ZORRO E' VIVO

giornata della Memoria 2010


Per la giornata della Memoria  A-24020 Elisa Springer«Io, Elisa Springer, sono nata a Vienna il 12 febbraio 1918. Figlia unica di genitori ebrei, fui educatasecondo le leggi di questa religione senza mai sentirne il peso; ma ho dovuto subire l’umiliazione ela sofferenza della deportazione a causa della mia origine.Lo strazio più grande, in questi cinquant’anni, è stato quello di dover subire l’indifferenza e la vigliaccheriadi coloro che, ancora adesso, negano l’evidenza dello sterminio. Come tanti altri sopravvissuti,mi ero imposta di non parlare, per essere io sola, testimone del mio silenzio.Ho taciuto e soffocato il mio vero “io”, le mie paure, per il timore di non essere capita o, peggio ancora,creduta. Ma non è giusto che io muoia, portando con me il mio silenzio.Non è colpa né merito, nascere di religione ebraica, cattolica o protestante; nascere di razza biancao nera. Siamo tutti figli di Dio, di un unico Dio, quel Dio che a me è stato negato e che, nonostantetutto, ho sempre, disperatamente, cercato!A distanza di cinquant’anni, nel mondo, si è fatto ancora poco per far comprendere alla gente cosasono stati il nazismo e la Shoah. C’è stato anche chi ha negato, e nega tuttora, a volte anche pernascondere le proprie colpe o la propria vergogna! Ma Auschwitz non si deve dimenticare!Ho provato anch’io a dimenticare, ma qualcosa si è mosso dentro me. Ho finalmente capito chedovevo parlare, per ricordare, per non accettare con indifferenza e rassegnazione, le rinnovate stragidi innocenti. Bisogna sollevare quel manto di indifferenza che copre il dolore dei martiri! Il mio impegnoin questo senso è un dovere verso i miei genitori, mio nonno e tutti i miei zii. È un dovere versoi milioni di ebrei “passati per il camino”, gli zingari, figli di mille patrie e di nessuna, i Testimoni diGeova, gli omosessuali, e verso i mille e mille fiori violentati, calpestati e immolati al vento dell’assurdo;è un dovere verso tutte quelle stelle dell’universo che il male del mondo ha voluto spegnere.I giovani liberi devono sapere». (Elisa Springer,Il silenzio dei vivi, Marsilio Editore, Venezia 1997)