ZORRO E' VIVO

Solo mezza cattedra e 600 euro


La Gelmini premia il professore più bravo d'Italia. E' un precario.
È il professore più bravo d’Italia. Premiato dalla Gelmini per il "suo impegno nell'innovazione didattica attraverso l'uso delle tecnologie". Tanto che il 30 giugno ha ricevuto la mail da parte dell'Anp che gli annunciava di essere docente dell'anno: "Gentile collega, a nome del presidente nazionale dell’Anp (l’Associazione nazionale Dirigenti e Alte professionalità della Scuola), ti esprimo vive congratulazioni per il tuo successo nell’aggiudicazione del premio “Docente dell’anno”. Le motivazioni? "Per il tuo impegno nell’innovazione didattica attraverso l’uso delle tecnologie". Un trionfo per Luca Piergiovani, insegnante di italiano alle medie "G.B. Grassi" di Uggiate-Trevano, in provincia di Como. Con la sua classe ha ideato un progetto che si chiama Chocolat 3B Podcast. Da un paio d’anni, quando si parla di "strategia delle tre i", lui e i suoi studenti girano l’Italia per spiegare agli altri come si fa: hanno vinto il premio "A scuola di innovazione" del Ministero dell’Istruzione, hanno partecipato al "Forum della Pubblica amministrazione" di Roma, al "Toscana Lab", hanno esportato in Lombardia i corsi di alfabetizzazione informatica per anziani e hanno aperto un sito internet multimediale dedicato alla musica e alla letteratura (http://www.chocolat3b.podomatic.com/). Idee e progetti che andrebbero valorizzati. E che invece hanno il respiro corto del precariato. ""Con questi progetti - racconta ad Affaritaliani.it Luca Piergiovanni - abbiamo ricevuto numerosi premi tra cui l'emoticon art e il content award. Insomma grandi soddisfazioni". Tutto perfetto. Se non fosse che il miglior professore dell'anno dal 30 giugno è senza un lavoro. Insomma è un precario."E' un paradosso: sono uno dei tanti precari che il 30 giugno viene licenziato. E pensare che il progetto che ho seguito ha ottenuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale e soprattutto sono stati fatti numerosi studi come ha fatto l'Europian media Education Progect. Ma senza andare tanto lontano amche i docenti di Bicocca e Cattolica apprezzano il mio lavoro". Eppure, nonostante questo, il professore non riuscirà a proseguire il suo lavoro con la classe con cui l'ha avviato: "E' un grande spreco di energia. Progetti come questi ricevono un sacco di riconoscimenti dal mondo ccademico ma non puoi continuarli perchè ogni anno ti trovi in una scuola diversa. Così con i miei alunni ci troviamo fuori dalla scuola. Registramo da casa. Ma sarebbe molto meglio continuare in una scuola visto che il progetto è nato lì".Luca è un professore come tanti. Originario di Arezzo, laureato con 110 e lode in Lettere a Perugia, Luca aveva tentato la carriera accademica. «Dopo due pubblicazioni scientifiche, tante pacche d’incoraggiamento e tre anni di tira e molla, ho deciso di frequentare i corsi di abilitazione all’insegnamento - ricorda -. Dalle mie parti, però, trovare un posto era impossibile. Nemmeno una supplenza".Per non cadere in depressione, a 32 anni, era anche tornato al lavoro del liceo: il disc jockey. "Facevo 3 o 4 serate a settimana: dance anni ’70-’80, house, musica latina. Per campare ho fatto di tutto: il karaoke sulla riviera romagnola e il barman alle feste cubane. Quando ho ricevuto una proposta da Como mi è sembrato di rinascere"."Nel 2005 ho avuto un contratto completo fino al 31 agosto. A partire dall’anno successivo, però, le cose sono peggiorate: ogni anno una scuola diversa, contratti in scadenza il 30 giugno e pochissime ore di lezione a settimana". Lo stipendio? "Ottocento euro al mese e uno "spezzone orario": due classi, dodici ore a settimana. Per raggiungere quota 18 ore e lo stipendio base di 1300 euro al mese si è dovuto inventare alcuni corsi pomeridiani. "E poi parliamo di fannulloni. Ci sono altre migliaia di persone, anche più anziane di me, nelle mie stesse condizioni"."Vivo a Valmorea da cinque anni, ma sono sempre sul punto di traslocare - spiega Luca- . Il mio posto è stato tagliato e a settembre non so se potrò insegnare e nemmeno dove mi spediranno. Ci chiamano ragazzi, ma mi sembra assurdo che a 37 anni uno non possa pensare di crearsi una famiglia. Ho il desiderio di poter essere indipendente. Ma con 800 euro al mese come si fa?E ora il premio."Mi hanno detto che alle premiazioni per il “Docente dell’anno” ci sarà il ministro Gelmini. Sto preparando una lettera da consegnarle: com’è possibile che in Italia il merito e l’impegno non paghino mai?" Mi auguro di poterla incontrare, di scrivere una lettera e consegnargliela per tutti noi precari. Bisogna cercare di risolvere questa situazioneE a settembre? "Ora non ho ancora un'assegnazione. Sarà molto difficile tornare a lavorare dove ero prima. E' il precariato a vita. La certezza per tutta la vita non ci sarà mai".Fonte: www.affaritaliani.itComo - premiato dal ministro Gelmini per il lavoro con le nuove tecnologieSolo mezza cattedra e 600 euroal mese al miglior prof d'ItaliaAvrà 8 ore a settimana. Richiesto in Usa: «Collaborerò via web, ma credo nel mio lavoro in Italia»Como - premiato dal ministro Gelmini per il lavoro con le nuove tecnologieSolo mezza cattedra e 600 euroal mese al miglior prof d'ItaliaAvrà 8 ore a settimana. Richiesto in Usa: «Collaborerò via web, ma credo nel mio lavoro in Italia» Luca Piergiovanni, 37 anni: premiato come «miglior insegnante d'italia», è precario con 8 ore a settimanaCOMO - Professor Piergiovanni, quanto prende attualmente di stipendio? «Mah, il primo cedolino deve ancora arrivare, ma credo sarà attorno ai 600 euro netti». Seicento euro netti sono la paga che il ministero della Pubblica istruzione corrisponde a colui che il ministero stesso ha dichiarato miglior insegnante d'Italia. E ci sarebbe pure da consolarsi, perché fino a pochi giorni fa Luca Piergiovanni, docente di lettere, non poteva contare nemmeno sulle 8 ore settimanali nella scuola media di Olgiate Comasco a cui è stato assegnato dal Provveditorato agli studi di Como. Chiuse dentro la vicenda del professor Piergiovanni, 37 anni, conterraneo di un grande educatore come don Lorenzo Milani, ci sono tutte le contraddizioni che accompagnano la situazione della scuola italiana. L'insegnante, fino allo scorso anno in servizio alle medie di Uggiate Trevano, sempre nel Comasco, si è visto assegnare dal ministro Mariastella Gelmini un riconoscimento quale docente più brillante nel campo dell'innovazione didattica: un premio frutto di un lavoro che Piergiovanni porta avanti da anni con i suoi ragazzi, incrociando sapientemente programmi ministeriali e uso delle nuove tecnologie. Ma il ministero, alla fine dello scorso anno scolastico, ha dovuto «licenziare» il professore, che in quanto precario ha dovuto cedere il posto ad altri.Si è corso il concreto pericolo che «il miglior insegnante d'Italia» rimanesse a spasso, poi è saltato fuori uno «spezzone» di cattedra a Olgiate ed è toccato fare buon viso a cattivo gioco. «L'ufficio scolastico provinciale - specifica il diretto interessato - mi ha detto che mi assegnerà alcune ore aggiuntive per diffondere negli istituti della zona i programmi che ho messo a punto. Speriamo in bene». Il lavoro di Piergiovanni ha attirato anche l'attenzione degli Usa e della prestigiosa università di Yale, che al professorino italiano ha offerto una collaborazione.«In tanti - racconta - mi hanno detto che sono matto a lasciarmi sfuggire un'occasione del genere ma non è così. Intanto la collaborazione ci sarà, seppure solo via web ma poi trasferirmi in America avrebbe significato tagliare i ponti con la scuola in Italia. Sarò uno stupido, ma io in questo lavoro, qui nel mio Paese, ci credo ancora». Resta da capire come sia possibile che lo stesso ministero da un lato dica a Piergiovanni che è il più bravo di tutti, dall'altro gli decurti lo stipendio e rischi di perderne le capacità. «Io una risposta in tasca non ce l'ho - risponde il docente -, ma di sicuro devono essere rivisti i metodi di reclutamento della classe insegnante e ne deve essere svecchiata l'età. L'informatica ha cambiato le nostre vite, non è più possibile ignorarlo quando ci si deve rivolgere ai "nativi digitali" che sono gli attuali studenti. Ma pare sia ancora difficile da noi fare passare un discorso del genere».Claudio Del Frate09 settembre 2010(ultima modifica: 10 settembre 2010)