DarkSoul

Un pomeriggio lungo otto anni


 Ci sono rari giorni in cui il ricordo della dipendenza è lontano, in cui sembra quasi di non aver fatto uso di sostanze, in cui la vita attuale scorre normale e in cui ti senti quasi soddisfatto a fine giornata.Ci sono infiniti giorni, invece, in cui quel diabolico ricordo, con prepotenza, torna a galla e allora ti rendi conto della folle scelta compiuta, di come le cose sarebbero andate diversamente se solo tu non fossi caduto in quella trappola, ti rendi conto che ormai la tua vita sarà per sempre segnata dalla tossicodipendenza, che non si torna indietro.E' una consapevolezza lancinante. E arrivi a essere davvero stufo di frasi come "C'è sempre una seconda possibilità", "Mai dire mai", "La speranza è l'ultima a morire" eccetera... Perchè sì, ok, finchè c'è vita c'è speranza ma inutile illudersi, indietro non si torna e il futuro porta le cicatrici del passato.Davvero non capisco quelli che continuano ad assumere sostanze come nulla fosse, insomma non è un gioco. La vita cambia e non cambia in meglio. Quante notti rimango sveglio cercando di combattere con i mostri del passato, con il pensiero, il più insidioso, che è quello "se soltanto io non avessi mai iniziato, se soltanto quel maledetto giorno io fossi stato da un'altra parte".Perchè, è inutile negarlo, la mia vita da quel momento ha preso una direzione sbagliata e ancora oggi ne pago le conseguenze. Ed è inutile chiedere perdono a se stessi e agli altri, tanto quella richiesta non ha il potere di cambiare le cose.E il rimorso e il rimpianto sono due facce della stessa medaglia e sai che non puoi porre loro rimedio. La tossicodipendenza non si cancella con un colpo di spugna. La mente sa, la mente ricorda. E il dolore è forte.Io la presi come un gioco, con superficialità, pensando che tanto sarebbe stato solo per un'estate e poi dall'autunno avrei di nuovo preso in mano la mia vita e tutto sarebbe andato a posto. Un break, un momento di pausa, un adrenalinico stop prima di ricominciare la mia vita come nulla fosse. Potevo mai fare errore più grande?Da quell'estate passarono, invece, otto anni, tra dipendenza e comunità. Otto anni di dolore, di pianti, di crisi, di angoscia, di schiavitù, di chimiche illusioni, di faccia a faccia con la fine, di sostanze sempre più pericolose.Quello che doveva essere uno stupido diversivo di un'estate, diventò un incubo lungo otto anni.Da quel pomeriggio d'estate la mia vita prese una strada di non ritorno. E oggi ne pago amare conseguenze.Mai scherzare con il fuoco. Mai prendere alla leggera certe sciagurate scelte. Perchè iniziare è un attimo.