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  La saggezza di Kir un anonimo filosofo risponde sui grandi temi dell'umanità e dell'Italia Intervista sulla democrazia e politica in Italia D: Cosa pensa del panorama politico italiano? R: la prima cosa che mi viene in mente riflettendo sulla questione politica è che si tratta di un sistema "distorto e inefficace". Non è un problema esclusivamente italiano, perché lo ritengo strutturale alla forma politica della democrazia. Come funziona la "democrazia"? Privilegiando certe scelte rispetto ad altre, in base al proprio gruppo d'appartenenza ideologica o più semplicemente pensando al proprio parco-buoi elettorale, se parlassimo di politici. Il meccanismo naturale è questo: "se io sostengo questa tesi, in quanti voti elettorali si potrà tradurre?". Un sistema assolutamente demagogico e finalizzato non ai reali bisogni e interessi del paese, ma del proprio successo personale. La democrazia non pone alcun limite a questa istintiva tendenza degli uomini politici e dei partiti che li rappresentano. Mentre la società consumistica traduce tutto in corrispondente valore di denaro, i politici all'interno di essa traducono ogni pensiero in possibili voti. Il risultato è che (per Costituzione) si creano molti fronti, chiamati poi ad una fusione innaturale in prossimità delle elezioni, quando si coagulano forzatamente in due fronti opposti, che poi si tradurranno in "governo" ed "opposizione". Come può funzionare bene un sistema nel quale l'unico obiettivo dell'opposizione è solamente quello di denigrare qualsiasi decisione governativa per sperare di catturare più voti e vincere alle elezioni successive? Un governo sarebbe in grado di operare serenamente per tutta la sua legislatura, sapendo che comunque i successivi 5 anni toccherà all'altro polo governare il paese. Nella vostra attuale strategia dei poli opposti, infatti, è inevitabile che se tutto va bene si creino due fronti di elettori di pari peso, ma contrapposti. Questo dipende dalla necessità dei poli di parlare e lusingare un determinato fronte di cittadini, ma non tutti i cittadini. Nessuno dei due poli è capace di abbracciare e risolvere le esigenze di tutti i cittadini e così vengono fatte scelte elettorali o ideologiche selettive. Qualsiasi schieramento vincesse, ci sarebbe metà dell'elettorato scontento, mentre invece appare evidente che un governo deve preoccuparsi di tutti i problemi economici e sociali del paese, cercando di agire con saggezza ed equilibrio, cioè rispettando al massimo le esigenze di tutti, ricchi o poveri che siano. Un governo prefissato per 5 anni ha inoltre la possibilità di prendere anche decisioni impopolari e col sostegno del fronte opposto, anzichè la critica di chi non governa. L'opposizione avrebbe esclusivamente il compito di collaborare alla migliore riuscita delle nuove leggi e controllare che l'operato del governo sia in linea coi programmi prestabiliti. Naturalmente con questo sistema non vengono meno le elezioni, che vanno viste solamente per la scelta delle persone e non dello schieramento politico. Lo schieramento politico coinvolge una scelta ideologica e contrapposta, mentre invece la selezione di singoli candidati porta ad avere uno fronte politico composto da persone apprezzate dai cittadini e di cui i cittadini hanno fiducia. Tutto ciò produrrebbe la morte dei partiti politici, ovviamente. Ma c'è qualcuno di voi che pensa ancora che siano più importanti dei partiti simbolici piuttosto che singoli uomini? Senza logiche e condizionamenti partitici i nuovi uomini politici sarebbero liberi di decidere con la loro testa, senza dover rendere conto a nessuno. Tutti i dibattiti si sposterebbero sulle reali componenti di ogni singolo problema, senza preclusioni aprioristiche. Mi rendo conto che non è facile far decollare un nuovo sistema politico di questo tipo, che vede la lotta alla sopravvivenza da parte di ogni singolo partito, ma il futuro non può dare più spazio a ideologie fasulle e superate, il mondo di domani richiede molta competenza e buona volontà, partecipazione ampia il più possibile e tanta esperienza e capacità umana. Questa è la sfida del futuro.