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QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO


QUELLO  CHE  LE DONNE  NON DICONO
Fuori dalle cronache, nelle case italiane, ma anche nei tribunali ed in politica c’è in atto uno scontro importante che riguarda le sorti della “famiglia italiana” e che vede impegnate donne su entrambi i fronti opposti. Da una parte donne ciniche e manipolatrici che nelle separazioni (nel 74% da loro richieste, ISTAT) inventano terribili calunnie col fine di ottenere casa, soldi e figli. Donne che si arrogano il “diritto di possesso” su bambini e ragazzi come fossero oggetti e sono disposte a tutto pur di mantenere questo insano potere. Dall’altra donne oneste ed evolute, donne che lavorano e che imparano il mondo con l’intelligenza di farne esperienza diretta, donne che combattono anche contro le donne disoneste, perché hanno percepito chiaramente il “disegno distruttivo” che se non fermato può rischiare di degradare completamente i valori di famiglia ed educazione che sono alla base della nostra democrazia e della pace. E sono tanto grandi queste donne che non fanno squadretta, corporazione o cordata femminile, che non sono avvocata, giudice, politica, psicologa, giornalista, per privilegiare un sesso a discapito dell’altro, ma che fanno il loro mestiere con passione e dedizione, nell’interesse di tutti i cittadini, com’è giusto che sia. Qui sotto solo alcune delle molte coraggiose testimonianze, forse impopolari, ma reali, fatti e dichiarazioni da raccogliere per salvare la famiglia italiana,
che, unita o separata, resta il primo e primario istituto educativo dei figli, per la loro sana crescita e sviluppo, i figli, gli adulti di domani, il nostro futuro: “sempre più spesso si ricorre alla querela del coniuge per risolvere a proprio favore i contenziosi civili per l’affidamento dei figli o per l’assegno di mantenimento” – Barbara Bresci, GIUDICE Pubblico Ministero (fonte: quotidiano Il Secolo XIX del 25/11/2009). “i padri oggi danno più presenza materiale, affettiva, ma poi al momento della separazione e del divorzio vengono accompagnati gentilmente alla porta, indicando la cifra mensile da versare per i figli e i giorni di visita non trattabili” Maria Pia Sabatini, AVVOCATA (fonte: quotidiano Il Messaggero del 23/11/2009). “i primi dati raccolti dalla sezione antistalking dei Carabinieri dimostrano che, contrariamente a quanto comunemente si immaginava, a rendersi colpevoli di atti persecutori sono anche molte donne.” Mara Carfagna, POLITICA Ministra Pari Opportunità (fonte: quotidiano La Stampa del 9/11/2009). “che i giudici, i tribunali, effettivamente applichino la legge sull’affido condiviso ad entrambi i genitori, altrimenti rimangono i padri del fine settimana e dei pomeriggi infrasettimanali” Elisabetta Bavasso, AVVOCATA (fonte: TG10 intervista del 11/3/2009). “false e premeditate dalle ex. mogli l’80% delle denuncie di maltrattamenti nelle separazioni” – Carmen Pugliese, GIUDICE Pubblico Ministero (fonte: quotidiano L’eco di Bergamo del 31/01/2009). “con l’affido condiviso molte donne si sono ulteriormente agguerrite, perché si sentono minacciate nella loro primaria importanza verso i figli e non accettano facilmente questa parità” .
Sarah Viola, PSICOLOGA consulente di Tribunale (fonte: Rete4 intervista di Maurizio Belpietro). “in queste situazioni le madri diventano i possessori dei figli, difatti io ho verificato nel mio ambito e lavoro che quando mi trovo di fronte delle coppie, la mamma vedendo che io sono un giudice donna spera che otterrà di più: e quando mi rendo conto che vuole escludere dalla vita del figlio la figura paterna sono molto categorica e repressiva” Angela Rivellese Giudice del Tribunale dei Minori (fonte: Rai2 intervista di Tiberio Timperi del 7/11/2009). “abbiamo una violenza subdola, vendicativa, tipica della donna, che spinge a distruggere non solo il coniuge, ma il suo ruolo genitoriale, la sua posizione sociale, il suo equilibrio psicologico” Chiara Camerani CRIMINOLOGA, presidente dell’associazione CEPIC (fonte: rivista PARINFORMA del 07/05/2007). “la nostra colpa è quella di appartenere ad una famiglia che viene considerata di serie b solo perché è la nuova famiglia di un padre separato, che sta cercando con sforzi enormi, di rifarsi una vita” Lettera di Sonia, compagna di un papà separato (fonte: quotidiano Savona Notizie del 23/01/2009). Concludo con un invito per tutti gli uomini: impariamo a distinguere tra donna e donna, dobbiamo sviluppare un migliore senso di critica ed osservazione verso le donne (come già spesso siamo bravi a farlo tra di noi), ci sono grandi donne nell’ombra e donne molto malvagie con troppo potere; le donne sono e saranno sempre di più il futuro del nostro paese e continueranno ad essere le nostre sorelle, compagne, madri dei nostri figli. Condividiamo di più con loro i nostri valori, la nostra etica di lunga storia, ed aiutiamo, sosteniamo quelle che se lo meritano.FABIO BARZAGLIhttp://goodnews.ws/2009/11/26/grandi-donne-nella-societa/