FINNTROLL: TROLLHAMMAREN (2004)La gioia delle piccole cose, terza e ultima parte: un disco per l’estate. Ormai non li ferma più nessuno. I sei troll, dopo il simpatico intermezzo di Visor Om Slutet (2003), ripartirono alla grande con la pubblicazione contemporanea di un disco e di questo singolo, opere che suonarono come l'ennesimo grido di guerra per una band che non accetta compromessi nella proposizione di un sound ormai divenuto loro vero e proprio marchio di fabbrica. Un sound che sintetizza tutta la Finlandia in poche note, canzoni di assoluta efficacia che, sulle vele di una vena compositiva perfettamente equilibrata tra i richiami al folklore della loro terra - i famosi humppa, una forma particolare di polka specificamente finlandese- e sfuriate death mosse dall'impeto di chi vuole conquistare, cantare, ubriacarsi e fare casino. Così il pubblico ha imparato ad amarli, e così loro continuano a essere, senza mai stancare, risultando sempre maestosi, divertenti e malinconici a tratti, e soprattutto trascinanti, sfornando melodie sempre portentose, rimanendo, insieme a pochi altri "eletti", gli ultimi baluardi del sacro spirito della Terra dei Laghi. Cinque tracce per diciassette minuti e dieci secondi che hanno dimostrato che i Finntroll sono tutt'altro che spenti: l’EP, infatti, si apre con la tumultuosa Trollhammaren (click), una canzone dal loro caratteristico stile, dato che il sentiero sonoro è aperto con un riff di tastiera estremamente catchy che, a seguito di un paio di ritornelli è allacciato al solito turbinare di chitarre spaventose, batterie martellanti e growl/scream prettamente "trollico", cori sguaiati e rallentamenti micidiali, un gesto compiuto in direzione di un collegamento che la band ha deciso di edificare per poter al meglio "rifinire" i loro tratti più caratteristici, evitando così che diventino solamente un mare di rumore. Trollhammaren sembra esser proprio una traccia costruita a tavolino: i cori selvaggi lasciano presupporre un impatto live di grande potenza, e i giri di tastiera, semplici ed efficaci, incitano al movimento.
Post N° 60
FINNTROLL: TROLLHAMMAREN (2004)La gioia delle piccole cose, terza e ultima parte: un disco per l’estate. Ormai non li ferma più nessuno. I sei troll, dopo il simpatico intermezzo di Visor Om Slutet (2003), ripartirono alla grande con la pubblicazione contemporanea di un disco e di questo singolo, opere che suonarono come l'ennesimo grido di guerra per una band che non accetta compromessi nella proposizione di un sound ormai divenuto loro vero e proprio marchio di fabbrica. Un sound che sintetizza tutta la Finlandia in poche note, canzoni di assoluta efficacia che, sulle vele di una vena compositiva perfettamente equilibrata tra i richiami al folklore della loro terra - i famosi humppa, una forma particolare di polka specificamente finlandese- e sfuriate death mosse dall'impeto di chi vuole conquistare, cantare, ubriacarsi e fare casino. Così il pubblico ha imparato ad amarli, e così loro continuano a essere, senza mai stancare, risultando sempre maestosi, divertenti e malinconici a tratti, e soprattutto trascinanti, sfornando melodie sempre portentose, rimanendo, insieme a pochi altri "eletti", gli ultimi baluardi del sacro spirito della Terra dei Laghi. Cinque tracce per diciassette minuti e dieci secondi che hanno dimostrato che i Finntroll sono tutt'altro che spenti: l’EP, infatti, si apre con la tumultuosa Trollhammaren (click), una canzone dal loro caratteristico stile, dato che il sentiero sonoro è aperto con un riff di tastiera estremamente catchy che, a seguito di un paio di ritornelli è allacciato al solito turbinare di chitarre spaventose, batterie martellanti e growl/scream prettamente "trollico", cori sguaiati e rallentamenti micidiali, un gesto compiuto in direzione di un collegamento che la band ha deciso di edificare per poter al meglio "rifinire" i loro tratti più caratteristici, evitando così che diventino solamente un mare di rumore. Trollhammaren sembra esser proprio una traccia costruita a tavolino: i cori selvaggi lasciano presupporre un impatto live di grande potenza, e i giri di tastiera, semplici ed efficaci, incitano al movimento.