DarkSoul

Vampires and drugs- 2 parte


La madre, contrariamente ad ogni sua precedente abitudine, trascorse più di un mese (in quella primavera così piacevole accarezzata dal tepore del sole) chiusa in casa nel buio più totale, dicendo che i suoi giorni preferiti erano quelli immersi nella grigia nebbia di novembre; pensare che, soltanto sei mesi prima, non faceva altro che chiedersi quando sarebbe arrivata, finalmente, l'estate. Il figlio non l'aveva più vista mangiare (ma lei assicurava di mangiare ad orari strani, ormai) e aveva notato che non spegneva mai la luce nella stanza da letto, ora.Tuttavia, lei si comportava ancora come una perfetta padrona di casa, rassettava e puliva tutte le stanze, lucidava i pavimenti, lavava i vestiti e non mancava di sistemare un centrotavola diverso ogni giorno. E non aveva neppure dimenticato i doveri di madre: si interessava degli studi del figlio e, soprattutto, non mancava di tenergli lunghi discorsi (accompagnati da materne minacce) sul male che si stava facendo se assumeva ancora quelle dannate sostanze. E gli ricordava l'impegno profuso da lei e dal padre per aiutarlo ad uscirne e gli innumerevoli tentativi falliti.Poi, una notte la trascorse interamente al telefono ma parlava così sottovoce che era impossibile capire con chi e di cosa stesse parlando. Al mattino, all'alba, piombò in camera del figlio e annunciò che sarebbe rimasta fuori per tutto il giorno."Come... tu esci?" chiese allibito il ragazzo che, con indifferenza e ribellione giovanile, si era ormai abituato allo strano comportamento della madre. Lei, con un sorrisetto, gli fece cenno di ascoltare e, nel silenzio, apparve udibile l'impetuoso scrosciare della pioggia fuori nel mondo.Il ragazzo scosse la testa e nascose il volto sotto le coperte: era troppo presto e non gli importava granchè delle follie di quella strana madre. Le ore trascorrevano, la sera sopraggiunse ma della madre nessuna traccia, neanche una telefonata...Le undici, mezzanotte, l'una, le due... Verso le tre il ragazzo (ormai a letto) sentì la madre andare in camera canticchiando e alzare le serrande... Era forse impazzita, a che serviva a quell'ora della notte?? Ma rimase ancora più sorpreso quando, al mattino, vide i raggi del sole provenire dalla camera dalla madre e, cosa inaudita da qualche mese, da ogni stanza della casa. Corse in salotto e trovò la madre che, allegra, guardava fuori dalla finestra come niente fosse. Quando lei lo vide, gli sorrise spensierata."Tu che apri le finestre e ti godi il sole?" le chiese con chiara ironia. Lei scoppiò a ridere: "Certo, le cose sono cambiate". Poi gli strizzò l'occhio e il suo sorriso si tinse di un'ombra appena percepibile:"E chissà che, forse non cambino anche per te...". Fine seconda parte.continua(ora me ne vado nel sabato notte con la mia dark lady)