e i governi dei Ventisette.Sono tre le opzioni possibili per il pacchetto di riforma delle telecomunicazioni nell'Ue, dopo il no dell'Europarlamento. Per quanto poco probabile, è sempre possibile che il Consiglio dei ministri delle Telecomunicazioni dell'Ue decida, nella sua riunione di giugno a Lussemburgo, di accettare il testo con l'aggiunta dell'emendamento, pur di salvare il pacchetto Telecom. Ma sarebbe una vera e propria 'resa' dei ministri, almeno 12 dei quali (con la Francia in testa) si erano espressi contro l'emendamento quando il Parlamento europeo l'aveva approvato in prima lettura.Una seconda opzione, la piú probabile allo stato attuale, è che il Consiglio Ue rifiuti il diktat del Parlamento europeo, e che la soluzione della controversia venga rimandata al 'comitato di coonciliazione' fra le due istituzioni, che peró potrebbe riunirsi nel mese di settembre, al piú presto, dopo che saranno state formate le commissioni parlamentari della nuova legislatura. Perche' possa essere tentata la strada del comitato di conciliazione, tuttavia, è necessario che il nuovo Europarlamento che uscirà dalle elezioni di giugno accetti e riconosca come proprio il risultato del voto di oggi sulla seconda lettura del pacchetto. Questa eventualità è favorita dal fatto che i tre protagonisti principali della vicenda, la relatrice socialista francese Catherine Trautmann, e relatori per altri aspetti della riforma delle Tlc, il conservatore britannico Malcom Harbour e la popolare spagnola Pilar del Castillo Vera, sono tutti ricandidati 'forti' per le elezioni europee, e saranno con tutta probabilità riconfermati. Sarà piú facile, quindi, che l'Europarlamento si affidi alla loro guida per riprendere il cammino dal punto in cui si è interrotto.La terza opzione significherebbe un ritardo di due-tre anni per la riforma delle Tlc: nel caso in cui il nuovo Europarlamento non riconoscesse come proprio il lavoro fatto nell'ultima legislatura, respingendo il risultato della seconda lettura, tutto tornerebbe al punto di partenza. La Commissione europea dovrebbe ripresentare una sua proposta, e l'iter di co-decisione legislativa fra Parlamento e Consiglio Ue dovrebbe ricominciare da zero.