DarkSoul

Ambivalenza


 Non voglio mai più sentirmi come mi sono sentito quel giorno.Fosse facile.Mi ricordo quei lunghi corridoi, la crudeltà delle pareti bianche, il desiderio di privacy, la nostalgia della mia camera, la stanza buia, la disperazione negli occhi di molti, la rabbia, la ribellione, le regole ferree.Ora che mi guardo intorno e vedo la mia casa, pur dopo anni, lo considero un miracolo. Considero un miracolo essere qui e poter di nuovo disporre della mia vita nel pieno delle mie facoltà.Ricordo il dolore, fisico e mentale, la paura, la solitudine, il rimorso. E queste sensazioni destabilizzanti tornano ogni tanto a farmi visita.Ho trascorso due anni infernali e la via d'uscita è stata sofferta e irta di ostacoli. E, ora, a distanza di anni, non mi sembra vero.Osservo tutto con occhi nuovi, ogni alba e ogni tramonto, ogni estate e ogni inverno, ogni corsa del mio cane, ogni passeggiata nel mio parco preferito, assaporo ogni momento con la consapevolezza che, per me, poteva pure non esserci dopo ciò che ho fatto.Il dolore che porto con me è immenso ma grandi sono anche il grazie alla vita per avermi voluto ancora, dopo che l'avevo deliberatamente rinnegata, e lo stupore per ogni nuovo giorno.E quando sale la paura, oscura e tagliente, e siede accanto a me nelle notti buie, e il dolore, cupo e insistente, la accompagna, penso alla mia vittoria su quella roba e mi dico che se ho vinto quella battaglia posso vincere ancora.Mi dico che, un giorno, tutti questi pensieri di colpa si dissolveranno e tornerò a sorridere nella casa in montagna con la ragazza che amo immensamente, che la sua famiglia mi verrà incontro deponendo le armi, che mio padre mi perdonerà...Le illusioni sono belle, rendono la cruda realtà più sopportabile.Anche se la notte rimane nera.