Doctor Dany

UNA SENTENZA INGIUSTA


La scorsa mattina Saddam Hussein è stato impiccato. Questo è l’ultimo capitolo di una vicenda che ha visto il popolo iracheno aggredito, massacrato, straziato ed oggi profondamente umiliato. Nessun organo internazionale che si rispetti può considerare valido il processo che ha portato alla condanna: i giudici sono stati sostituiti, a udienze in corso, in quanto non sufficientemente proni al volere americano, gli avvocati assassinati, le prove nascoste, la giuria e i testimoni sono stati anonimi. Ugualmente, è stato ignorato il dettame di giustizia internazionale che impedisce ad un Capo di Stato di essere messo sotto processo: e Saddam Hussein muore da Capo di Stato, illegittime essendo le elezioni-farsa sotto occupazione militare straniera. Queste considerazioni ci riportano alle ragioni di una guerra che ha causato la morte di circa 6oo mila civili iracheni e di migliaia di militari portando, inoltre, alla distruzione sistematica di tutte le infrastrutture economiche del paese e a un immane bagno di sangue fra religioni ed etnie. Bush e Blair sono colpevoli, davanti alla storia e alla giustizia, di aver mosso guerra all’ Iraq dando una giustificazione, quella delle armi di distruzione di massa, risultata assolutamente falsa. Essi, hanno propinato all’ opinione pubblica mondiale falsità in malafede sostenendo la vicinanza di Saddam a Bin Laden mentre tutti sanno che il governo iracheno era risolutamentemente anti-fondamentalista). Come diceva Chesterton: “Una guerra, quando non è giusta, è un omicidio di massa!”. Di questo crimine Bush e Blair saranno prima o poi chiamati a rispondere. Oggi l’ Iraq è in ginocchio ma non per molto. E’ noto che il partito Baat ha oggi ripreso il controllo di vaste aree del paese. L’ omicidio di Saddam Hussein oggi è il disperato tentativo di impedire agli iracheni di tornare in pace fra di loro ad essere padroni del proprio destino.Io sono al loro fianco, contro l’ occupazione americana.