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14 luglio: è on line Diritto alla Rete


14 luglio: è on line Diritto alla Rete
E’ on line il sito a cui far pervenire da questo momento tutte le adesioni alla giornata di “rumoroso silenzio” dei blog, il 14 luglio prossimo, contro le norme anti Internet previste dal Decreto Alfano.Si chiama Diritto alla Rete.La piattaforma aperta (ning) ha un forum di discussione e offre la possibilità di caricare foto e video.C’è anche un logo per chi vuole caricarlo sul proprio blog o sito in attesa del 14 luglio.Per la giornata in questione invece decideremo insieme, nelle discussioni di Diritto alla Rete, se mettere per tutto il giorno questo o un altro logo, un banner, un post o altro ancora (naturalmente senza altri post, solo per quel giorno di “silenzio rumoroso”).Circolano anche altri loghi: meglio così, plurale è meglio.
Mi sembra di buon impatto anche lo slogan che ha mandato nei commenti Alessandro Robecchi: “Il 14 luglio starò zitto un giorno, come Alfano vorrebbe facessimo tutti per gli altri 364“. O qualcosa di simile.Ovviamente il sito è migliorabile e proposte in questo senso sono benvenute.Intanto però chiedo a tutti quelli che ieri hanno aderito per mail o nei commenti a questo e ad altri blog di andare su Diritto alla Rete e  di aderire e registrarsi lì (scusate la rottura, ma ovviamente non ci sembrava corretto iscrivere noi “d’ufficio” quelli che ci hanno mandato un’adesione via mail o via commenti).Si può anche aderire via mail scrivendo a  dirittoallarete at gmail.com, indicando il vostro blog e allegando una foto (se volete).Aderisci alla giornata di silenzio per la libertà d'informazione on lineREGISTRATi al Network (in alto a destra) e ADERISCI scrivendo a:dirittoallarete@gmail.com - [ 110 iscritti ]
Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere.Le disposizioni contenute nel Decreto Alfano sulle intercettazioni rientrano all'interno di questa offensiva.Il cosiddetto "obbligo di rettifica" imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a .... ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti - in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell'obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti - rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet.Rispetto ai tentativi precedenti questo è perfino più insidioso e furbesco, perché anziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione.I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c'è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i "citizen journalist" se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano.La pluralità dell'informazione, non importa se via internet, sui giornali, attraverso le radio o le tv o qualsiasi altro mezzo, costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, probabilmente, quello al quale sono più direttamente connesse la libertà e la democrazia.Con il Decreto Alfano siamo di fronte a un attacco alla libertà di di tutti i media, dal grande giornale al più piccolo blog.
Per questo chiediamo ai blog e ai siti italiani di fare una giornata di silenzio, con un logo che ne spiega le ragioni, nel giorno in cui anche i giornali e le tv tacciono. E' un segnale di tutti quelli che fanno comunicazione che, insieme, dicono al potere: "Non vogliamo farci imbavagliare".Invitiamo quindi tutti i cittadini che hanno un blog o un sito a pubblicare il 14 luglio prossimo questo logo e a tenerlo esposto per l’intera giornata, con un link a questo manifesto. - scarica il banner.jpgNon si tratta di difendere la stampa, la tv, la radio, i giornalisti o la Rete ma di difendere con fermezza la libertà di informazione e con questa il futuro della nostra democrazia.