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Un blog creato da chico7911 il 07/11/2007

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notti insonni

Post n°40 pubblicato il 06 Ottobre 2015 da chico7911

Ed eccomi qui... in una di quelle notti dove tutti dormono ,la TV diventa un sottofondo musicale.. e lo smarmartphone diventa il modo per non pensare... leggo , decine di testate vengono divorate dalla mia lettura .. spazio dal sito dell'ansa a quello del mio Napoli , che di soddisfazioni in questo periodo me ne sta dando parecchio. ..  Continuo a divorare notizie per non pensare ...so che se si mettono in moto i miei pensieri vuol dire tirare fino l'alba , faccio di tutto per stancarmi gli occhi vorrei tanto sprofondare nello stesso sonno che mia moglie accanto a me riesce a raggiungere così facilmente.. questa è una di quelle notte dove però i pensieri straripano dalla mia mente e vincono su ogni distrazione , pochi giorni fa è stata la festa dei nonni... mio figlio non ha potuto dare gli auguri a mio padre.. chissà ora come sarebbe il loro rapporto se non mi avesse lasciato così  presto... ci penso..  mi propongo di parlaglierne spesso quando sarà più grande.. anche se non sarà la stessa cosa.. mio Padre è stato un grande.. un genio assoluto.. e le sue più grandi gesta non sono quelle visibili a tutti ma la sua capacità di tirar il meglio da ognuno di noi.. la sua era una sfida continua , un continuo sfidarci o semplicemente prepararci alla vita.. da lui ho certamente ereditato la parte migliore di me.. anche i suoi difetti sono stati importanti.. alcuni per me insopportabili.. ma lui li estremizzava non li nascondeva.. anzi... voleva che noi vedessimo com'era semplicemente per farci capire come diventare migliore di lui.. cosa non dover ereditare .. forse questi sono stati i suoi più grandi insegnamenti.. probabilmente la sua grandezza stava proprio nel fatto che ci insegnava delle cose importanti per la nostra formazione ma senza forzature .. senza una volontà precisa. Semplicemente vivendolo ... Sono passati oramai più di 10 anni.. ma più tempo passa e più mi manca .. più tempo passa e più sento un vuoto , mio padre è stato per prima ancora che un genitore il mio più grande mito.. la sua capacità di risolvere le cose.. di affrontarle .. sono fonte di forza e ammirazione probabilmente vederlo negli ultimi tempi della sua vita così indifeso,sofferente è stato un dolore più forte della morte stessa un dolore che ancora oggi non riesco a superare.. Penso a lui e poi penso a me come genitore.. e mi rendo conto che proprio non c'è partita.. così simili ma anche così diversi.. io non ho la sua capacità di aprirmi a chi mi sta accanto probabilmente mio figlio non mi conoscerà mai al 100% , non saprà probabilmente fino in fondo come sono veramente , spero però di riuscire a trasferirli ciò che mi sta più a cuore..  personalità .. forza.. entusiasmo .. e generosità. . Quello per me sarebbe veramente un grande traguardo.. ci provo non so se ci riuscirò mai ma lo spero davvero tanto.. probabilmente un giorno potrei colmare gran parte del mio vuoto se dovessi riuscire a far sentire mio figlio fiero di avere un padre come me.. In queste notti mi manca davvero tanto nelle notti dove l'indomani vi sono più problematiche del solito.. quelle dove i problemi di routine sono solo un piccolo contorno rispetto a situazioni estremamente coplicate. . In queste notti mi sento davvero solo e cerco di trovare la forza e le risposte simulando ciò che credo mi avresti detto tu se stessi qui ora con me.. so che certamente avresti un piano a.. un piano b... ed anche un piano c... eri avanti troppo avanti.. ma io ci provo sempre fino ad ora tu sai tutto quello che ho affrontato sempre a testa alta.. con tutta la forza e le energie di cui sono capace.. cosa darei per sapere se mi vedi da lassù. ..  cosa pensi..  e se sei fiero di tuo figlio.. quanto vorrei saperlo... nel frattempo io ci provo a fare sempre meglio.. sempre.. per te .. per me .. per la mia famiglia per tutto ciò che vorrei donargli. . Non mollo ... mai.. sai quelli che sono i miei obiettivi per me è la mia famiglia.. e farò tutto ciò che è nelle mie forze e capacità per realizzarlo fino all'ultimo istante della mia vita.. notte papà. . Proteggi kekko da a lui tutto ciò che puoi...

 
 
 

ritorno a scrivere...

Post n°39 pubblicato il 29 Agosto 2015 da chico7911

Sono passati tanti anni dal mio ultimo post... stanotte la mia solita insonnia ,la mia maniacale abitudine di controllare il mio lavoro dal cellulare fino all'ultimo minuto prima dormire mi ha portato invece a rileggere il mio blog.Leggere alcuni commenti e post a me dedicati mi ha emozionato e non poco.. questa è una di quelle lunghe notti in cui potrei scrivere anche un libro in una sola volta , ma come scriveva su questo blog una mia vecchia amica ho "un mondo troppo chiuso in me "... che si apre solo toccando la corda giusta e quindi preferisco almeno in questo primo post di non scavare troppo nella mia mente e nel mio cuore.. in questi anni ovviamente come costante della mia vita sono cambiate tante cose.. e forse questa volta sono cambiato anche io.. forse un po più stanco.. forse meno accomodante.. forse più forte..  ho imparato a conoscermi meglio , ma nessuno di quelli vicino a me è riuscito a toccare quelle corde che mi hanno permesso di aprirmi al 100%.. forse questa è la mia condanna ma anche la mia fortuna... diciamo che le maschere che abbiamo ognuno di noi io non le abbandono nemmeno quando dormo... chi mi conosce veramente sa che mi servono non certamente per fare del male ma per difendermi... o per rendermi forte agli occhi di chi ne ha bisogno... a volta io stesso faccio fatica a trovarmi dietro di esse ma questo perché non posso permettermi momenti di debolezza che in certi momenti potrebbero essere fatali per il mio presente.. il mio futuro e per chi mi sta intorno.. forse il mio pregio e quello ti trarre forza proprio nei momenti di difficoltà come scrive Cinzia in questo blog la mia malinconia è anche la mia potenza.. eppure mi piacerebbe vivere qualche giorno al 100% mostrarmi e vivere per come sono dentro mostrare le mie emozioni le mie debolezze , le mie paure... ma non credo accadrà mai..  e così mi accontento e trovo forza nella notte quando tutti dormono e non ho Clienti da ammaliare..  progetti da migliorare... idee da sviluppare o semplicemente persone da cui difendermi o altre da cui mi faccio avvicinare con estrema cautela.. La vita è condizionata inevitabilmente da chi mi sta accanto.. non posso trovare serenità se chi mi è vicino ha qualche difficoltà. . Provo rabbia immensa quando sono impotente rispetto a problematiche altrui ,mi logoro ,mi distruggono dentro, è più forte di me... se oggi potessi chiedere alla vita qualcosa probabilmente chiederei il dono della strafottenza,  di essere un po più egoista.. se riuscissi a non curarmi di ciò che mi sta intorno di certo vivrei molto più sereno.. ma alla vita non posso chiedere più nulla.. mi sono già giocati tanti bonus. . Il primo quel settembre 2006 che per pochissimo non mi ha portato alla morte.. altri felici come la nascita di mio figlio e molti altri ancora nel percorso della mia vita intensa.. credo che i miei "bonus" siano terminati non ho più sogni,o meglio li ho trasformati in progetti.. provo a trovare dentro la forza per migliorare sempre la mia vita e di quelli che vivono accanto a me, oggi vivo anche per essere un esempio per mio figlio anche se non so se ci sto riuscendo ma di certo vorrei trasferirli la passione nel fare le cose.. l'entusiasmo.. la forza delle proprie idee.. il non accodarsi alla massa.. una forte personalità. . Essere considerato da lui un giorno un riferimento sarebbe di certo motivo di orgoglio ed essenza della mia vita stessa... Vorrei donare un sorriso a mia moglie.. una carezza al mio pikkolo grande uomo..credo non ne siano mai abbastanza ..Buonanotte. ..al prossimo Post.. 

 
 
 

buon anno...

Post n°38 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da chico7911
 

Buon anno a tutti.. buon anno a tutti quelli che vivono lontani dalle proprie radici...

 
 
 

TOTO... e Napoli...

Post n°37 pubblicato il 08 Giugno 2010 da chico7911

 
 
 

NAPOLI....Napoli.... : uno stato d'animo....

Post n°36 pubblicato il 07 Giugno 2010 da chico7911

Napoli... lo stato d'animo di un popolo sparso nel mondo...

 
 
 

Dopo tanto tempo riscrivo.....

Post n°35 pubblicato il 06 Giugno 2010 da chico7911
 

Dopo tanto tempo riscrivo nel blog... quasi mi ero dimenticato di questo spazio...  Sono cambiate tante cose.. cambiato il mio modo di vivere.. il mio lavoro.. le mie priorità... anche la mia stazza(eheeh... già qualche chilo in più mi ha fatto bene..).  Non sono cambiati i miei pensieri.. quelli no, fanno parte del mio essere e non potrei eliminarli. Non è cambiato il mio modo di approccio alla vita.. la mia apparente leggerezza, non sono cambiati i miei cari amici , quelli sono e saranno sempre parte di me e della mia vita , ne ho ritrovati altri con facebook. Ho scoperto che tra le persone che mi conoscono ci sono alcune che hanno "calpito la mia essenza "come diceva una mia vecchia amica che scriveva in questo blog, e questa è stata una bella scoperta. Tra pochi mesi mi sposo nella mia Napoli.. nella splendida cornice di P.zza del plebiscito... non poteva essere altrimenti.. quella è la "mia" Piazza ..la piazza simbolo della rinascita..Quella dei  napoletani come me che continuano incondizionatamente ad amare una città che continua,dietro le mortificazioni,a pulsare voglia di emergere... alla prossima...

Dario Tudisco

 
 
 

Per i "signori" del nord.... imprenditori con i soldi nostri(sud)

Post n°34 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da chico7911
 

…le ragioni della sua scomparsa e forse anche quelle della sua futura rinascita.


Questo articolo risale a qualche anno prima del
processo di assorbimento del Banco di Napoli da parte del S. Paolo di
Torino e ci dà una chiave di lettura molto diversa da quella che è
stata ufficialmente diffusa. Carmine De Marco non è certo un veggente,
è semplicemente un imprenditore del SUD di rara preparazione tecnica,
economica e sociale oltre che profondo conoscitore della storia.


Domenico Iannantuoni


 


“ Molti hanno capito e tanti ancora stanno
apprendendo perché ciò che sanno sul meridione d’Italia. dopo la
conquista militare piemontese del 1860, è falso e distorto. Prima
dell’unità d’Italia il SUD aveva molto più denaro di tutti gli altri
Stati preunitari messi insieme. . . . pagò i debiti del Piemonte e le
iniziative industriali del NORD!…”


 


Parliamo del Banco di Napoli o, meglio, parliamo della
guerra intentata dallo stato unitario e dalla Banca Nazionale nel Regno
d’Italia, contro il Banco di Napoli.


Al momento dell’unità d’Italia, vi erano cinque Istituti di
emissione: la Banca Nazionale Sarda, la Banca Nazionale Toscana, la
Banca Toscana di Credito, il Banco di Sicilia ed il Banco di Napoli.


La Banca Romana non la consideriamo ché ancora lo stato Pontificio non faceva parte dell’Italia.


Gli Istituti di emissione avevano la possibilità di stampare carta moneta con valore legale.


Oggi questo è un privilegio dello stato, attraverso la Banca
d’Italia, ma, all’epoca, erano le Banche che consentivano la
circolazione di danaro, attraverso la stampa della carta moneta che
facilitava gli scambi di prodotti e di servizi. Senza il danaro non vi
può essere scambio se non in natura. D’altra parte le Banche non
potevano stampare tutta la carta moneta che avessero voluto,
altrimenti, teoricamente, le Banche avrebbero potuto acquistare tutto
ciò che si può acquistare e, sempre teoricamente, nessuno avrebbe più
accettato carta. In realtà potevano stampare fino a tre volte le
rispettive riserve auree.


L’oro era stato scelto perché in epoca storica, per ragioni che al
momento non ci interessa conoscere, sempre è stato considerato come un
bene da scambiare con un altro bene, sicuri che sarebbe stato
accettato. Ha sempre avuto la funzione di danaro. Ma, sia per la
difficoltà di tagli di moneta, che per ragioni di praticità, si
convenne di sostituire l’oro con un documento che ne rappresentasse una
certa quantità. Nacque così il danaro così come lo conosciamo oggi. Sua
caratteristica, all’epoca, era, appunto, la sua convertibilità in oro.
Chiunque presentava carta moneta all’Istituto di emissione poteva avere
oro in cambio.


Ritornando alle Banche, queste dovevano avere riserve di oro pari ad
un terzo del valore della carta moneta circolante. Era impensabile che
tutti convertissero in oro contemporaneamente; avevano fiducia che il
danaro che possedevano valesse qualcosa e quindi la carta moneta aveva
le funzioni del danaro.


Ed ora, poiché stiamo parlando della lotta della Banca Nazionale nel
regno d’Italia contro il Banco di Napoli, citiamo le rispettive riserve
auree, in lire dell’epoca:


Banca Nazionale 26.000.000, Banco di Napoli 48.000.000.


E’ da notare che la Banca Nazionale nel Regno d’Italia era nata
dalla fusione della Banca Nazionale Sarda (cioè del Piemonte), della
Banca Nazionale Toscana e della Banca Toscana di Credito. Il Banco di
Napoli valeva, quindi, il doppio della Banca Nazionale.


Qui vale la pena guardare il grafico che mostra la quantità di
monete che circolavano negli ex stati prima della cosiddetta unità
d’Italia e dove era, poiché da poco abbiamo visto quanto sia importante
il danaro per i commerci ed i traffici, cioè per la ricchezza di una
Nazione.


Popolazione e Denaro circolante prima dell’unità d’Italia


 


Nel sud circolava il 66% della moneta italiana, con il
37% della popolazione. Ogni meridionale aveva quasi il quadruplo delle
monete a disposizione rispetto alla media degli italiani. Ritorniamo
alla lotta tra la Banca Nazionale ed il Banco di Napoli.


Lotta ineguale perché a proteggere la Banca Nazionale contro il
Banco di Napoli c’era lo stato. C’erano cioè la borghesia e la nobiltà
del nord che, essendo al potere politico, favorivano il sistema
bancario del nord per proteggere i propri interessi economici. Anche la
borghesia e la nobiltà del sud tentavano di difendere il Banco di
Napoli ma il potere era nelle mani del Piemonte vincitore e
conquistatore.


Due provvedimenti dettero inizio alle ostilità del sistema bancario
del nord contro il sud. L’autorizzazione alla Nazionale di poter aprire
filiali al sud e l’impedimento al Banco di Napoli di aprire filiali al
nord.


Vediamo perché furono provvedimenti di enorme importanza.


Lo stato unitario, in particolare per il debito pubblico del Regno
di Sardegna, aveva debiti (che poi pagarono tutti gli italiani). Per
pareggiare questi debiti, lo stato vendeva titoli del debito pubblico
ai privati con un interesse da pagare annuo. Ed ecco il giochetto,
difficile da spiegare, ma semplicissimo da fare.


Le Banche comperavano i titoli del debito pubblico dallo stato e lo
vendevano ai privati, finanziando, in tal modo, il debito pubblico.


La Nazionale vendeva questi titoli al nord ed al sud dell’Italia,
perché aveva filiali al nord ed al sud dell’Italia. Vendendo i titoli
al sud, aveva in cambio la moneta che circolava al sud, cioè quella
emessa dal Banco di Napoli. La Nazionale presentava la carta moneta al
Banco di Napoli che, non avendo filiali al nord, non aveva la
possibilità di procurarsi moneta della Banca Nazionale da dare in
cambio, per cui era costretta a dare in cambio oro. Con l’oro la
Nazionale poteva stampare il triplo del valore in carta, e la Nazionale
stampava.


Conclusione di questi primi due provvedimenti fu che il Banco di
Napoli ebbe un’emorragia di oro e la Nazionale un eccesso di liquidità.
Successe quindi che, non potendo fare il Banco di Napoli da banca, per
l’emorragia di danaro, ci fu un drastico taglio ai prestiti ed ai
finanziamenti, ovviamente al sud.


E successe invece che, avendo allargata la sua circolazione, la
Nazionale poté allargare anche i suoi finanziamenti che andarono, manco
a dirlo, al nord. In particolare, al sud, ci fu un taglio ai prestiti a
lungo termine. Un prestito a breve è di solito per un “affare” mentre
il prestito a lungo termine di solito serve a finanziare una struttura,
un impianto che dovrà dare i suoi frutti nel tempo.


Ecco l’enorme importanza di una decisione politica per lo sviluppo
del sud, che da allora rallentò, e del nord che ebbe invece una forte
spinta.


Ma la guerra (si può dire!) non ebbe solo questa battaglia.


Il fatto è che fu guerra ineguale (come se un padre facesse causa comune con un figlio contro l’altro figlio).


Come abbiamo visto, avere più oro significava allargare la propria
circolazione monetaria. Il Banco di Napoli chiese autorizzazione a
comperare oro. L’autorizzazione fu negata!


Se avesse avuto quell’autorizzazione, dato che al sud esistevano le
maggiori ricchezze in oro dell’Italia, il Banco di Napoli sarebbe
diventata non solo la più grande Banca italiana, lo era già, ma di gran
lunga la più importante: e questo non poteva essere, il sud ne avrebbe
avuto troppa potenza!


Con malafede e con cattiveria?


Certo! Con che altro si combattono le guerre se no?


Il Regno delle Due Sicilie aveva perduto politicamente e
militarmente, doveva perdere anche economicamente: ecco l’attacco al
Banco di Napoli che non poteva perdere se non fossero intervenuti i
provvedimenti dello stato in aiuto alla Banca del nord.


Dopo l’episodio della proibizione al Banco di acquistare oro, venne
prima un provvedimento governativo che indirizzava il Banco verso il
credito fondiario piuttosto che verso il credito industriale, poi la
mazzata finale: il “corso forzoso”.


Si ha il corso forzoso quando l’autorità monetaria sospende la
convertibilità in oro dei biglietti a corso legale, mantenendo, però,
l’obbligatorietà dell’accettazione da parte di tutti.


Sospendendo la convertibilità, in pratica la moneta non valeva più
nulla. Ad evitare che la gente rifiutasse la carta moneta, lo stato li
obbligava ad accettarla.


Sembrerebbe eliminato il problema delle riserve auree da parte delle
banche! Invece no! Il problema non lo ebbe più la Banca Nazionale che,
ripetiamo, era la fusione degli Istituti di emissione di Piemonte e
Toscana. Il Banco di Napoli ed il Banco di Sicilia poterono ancora
stampare carta moneta, ma erano sempre condizionati dal problema delle
riserve auree pari ad un terzo della moneta circolante.


La Banca Nazionale poteva, invece, stampare quanta carta moneta
avesse voluto: era protetta dal corso forzoso! Oltretutto la Banca
Nazionale ebbe l’autorizzazione a comprare oro!!


In questo modo, con il giochetto della vendita dei titoli del debito
pubblico, comperava oro dal Banco di Napoli, dissanguandolo.


Con il corso forzoso poteva stampare carta. Con l’autorizzazione a
comprare oro, aumentava le sue riserve: ed il giro continuava.


Dopo pochi anni dall’unità le riserve auree del Banco di Napoli
passarono da 48 milioni a 43. Le riserve auree della Nazionale
passarono, invece, da 26 milioni a 157.


Il Banco di Napoli non lottò più. Perdette la voglia di fronteggiare
e combattere la Nazionale. Anzi, come spesso succede, il perdente si
alleò con il vincitore: quando il Banco di Napoli aprì filiali al nord,
investì più al nord che al sud. Risultato finale: il nord ed il sud
finanziavano il nord. Gli agrari, gli industriali, gli imprenditori del
sud reclamavano e fallivano o chiudevano; quelli del nord ingrassavano.


Il sud, superiore al momento dell’unità, per industrie e per
capitali, non solo finanziò l’industrializzazione del settentrione, ma
finanziò anche l’incapacità di molti settentrionali a gestire il danaro
che toglievano al sud. Infatti furono molte le insolvenze di banche
collegate alla Nazionale a causa di finanziamenti erogati ad incapaci
imprenditori del nord, come vedremo meglio più avanti.


Come va a finire la guerra tra il Banco di Napoli e la Banca
Nazionale? I provvedimenti che abbiamo esaminato non rendono
l’atteggiamento di disparità di trattamento da parte dello stato verso
le due banche.


Al Banco di Napoli non rimase altro, per sopravvivere, che adattarsi
a fare il gioco del più forte. Ebbe uno sprazzo di orgoglio, nel 1887,
quando si rifiutò di garantire i debiti della Banca di Sconto torinese,
fallita. Il governo non tollera l’alzata di testa del Banco di Napoli,
che credeva completamente domo ed asservito, e scioglie il Consiglio di
Amministrazione nominando un commissario governativo.


Pochi anni dopo, nel 1898, con la costituzione della Banca d’Italia,
alla quale per statuto potevano partecipare solo banche, al meridione
furono assegnate 20.000 azioni su 300.000. La sola Liguria ne ebbe
120.000 (ecco come nascono i triangoli industriali!). Nel 1931 il Banco
di Napoli partecipa alla costituzione dell’Istituto Mobiliare Italiano
ed al Consorzio Sovvenzioni Industriali che daranno soldi quasi
esclusivamente al nord.


In quegli stessi anni lo stato salva dal fallimento la Banca
Commerciale Italiana, il Credito Italiano ed il Banco di Roma che
avevano finanziato, ancora una volta, l’inettitudine degli imprenditori
del nord. Nel 1939 la metà della disponibilità del Banco di Napoli fu
investita, sempre per legge dello stato, in titoli di stato ed in mutui
ad enti pubblici.


A questo punto incomincia a chiarirsi il perché il Banco di Napoli,
ancora oggi, abbia un rapporto depositi/impieghi più sfavorevole (per
le popolazioni meridionali) rispetto ad altri grandi Istituti di
credito ed abbia un esagerato rapporto di impieghi pubblici rispetto a
quelli privati. E questo lo possono testimoniare tutti coloro che per
lavoro hanno contatto con le Banche.


Il Banco di Napoli, ancora oggi, deve rastrellare risparmio al sud e
finanziare il nord (pensate, nell’operazione di  salvataggio della
Olivetti c’è anche il Banco di Napoli!) e lo stato.


Ed è di questi giorni la polemica sul Banco di Napoli che rischia di
essere fagocitato da qualche banca del nord. Sempre con la stessa
scusa: cattiva gestione!


(Quando le banche del nord prestavano oltre 30.000 miliardi alla Ferruzzi era buona la gestione … ).


Così si sono “fottuti” la Banca di Calabria, la Banca Fabbrocini, la
Cassa di Risparmio di Calabria, la Cassa di Risparmio di Puglia. E …
continueranno … se noi glielo consentiremo …


Se “l’acqua è poca e la papera non galleggia”, ricordiamocene le cause.


 
 
 

Adesso la vita

Post n°33 pubblicato il 02 Agosto 2008 da blueyes.a

Oggi apri gli occhi sul mondo forse per la prima volta e lo vedi come è davvero. Ricco di colori,ricco di rumori,ricco di persone. Tutto è in continua evoluzione e movimento anche se a te è sempre parso che tutto fosse immobile chiuso lì dove neanche tu sai,ti è sembrato che fosse fermo tutto,che il tempo non avesse minuti né ore,che fosse solo un lento girare di eventi. Ora capisci che la vita è sempre passata anche quando sei stata immobile,addormentata,anche quando tu non parlavi,non agivi,anche solo quando pensavi o pensavi di non farlo affatto. La vita è sempre passata e non era niente,e non era aspettare che sarebbe cambiato qualcosa e sarebbe arrivato il tuo giorno,il giorno perfetto,quello migliore che ti avrebbe portato a svegliarti da questo sonno fatto di incoscienza. Hai aspettato ma la vita non ha aspettato te e quando tu avresti deciso di alzarti. Tu non le sei andata incontro,non l’hai affrontata quando lei tutte le mattine e in ogni istante bussava alla tua porta. Tu l’hai sempre lasciata andar via,e hai detto domani,aspettando. Ora ti sei svegliata e non sai come,ti sembra solo un sogno ma è la realtà,ora vedi tutto quello che prima sbagliando non hai visto,non hai voluto vedere. Ora la chiami la vita,la cerchi,lei sta ancora venendo da te ma non ti porta quello che tu vorresti. Ora beffa del destino,sembra dirti che hai sbagliato ad aspettare,che il futuro non è sempre migliore del presente perché il presente non è necessariamente la cosa più brutta che stiamo vivendo,così come il passato non necessariamente è sempre meno doloroso del presente,nel ricordo sembra tale .Il presente è sempre migliore,perché ti dice che oggi ci sei,che ieri ci sei stato,perché oggi puoi ancora fare,parlare,giocare,ridere,amare. Oggi apri gli occhi e capisci che sei qui ora e ogni momento anche questo è importante e speri che non sia stato troppo tardi per capirlo,speri che all’appuntamento con la vita non sia arrivata troppo in ritardo,che lei non sia andata via o che se è lì non è per dirti “guarda sono ancora venuta da te ma per l’ultima volta”. Speri che ti dia ancora spazio,che se anche non inizi ora il cammino hai ancora molto da percorrere per raggiungere un traguardo,che hai ancora tanti passi da fare per scrivere la tua storia,che tu possa continuare a farlo consapevole che ogni passo è inchiostro sulla carta e non che sia già stata scritta da lei e tu non l’hai neanche letta. Perdonami e dammi un’altra occasione. Nina

 
 
 

Omaggio a ... Massimo Troisi..

Post n°32 pubblicato il 10 Marzo 2008 da chico7911
 
Foto di chico7911

19/02... muore Massimo Troisi .. e con lui muore l'ultimo pezzo di Napoli e della Napoletanità che ha reso gli abitanti della splendida città di partenope unici al mondo... immagino il suo volto corrucciato mentre ci guarda da lassù, mentre imperterrito assiste ad un'altro scempio.. quello della "napoli dei rifiuti", caro Massimo questa volta è davvero finita la "Napoli Padrona" non tornerà (..forse..)mai più. La Napoli genitrice dei totò..de filippo e troisi è morta, i Napoletani questa volta non meritano difesa.. caro Massimo gli abitanti di quesa città forse una volta per tutte pagano lo scotto di non meritare di vivere nella più bella città del mondo, si sono per anni cullati e nascosti dietro le canzoni , l'allegria,la "carnalità".. "o' core Napule.. e pure mi chiedo come sia possibile che si possa tanto odiare la propria città fino ad arrivare ad ucciderla.. dove sia finito "o core e napule"... come sia possibile che sia finito in una guerra fra tricida.. dove l'assassino e la vittima convivono in silenzio, dove il truffato ed il truffatore sembrano appartenere ad un gioco di ruolo , dove ognuno indifferentemente cambia personaggio con poca fatica, dove è finita la Napoli delle 4 giornate? le rivolte di masaniello? i napoletani sono cambiati... impoveriti.. Napoli no.. allora non mi resta che chiederti scusa Massimo a nome dei pochi "napoletani" rimasti se non riusciamo a difendere la nostra città.. se non sappiamo portarla ai vertici mondiali come sei riuscita a valorizzarla tu.. scusa per non amare questa martoriata e splendida città come l'amavi tu.. scusa Napoli per come ti abbiamo ridotta... mi auguro che il buon Dio ancora una volta ti tenda una mano e ti liberi dalle tue immondizie....
Dario Tudisco..


 
 
 

Carpe Diem

Post n°31 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da blueyes.a
 
Tag: anna, nina
Foto di chico7911

Immagina che esista una banca che ogni mattina accredita la somma di E.86.400 sul tuo conto.Non conserva il tuo saldo giornaliero.Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo inutilizzato durante il giorno.Che faresti?Ritireresti fino all'ultimo centesimo,ovvio!Ebbene,ognuno di noi possiede un conto in questa banca.Il suo nome?TEMPO.Ogni mattina questa banca ti accredita 86400 secondi,ogni notte cancella e dà come perduta qualsiasi quantità che tu non abbia investito in un buon proposito.Ogni giorno ti apre un nuovo conto,ogni notte elimina il saldo del giorno,se non utilizzi il deposito giornaliero la perdita è tua.Non esistono accrediti sul conto di domani.Devi vivere il presente con il deposito di oggi.L'orologio continua il suo cammino.Per capire il valore di 1 anno chiedi ad uno studente che ha perso 1 anno di studio.Per capire il valore di 1 mese chiedi ad una madre che ha partorito prematuramente.Per capire il valore di 1 settimana chiedi all'editore di un settimanale.Per capire il valore di 1 ora chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi.Per capire il valore di 1 minuto chiedi a chi ha appena perso il treno.Per capire il valore di 1 secondo chiedi a chi ha appena  evitato un incidente.Per capire il valore di 1 millionesimo di secondo chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d'argento alle olimpiadi.Dai valore ad ogni momento che vivi,e dagli ancora più valore se lo potrai condividere con una persona speciale,quel tanto speciale da dedicarle il tuo tempo e ricorda che il tempo non aspetta nessuno.Ieri?Storia.Domani?Mistero.Oggi è un dono per questo si chiama:Presente.                                             Nina

 
 
 

MESSAGGIO DI TENEREZZA

Post n°30 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da blueyes.a
Foto di chico7911


Ho sognato che camminavo
in riva al mare con il Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo
tutti i giorni della mia vita passata.
E per ogni giorno trascorso
apparivano sulla sabbia due orme:
le mie e quelle del Signore.
Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma,
proprio nei giorni
più difficili della mia vita.
Allora ho detto:
 "Signore,
 io ho scelto di vivere con te
 e tu mi avevi promesso
 che saresti stato sempre con me.
 Perchè mi hai lasciato
 solo proprio nei momenti più difficili?"
E lui mi ha risposto:
 "Figlio, tu lo sai che io ti amo
 e non ti ho abbandonato mai:
 i giorni nei quali
 c'è soltanto un'orma sulla sabbia
 sono proprio quelli
 in cui ti portato in braccio".

 
 
 

Valore di un sorriso

Post n°29 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da blueyes.a
Foto di chico7911

Donare un sorriso
Rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
Senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante,
Ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco
Da poterne fare a meno
Né così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia,
Da sostegno nel lavoro
Ed segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
Rinnova il coraggio nelle prove,
E nella tristezza è medicina.
E poi se incontri chi non te lo offre,
Sii generoso e porgigli il tuo:
Nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
Come colui che non sa darlo.

 
 
 

VIVI LA VITA

Post n°28 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da blueyes.a
 
Tag: anna
Foto di chico7911

La vita è un'opportunità,coglila.La vita è bellezza,ammirala.La vita è beatitudine,assaporala.La vita è un sogno,fanne una realtà.La vita è una sfida,affrontala.La vita è un dovere,compilo.La vita è un gioco,giocalo.La vita è preziosa,abbine cura.La vita è una ricchezza,conservala.La vita è amore,godine.La vita è un mistero,scoprilo.La vita è promessa,adempila.La vita è tristezza,superala.La vita è un inno,cantalo.La vita è una lotta,combattila.La vita è un'avventura,corrila.La vita è felicità,meritala.La vita è la vita,difendila.       M.T.di Calcutta

 
 
 

La leggenda dei due mari....

Post n°27 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da chico7911

Quando il Signore ebbe dato a noi il nostro bel golfo, udite quello che la sacrilega leggenda gli
fa dire: uditelo voi anima glaciale e cuore inerte….

Egli disse: Sii felice per quello che t' ho dato; e se non lo puoi, se
l'incurabile dolore ti strazia l'anima, muori nelle onde glauche del mare.

Ognuno
sa che Iddio, generoso, misericordioso e,
magnifico Signore,
ha guardato sempre, con un occhio di predilezione, la città di Napoli
.

Per lei ha avuto, tutte le carezze di un padre, di un innamorato, le ha
prodigato i doni più ricchi, più splendidi che si possano immaginare..... E` il
mare che Dio ha fatto per i malinconici, per
gli ammalati, per i nostalgici, per gl'innamorati dell'infinito… il mare dove
finisce il dolore è il mare di Posillipo,
il glauco mare che prende tutte le tinte, che si adorna di tutte le bellezze.
Quanto può ideare cervello umano per figurarsi il paradiso, esso lo realizza. E`l'armonia
del cielo, delle stelle, della luce, dei colori, l'armonia del firmamento con
la natura: mare e terra. Si sfogliano i fiori sulla sponda, canta l'acqua
penetrando nelle grotte, l'orizzonte è tutto un sorriso. Posillipo è l'altissimo ideale che sfuma nella
indefinita e lontana linea dell'avvenire; Posillipo
è tutta la vita, tutto quello che si può desiderare, tutto quello che si può
volere. Posillipo è l'immagine della felicità

piena, completa, per tutti i sensi, per tutte le facoltà. E' la vita vibrante,
fremente, nervosa e lenta, placida ed attiva. E' il punto massimo di ogni
sogno, di ogni poesia. Il mare
di Posillipo
è quello che Dio ha fatto
per i poeti, per i sognatori, per gl'innamorati di quell'ideale che informa e
trasforma l'esistenza…



Matilde Serao…

 
 
 

Per te....

Post n°26 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da chico7911

La
vita è veramente strana, in poco tempo
ti trasforma da protagonista a spettatore.. spettatore di un “evento” a cui non avresti mai voluto assistere, che
non avresti mai voluto vedersi realizzare.. e così ti trovi a guardarti dentro
a pensare che senso ha tutto quello che fai.. progettare.. programmare gli
eventi per migliorare la  vita.. quando
poi all’improvviso la vita decide che il tuo percorso è finito.. che nonostante
tu abbia molto da dire ancora.. nonostante debba raccogliere ancora molti dei
frutti che nel corso del tempo hai seminato, tutto si stronca, senza fare i
conti con chi sei.. e cosa hai ancora da dare..E’così  accade in poco tempo di “conoscere la morte”, viverne
ogni paura del suo vuoto più profondo, vedere le persone che ti sono accanto, lontani
anni luce, come se facesse parte di due mondi diversi : la vita di quelli che
sono spettatori alla tua sofferenza , la morte il mondo a cui ti senti
appartenere in quei momenti.. è così la vita decide di farti un altro regalo ed
in pochi mesi ti riabilita al mondo
della vita.. ti fa sentire vivo vicino a quelle persone che hanno condiviso con
te quei momenti terribili, devastanti, credi di aver raggiunto un
equilibrio,serenità… ma in quell’istante
la vita ribalta le cose drammaticamente , e sei tu a dovere essere spettatore di un incubo.. cerchi di stargli
accanto ma sai bene che per quanto tu possa fare all’altra persona non arriva
che lo sguardo di chi non può far nulla.. sai che in quei momenti sei lucido..
nonostante si possa notare il contrario, sai che stai andando incontro a
qualcosa di grande.. di più grande di te e di chi ti sta vicino.. e allora ti
rassegni a morire e paradossalmente sei tu che stenti ottimismo per far si che
stiano bene quelli che ti sono accanto.. Ma questa volta l’epilogo è stato
diverso la morte ha vinto, il vuoto ne fa da padrone e tu ti ripeti nuovamente
che senso ha sacrificarsi per vivere meglio quando la vita stessa può decidere  di terminare quando stai meglio.. e allora ti
confronti con gli altri ed iniziano le parole di fiducia, speranza: .. la vita
va avanti… bisogna farlo anche per lei.. ha finito di soffrire.. e tu pensi :
avete ragione … ma oggi tutte queste “belle” parole… non ditele a me!… Ciao
Marina.. spero tu sia in un mondo migliore che ti ripaghi di tutte le sofferenze
 che hai dovuto patire.. grazie per i
mesi di Firenze , per come mi sei stata accanto… Con te ora probabilmente ci sarà papà, ora
sei della sua stessa essenza ,ed insieme a lui veglia su di noi..

 
 
 

Lettera ad un amico...

Post n°25 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da chico7911
 

Caro Stani,AMICO MIO abbiamo condiviso buona parte
della nostra giovane vita, ci siamo alternati infinite volte
nelle vesti di “chi da”
e “di chi riceve”, senza mai
chiederci il conto,il nostro bagaglio sono i  momenti di
tante giornate piene di goliardia,riflessioni,serietà,
nostalgia,ironia,ci sono stati momenti difficili,
di totale
disaccordo, momenti in cui sembrava aver messo la
parola “fine” alla
nostra lunga amicizia,ma anche lì entrambi
non abbiamo chiesto “il conto",non abbiamo messo l’accento
sulle nostre ragioni e non perché abbiamo
affrontato le cause
con superficialità,ma semplicemente non ne avevamo
bisogno,ho forse siamo diventati così bravi che riusciamo
ad affrontare
qualsiasi cosa nascondendo i “grandi” argomenti
della vita dietro le nostre
gag,i nostri duetti improvvisati,
forse inconsapevolmente la nostra sintonia
 ci ha portati ad
usare un linguaggio
diverso,un modo insolito di divulgare
i nostri pensieri,fuori dagli schemi,
o forse perché i momenti
austeri, seriosi,difficili  si sono già notevolmente sviluppati nelle
nostre vite personali.I nostri percorsi sono apparentemente
diversi ma portano nella stessa dimensione, o come dici tu
nella stessa
essenza.Gli ultimi anni li abbiamo trascorsi in posti
totalmente diversi ma entrambi
lontano dalle nostre radici, lontani
dalla vita che ci ha costruiti, cresciuti
, lontani “dall’ impostazione”
(.. come citava qualche sera fa un nostro comune
amico della vecchia guardia...)  particolare
che i figli della nostra Napoli non hanno in comune
con nessun’altro cittadino di
qualsiasi altra parte del mondo.
La “nostra Napoli”,una Napoli che oggi è
motivo per le svariate
vicende legate alle cronache cittadine di mortificazioni
“incazzature”, umiliazioni..figli di una Napoli che forse non esiste più
ma che pure ci rende fieri e ci ostentiamo a cercare nelle nostre
“apparizioni
turistiche” in città. La Napoli che ci fa rimanere svegli
dalla rabbia dopo
aver visto,ascoltato e sciorinato tutti i problemi
che attanagliano la città in tv.La Napoli che ci fa sentire: liberi
che ci trasmette l’amore per la vita,
dove un babbà e una sfogliatella
sotto la galleria sembrano per un attimo
ripulire le strade
dalla “monnezza” ,dove una passeggiata “ a toledo” 
ti da l’ottimismo e la forza di credere che
le cose possano cambiare,
dove  la gente “è
viva”.. parla..chiacchiera..cammina..urla..
con l’improvvisato sottofondo di
musica napoletana made in Senegal..
dove la musica ci fa dimenticare di dove
siamo..da dove veniamo..
dove un senegalese con il tamburo.. un napoletano con
la voce..
ed un nigeriano con il sax
diventano semplicemente ”gente”..
tutto si amalgama in un allegro e felice sottofondo degno
del miglior “sua
maestà”…   Pino Daniele.. Tante volte ultimamente
abbiamo
discusso sul fatto che nelle nostre vite abbiamo forse
trascurato qualche
fermata … ma non con rimorso come
ha potuto da un’ analisi veloce e
superficiale intendere l’utente
che ha lasciato un commento al tuo “commento-post”..
ma con la consapevolezza di aver riesaminato delle eventualità
trascorse con
una visione attuale.. e questo perché la vita
stessa in momenti drammatici ci
ha lasciato conseguentemente
in dono.. i valori reali della vita stessa …  So che stai attraversando
un periodo
travagliato .. dove stai rimettendo in gioco anche le
poche ma importanti certezze
che hai costruito.. perché nonostante
la lontananza dalla nostra città ci
allontana dalla nostra stessa
essenza e pur vero che in altre realtà per
svariati motivi abbiamo
creato con tanti sacrifici la “nostra realtà”.. le
nostra dimensione..
diventa difficile tornare indietro.. difficile che tutte le
difficoltà
superate in questi anni possano alla fine rivelarsi inutili al cospetto
della decisione  “e turnà a’ casa”.. ma
una cosa devo dirtela…
“nuje simme gent”… e non possiamo che trovare
soddisfazione
nel vivere tra “a’gent”..so che prenderai la decisione giusta per
te..
mi auguro che tu lo possa fare presto... a proposito a via dei mille..
p.zza del plebiscito..toledo.. via partenope…la galleria  aspettano
due “turisti” particolari …  “nun è facimme aspettà assaje”…
un amico…



Dario Tudisco

 
 
 

Emergenza rifiuti...?no! Guerra civile...

Post n°24 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da chico7911
 

Ancora una volta umiliati … ancora una volta feriti.. da una classe

politica che rappresenta il
peggio di questa straordinaria regione..
tutti pronti a parlare.. sciorinare
possibili soluzioni.. ma i “fatti”
dove sono?Sono stanco di sentire le solite sciocchezze che ormai
ci ripetono da 5…10..15..
anni… stanco di assistere alle numerose
sceneggiate create ad hoc come ieri
sera in una nota trasmissione
di rai uno.. stanco di dover sentire… paragoni
con altre città del nord..
stanco di essere mortificato per una situazione da 4
..forse 5 mondo.
La verità e che Napoli “in emergenza” fa comodo…
Napoli in
emergenza attinge consistenti somme  di
danaro che
i nostri politici con la p minuscola ogni volta volta fanno la fila
ad intascare… c’è gente che morirà per questa emergenza..
c’è allarme sanitario
.. e pure a questa gente che è in strada
da 15 giorni viene chiesta calma e
civiltà… mentre ai nostri politici
seduti su una comoda poltrona… viene chiesto
nient’altro che fiumi di parole… Distinguiamo i criminali veri… Credete che sia più assassino
chi protegge
la salute, quindi la vita dei propri familiari,
o chi si diverte a giocare con “la
vita” per incassare denaro??
Questa volta esco fuori dal coro… questa non è
emergenza questa
è una guerra di sopravvivenza … allora io sono con voi cari
concittadini
di pianura… bruciate !!! bruciate!! Ma fatelo sotto le case dei
politici responsabili… sono loro gli
obiettivi”sensibili di questa guerra” bruciateli nella “monnezza”..
perché questi
signori hanno sulla coscienza 15 anni di morti dovute alle
discariche non a
norma.. e pure nessuno gli fa un processo..vengono invitati in tv.. nessuno
gliene chiede conto!! Fate presto prendeteli ad uno ad uno e fateli marcire
negli stessi cassonetti che hanno provocato la morte dei vostri cari,
o che la
provocheranno.. “Bruciateli” perché ci
hanno insegnato che in alcune situazioni per far si che il bene prevalga
bisogna estirpare il male in ogni modo… ogni hanno viene chiesto a migliaia di famiglie di mandare i propri
figli a morire per affermare la pace nel mondo… io vi dico facciate in modo che
i morti che verranno da questa tragedia servano a qualcosa… estirpiamo “il male”…
 



Dario Tudisco

 
 
 

Pubblico un post di qualche tempo fa...che risulta drammaticamente attuale.. mi auguro che presto possa diventare anacronistico

Post n°23 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da chico7911
 
Foto di chico7911

La Napoli che non c'è


I
riflettori puntati sulla città si sono spenti. Ma l'emergenza è
cronica. E Napoli, caricatura dell'Italia, è vittima di un romanticismo
malsano.


Giornali
pieni di notizie, riflettori accecanti. Reporter di tutto il mondo
sbarcavano dall'aereo a Napoli, chiedendo: "Ma qui siamo in Europa?".
Una serie di omicidi e tutti a parlare di "emergenza Napoli", con
titoli tipo: "Addio Napoli", "Napoli muore". Come già due, cinque,
dieci, vent'anni fa.


E
ora? Ora è tornato il silenzio. I riflettori si sono spenti, senza
iniziative serie per uscire dall'emergenza: un programma per
l'occupazione, i primi segnali di una svolta culturale, un tentativo
dello stato di occuparsi con decisione della "piaga aperta" nel sud.


Napoli è diversa.
All'incirca a metà strada tra Foggia e Napoli, ti prende quella fitta
al petto, un dolore che è come pregustare una gioia che viene
romanticizzata senza ritegno. Ti prende quella malinconia di Napule, del suo golfo, della luce, del rumore, della vita di strada.


Napoli
è intensa: fuori tutta colori sgargianti, dentro tutta nera o tutta
bianca. Niente mezze misure, niente grigi, mai. Non lascia nessuno
freddo. Napoli non può solo "piacere": o la ami o la odi. Io la amo.
Napoli è un mondo esagerato, drammatico. È splendida e orrenda, e le
due cose quasi sempre convivono, in una metafora unica della vita. E
perciò anche della morte.


In
verità l'emergenza è il momento migliore per Napoli, per la Napoli dei
temerari che si oppongono al "pizzo" rischiando la vita, per gli
impavidi rapper di Scampia, per il coraggioso parroco di Forcella. Per
Roberto Saviano che, a 28 anni, a causa del successo della sua opera
prima Gomorra vive nascosto e rimpiange di averlo scritto. I
riflettori accesi sono una benedizione per tutti quelli che si battono
contro l'indifferenza nazionale, che sognano un po' di normalità e una
solidarietà autentica, al posto dell'amore o dell'odio romanticizzati.


La
cosa più agghiacciante l'ho letta in queste settimane sull'Espresso, in
un'intervista al procuratore antimafia Marco Del Gaudio, che ha detto:
"Se il nuovo piano di sicurezza della polizia funzionasse, sarebbe un
disastro". In altre parole, la magistratura non potrebbe reggere la
mole di lavoro che seguirebbe a un'ondata di arresti. Nei tribunali
manca tutto: la carta per le fotocopie, i raccoglitori, la benzina, i
registratori per gli interrogatori. Qui si sgonfia ogni retorica, ogni
chiacchiera sulle emergenze, ogni pubblica professione di fermezza.


Lo
stato di diritto è fragile, la volontà politica debole. La legge non fa
da deterrente: processi urgenti durano un'eternità o non cominciano
mai. Se e quando si concludono con una condanna, ci sono buone
probabilità di uno sconto di pena, un errore di forma, un'amnistia.


Le cose non stanno così
solo a Napoli. Napoli è una caricatura dell'Italia, una gigantografia
delle debolezze del paese. È un monumento alla più vistosa sconfitta di
uno stato, che non mette ordine, non protegge, o lo fa solo in modo
selettivo. Ecco perché in Italia sono sempre tutti contenti di guardare
dall'altra parte, quando i riflettori si spengono. E tutti a dire:
Napoli è un caso limite! Ma così ci si inganna da soli.


Napoli
non può aiutarsi da sé. È una metropoli postindustriale che vive di
denaro pubblico, senza una forte borghesia illuminata. Malinconica e
nostalgica, è rimasta ferma nel passato, sospesa tra re borbonici e il
divino Maradona. A creare l'immagine romantica di Napoli sono proprio
quelli che l'hanno lasciata. Come Erri De Luca, secondo cui Napoli vive a dispetto dei suoi assassini, espone le sue ferite al sole, che è sveglia fino all'insonnia permanente: "Napoli non dorme mai. Napoli è". Quanto pathos, quanta romantica afflizione, quanto orgoglio. È il riflesso di un nostalgico.

Dario Tudisco

 
 
 

RIFIUTIamo

Post n°22 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da blueyes.a
 
Foto di chico7911

Gli unici falò che dovrebbero alzarsi in aria sono quelli della nostra rabbia che brucia e devasta tutto e che certamente non avvelena.Rifiutiamo di sentirci il rifiuto della società,di un Italia che ci guarda con pietà.Rifiutiamo queste scene di "città della monnezza",che rimbalzano da Roma a Milano,da Milano a Parigi,da Parigi a New York fino ai pesi più poveri.Sulle tv di più di metà mondo Napoli schernita,disprezzata,umiliata.Migliaia di cittadini in rivolta,..e ci dicono:"i soliti napoletani,solo sceneggiate e violenza".E' la gente come al solito a pagarne le pene.Solo l'occhio intelligente di pochi spettatori può cogliere il dettaglio che fa la differenza nella melma di colpe.Certo che i politi affrontano il problema rifiuti!..ma è quello delle proprie responsabilità.Se crolla il Governo che sia a Roma o Napoli,nessuno scompiglio,si reggerebbe sulle chiacchiere.Tutti sono bravi a proporre soluzioni,nessuno in grado di tacere e agire.In prima pagina poi ci finiscono sempre gli innocenti..ancora una volta il popolo.Tuttavia a malincuore devo riconoscere,di questo, l'ignoranza diffusa nel rispondere al problema sollevando mani e sfranghe o appiccando fuochi credendo,nel 1°caso di ottenere diritti,nel 2°ancora più drammatico di far pulizia.Tutto si riduce a poco più di un cumulo di cenere e di nube leggera che è un tornado per il nostro organismo;se la gente conoscesse davvero l'effetto diossina forse si renderebbe conto in primis di danneggiarsi."Subiamo" già l'appellativo di città della monezza,non lasciamo che lo si dica anche di noi.RIFIUTIAMO di sentirci RIFIUTATI.                      Bluey.

 
 
 

Sergio Cammariere

Post n°21 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da chico7911


Questa canzone non è stata inserita a caso.. è una dedica.. una dedica ad una persona speciale che da pochissimo è entrata nella mia vita.. quando l'ho ascoltata ho pensato a te... a volte la vita è veramente magica.. in pochi giorni ti da ciò che non hai avuto e desiderato per anni.......   
(.......Non va bene.....!!!!!!)

 
 
 
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