ZORRO E' VIVO

ALITIAMO IL POPOLO INDIANO SIUX E APACHE IL GENOCIDIO CONTINUA FERMIAMOLO


non siamo piu’ cittadini degli U.S.A.”
Questa notizia, che ormai circola tra tutti coloro che da anni seguono le vicende dei Popoli Nativi Americani, non può certo passare inosservata. E’ presto per dire quali saranno le conseguenze e l’effettiva forza di quest’azione, ma sicuramente, conoscendo Russell Means, non è stata fatta tanto per fare. Ma di cosa stiamo parlando?I Sioux, ai quali sono appartenuti i grandi capi Toro Seduto e Cavallo Pazzo, hanno stracciato i trattati firmati dai loro antenati con gli Stati Uniti piu’ di 150 anni fa. “Noi non siamo piu’ cittadini degli Stati Uniti d’America e tutti quelli che vivono nelle regioni dei cinque Stati compresi nel nostro territorio sono liberi di unirsi a noi” ha dichiarato il loro rappresentante Russel Means, in una conferenza stampa a Washington.I trattati rappresentano “parole senza valore su carta senza valore” e sono stati “violati ripetutamente al fine di rubare la nostra cultura, la nostra terra e i nostri costumi” dicono i responsabili della tribu’. Means ha detto che passaporti e patenti saranno consegnati a tutti gli abitanti del territorio che rinunceranno alla loro nazionalita’ statunitense. Una delegazione di responsabili Lakota ha dichiarato lunedi’ in un messaggio indirizzato al dipartimento di Stato che si ritirano unilateralmente dai trattati firmati col governo federale americano, alcuni sottoscritti piu’ di 150 anni fa. “Abbiamo firmato 33 trattati con gli Stati Uniti che non sono stati rispettati” ha dichiarato da parte sua Phyllis Young, una militante della causa indiana che ha collaborato a organizzare la prima conferenza internazionale sui diritti indigeni nel 1977.Alcuni capi Lakota si sono recati in delegazione presso le ambasciate di Bolivia, Cile, Sudafrica e Venezuela e intendono intraprendere una missione diplomatica in diversi paesi nel corso dei prossimi mesi, secondo quanto hanno annunciato.Questo il fatto, nelle parole del comunicato Rai.it. La notizia è stata riportata anche da Ansa.it , the IstantBlog e Corriere della Sera.itRingrazio Camilla, Vittorio, Andrew, Lorenzo e Gericho per i messaggi email, i post e le telefonate in merito a questa notizia. Alla conferenza stampa, oltre a Russell Means, erano presenti Phyllis Young, Duane Martin Sr. e Garry Rowland. Means, Rowland e Martin Sr. erano stati tutti presenti a Wounded Knee del 1973. Un cosa, questa, evidentemente non solo simbolica.Senza dubbio, posso commentare che quest’azione non è estemporanea, sembra davvero essere ben ponderata e quindi è possibile che davvero possa rappresentare un punto di svolta, spero che, davvero, questa decisione sia di TUTTO il popolo Lakota o della loro grande maggioranza; nonostante i titoloni dei giornali, infatti, che parlano genericamente di Sioux, essi sono composti per la maggior parte dai Dakota, Nakota e Lakota, quindi non solo Lakota e non solo Russell Means. Spero che tanti Lakota possanno supportare tale decisione, sostenerla e darle la forza necessaria affinchè davvero possa diventare imponente. Ma, a parte questo, io personalmente non posso che condividere le sue parole, e anche questa decisione, qualunque siano i successivi sviluppi, appoggio in pieno la necessità di porre fine all’indifferenza, ai soprusi, alle promesse VANE del Governo Usa nei confronti dei Lakota e di tutti i Popoli Nativi Americani. Saremo, per quel che possiamo, e l’invito è ovviamente esteso a tutti voi, in prima linea nel cercare di fornire le informazioni che arriveranno, tenendoci in contatto in questo cammino al fianco dei Lakota.Approfondimenti: http://www.lakotafreedom.com/ , Argus Leader
Come volevasi dimostrare, circa l’approssimazione dei giornali, ci giunge una precisazione da Lorenzo dell’ItalyAIM, che vi riporto:Salve a tutti, volevo scrivere che per quanto riguarda la dichiarazione d’indipendenza Lakota dal governo US, essa è formata dai seguenti 4 membri:Russell Means,Duane Martin Sr (Oglala Lakota Strong Heart Society),Gary Rowland (Big Foot Riders),Phyllis Young (Women of All Red Nations)Quest’azione è un’iniziativa propria non in nome e in rappresentanza dell’INTERA Nazione Lakota eventualmente del Colorado AIM, bensì del Lakota Freedom Movement, in segno di protesta e tra gli effetti c’è stato il sincero appoggio del governo Boliviano, con Evo Morales e Gustavo Guzman, come anche di una buona parte degli stessi Lakota che sperano che quest’atto dimostrativo si evolva e abbia degli effettivi risultati. Quest’iniziativa è accompagnata da un website di recente creazione: http://www.lakotafreedom.com e i suoi eventuali contatti sono (dove possiamo mostrare il nostro supporto):Naomi Archer - lakotafree@gmail.com - press@lakotafreedom.comSi rimane in attesa di ulteriori sviluppi e informazioni più dettagliate. Un saluto. LorenzoAzioni: attivati ora! In questa pagina potete trovare alcune delle azioni e petizioni utili da supportare, altre sono comunque citate negli articoli o nei commenti in calce ad essi, ti invitiamo pertanto cortesemente ad una lettura quanto più possibile attenta del Blog per una maggiore completezza delle varie questioni, situazioni e azioni che di volta in volta possono essere segnalate. Aiuta la clinica di Porcupine, Sud Dakota
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