DEATH SS: PANIC (2000)La prima volta che mi imbattei nei Death SS pensai immediatamente << ma chi sono questi esagitati? >>. Il brano in questione, che ascoltavo durante l'estate 2001, era The cannibal queen, pezzo inserito in una delle tante compilation del Gods of Metal dell'anno precedente. Il pezzo di buona fattura mi incuriosì a tal punto che decisi in breve tempo di saperne di più, difatti poco tempo dopo il rientro in città acquistai il loro cd. Premetto che ne sapevo talmente poco del gruppo e della loro musica che forse la mia scelta fu senza dubbio avventata. La copertina come potete notare è piuttosto inquietante, Steve Sylvester appare in versione demonio. Qui tutti potrebbero pensare a un altro esibizionista come Mr. Manson, in effetti è così, basta vedere un paio di concerti per rendersene conto... ma ciò che conta, a mio avviso, è il loro sound molto ricercato. L'album si apre con l'intro, Paraphenalia, costruito su citazioni varie che inneggiano alla morte e all'inferno, per poi lanciarci con Let The Sabbath Begin, unico singolo estratto, dove è la proposta di unirci al Sabba è travolgente, soprattutto nel corale refrain. Hi-Tech Jesus è uno dei miei brani preferiti, ecco l'inizio... rintocchi di campane...si odono dei passi... un prete scandisce le seguenti parole << In nomine patris et filii et spirtus santi... amen >> partenza a razzo di Anton Chaney alla batteria e duri attacchi di Sylvester alla religione cristiana nel testo. Si potrebbe dire che sono tornate di moda le indulgenze per assolvere i peccati, solo che da ora in poi potranno essere versate anche telematicamente, il nuovo Gesù da adorare lo si può contattare anche via e-mail.
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DEATH SS: PANIC (2000)La prima volta che mi imbattei nei Death SS pensai immediatamente << ma chi sono questi esagitati? >>. Il brano in questione, che ascoltavo durante l'estate 2001, era The cannibal queen, pezzo inserito in una delle tante compilation del Gods of Metal dell'anno precedente. Il pezzo di buona fattura mi incuriosì a tal punto che decisi in breve tempo di saperne di più, difatti poco tempo dopo il rientro in città acquistai il loro cd. Premetto che ne sapevo talmente poco del gruppo e della loro musica che forse la mia scelta fu senza dubbio avventata. La copertina come potete notare è piuttosto inquietante, Steve Sylvester appare in versione demonio. Qui tutti potrebbero pensare a un altro esibizionista come Mr. Manson, in effetti è così, basta vedere un paio di concerti per rendersene conto... ma ciò che conta, a mio avviso, è il loro sound molto ricercato. L'album si apre con l'intro, Paraphenalia, costruito su citazioni varie che inneggiano alla morte e all'inferno, per poi lanciarci con Let The Sabbath Begin, unico singolo estratto, dove è la proposta di unirci al Sabba è travolgente, soprattutto nel corale refrain. Hi-Tech Jesus è uno dei miei brani preferiti, ecco l'inizio... rintocchi di campane...si odono dei passi... un prete scandisce le seguenti parole << In nomine patris et filii et spirtus santi... amen >> partenza a razzo di Anton Chaney alla batteria e duri attacchi di Sylvester alla religione cristiana nel testo. Si potrebbe dire che sono tornate di moda le indulgenze per assolvere i peccati, solo che da ora in poi potranno essere versate anche telematicamente, il nuovo Gesù da adorare lo si può contattare anche via e-mail.