ONDA

ALL'AMANTE


Caro Piet,La marea sta montando, tanto alta e così intensa che sembra inchiostro. Un ragazzino in camicia rossa sta ancorato in una barca a remi presso l’isolotto sin dalla mia seconda tazza di caffè. Ho pensato a noi e, a quanto pare, c’è motto da dire, tanto che ho deciso di provare a scriverlo. Quando eravamo insieme ieri ho cercato di spiegarti di Ken e di me e del “venire”, ma tu hai voluto immusonirti e ferirmi, mio amante, non fare così Provo molto imbarazzo a scrivere quella strana parola "amante". E mi sento ridicola. Ma tu devi avere un nome, e cos’altro di mio sei tu?Ken è mio marito. Lo amo come tale. Quando faccio l’amore con lui mi sento nel giusto, questo volevo, ho tentato di dire. Non c’è nessuna barriera tra noi a parte la noia, che non e poi tanto grave visto che in ogni caso la vita e una faccenda quotidiana. Con te ci sono invece tante barriere: il mio senso di colpa, ovviamente, un’autentica timidezza, il timore di non risultare all’altezza in confronto alle altre donne che hai avuto, la nostra paura d’essere scoperti, l’impazienza a volte (vorrei dire) inutile e la fretta tue, la tua noiosa abitudine di autoschernirti nell'attesa d’essere contraddetto e anche la tua estrema amorevolezza nei miei riguardi, che a volte, lascia che te lo confessi, trovo piuttosto sconcertante. A tutto questo aggiungi i capricci libidinosi della gravidanza. Queste barriere si levano in alto e cosi il mio non venire, caro Piet, non significa che io non m’innalzo con te. Io volo, altissima. Non chiedermi di aggiungere altro. Non chiedermi di negare il mio impegno con Ken — che allora ritenevo, e tuttora ritengo, sacro al di sopra e al di là di ogni sconforto e scontento — né cercare di metterti a competere. Non c’è competizione. Non capisco perché ti ho accolto nella mia vita proprio ora, tuttavia il posto che occupi l’hai creato tu e non ti ci devi sentire insicuro.Ho portato questa lettera fuori, al sole, e sono in sottoveste, abbastanza a mio agio, visto che nessuno dei miei costumi da bagno mi va più. Spero che gli idraulici non arrivino all’improvviso. Il ragazzo in rosso se n’è andato. Non credo che abbia visto niente. Rileggendo, mi sembra di essermi espressa cosi poveramente, d'essere stata cosi egocentrica e circonchiusa che mi chiedo se mal te la consegnerò. La tua assonnata e affezionataFoxylettera tratta da: Coppie di John Updike