DarkSoul

Come non dirtelo, blog?


 E così il 15 marzo, in un giovedì qualsiasi, alla presenza di una quindicina di persone, tra le mie amate montagne, officiato anche dal mio Maestro secondo il rito della mia tradizione, si è celebrato il mio matrimonio.E' stato un pomeriggio semplice, intimo, senza sfarzo, mondanità o confusione. Anzi, è stato un momento per ritrovarsi con poche persone amiche a condividere importanti riflessioni. Profonde e sentite le parole del mio Maestro che, parlando di me e della mia (ancora futura) moglie a un certo punto ha detto "questo è un vero e profondo amore poichè pochi riescono ad amarsi anche quando non possono amarsi".Importanti le parole di mio suocero che pubblicamente si è definito "uno degli ostacoli" al nostro amore e che ha aggiunto "col senno di poi vorrei che questo giorno fosse già stato molti e molti anni fa".Mio padre, invece, ha fatto sapere per interposta persona che la sua posizione non cambia, che non gli importa nulla e che i rapporti tra me e lui si sono interrotti anni fa e non riprenderanno di certo.Non ho potuto fare a meno di pensare a F. l'amico fraterno che avrebbe fatto salti di gioia il giorno del mio matrimonio perchè sapeva quanto io desiderassi questo momento. Ma la dissennata scelta che io non ho pagato a caro prezzo l'ha pagata lui per entrambi. Ne ho parlato a lungo con i nostri pochi e fidati invitati, ho voluto che fosse in qualche modo presente accanto a me.Io e lei abbiamo finalmente coronato quel sogno accarezzato per anni e a volte mi pare ancora strano che due persone così diverse, io con questo passato oscuro e lei con la vita più "pura e semplice", abbiano scelto di trascorrere insieme l'esistenza.Lei si è avvicinata moltissimo a queste problematiche, ha voluto documentarsi e parlare con persone che, in un modo o in un altro, ne sono state toccate (proprio come me).E ora, insieme a me, dedica molto del suo tempo al volontariato in questo campo. Ci spendiamo insieme per chi è caduto nella mia stessa trappola. E' molto ormai che mi dedico a questo, sento che adesso è la mia strada, testimoniare, ascoltare, aiutare.Non devo imporre niente a nessuno ma penso che, a volte, venire a conoscenza dell'inferno che ho trascorso possa se non altro mettere in guardia e far riflettere prima di decidere di imboccare una strada, per certi versi, senza ritorno.Riprenderò a scrivere anche qua altri episodi salienti della mia "vita nel tunnel".