DARK REALMS V2

Post N° 74


DISSECTION: STORM OF THE LIGHT'S BANE (1995)Correva l’anno… 1995 e i leggendari Dissection, capitanati dal cantante e chitarrista Jon Nödveidt, dopo aver dato alle stampe un concreto debut album, quale The Somberlain (1993), ritornarono con ciò che è, soprattutto in termini di fiorente originalità, uno dei più grandi capolavori del genere, un metallico concentrato suonato con una tecnica invidiabile e un gusto per la composizione raramente sentito prima in un qualsiasi altro disco, dove le canzoni sono lunghe e varie, le parti melodiche e quelle più furiose mescolate  in un alchimia che rende il suono di questa band unico e riconoscibile tra mille, il tutto accompagnato da una produzione ottima ottenuta presso gli Unisound Studio di Dan Swano. Accasatisi sotto la Nuclear Blast che ha consentito loro di avere un certo tipo di produzione, curata come non mai, e di supporto tecnico, i Dissection sono riusciti ad edificare una “grande opera” contraddistinta da aggressività, atmosfere oscure, riffs pesanti come macigni, continui cambi di tempo, dovuti anche alla lunga durata di ogni corposa singola traccia, tragici canti dal sapore leggermente gotico, riflessi in stupendi arpeggi acustici che sfociano poi in un unico impatto sonoro, sino ai poetici testi, a dir poco stupendi, intrisi di una malinconia unica. Al di là dell'importanza che può avere avuto all'interno della scena scandinava, questo lavoro è di una bellezza mostruosa e, a tutt'oggi non esiste un gruppo (Prophanity, In Aeternum) che sia riuscito nel vano tentativo di imitarli. Il motivo? La loro unicità “scolastica”. Nei Dissection la fredda Svezia ha potuto osservare la massima espressione possibile del suonare tanto death metal quanto black metal in maniera melodica. Del primo genere raccoglie in sé molte malefiche caratteristiche tecniche, del secondo alcune crude “estremità”. Una discussione sui generi, comunque, sparisce davanti alla bellezza del lavoro. La sensazionale particolarità di Storm Of The Light’s Bane è l’impatto al momento dell’ascolto, proprio come la splendida e raggelante copertina.La tempesta sonora è inaugurata dall'introduttiva e guerreggiante At The Fathomless Depths, il giusto lento ritmo per riscaldarsi in vista della tenebrosa Night's Blood: quasi sette minuti di “tirata” musica, a dir poco frenetica, e allo stesso tempo rilassante e melodica, con momenti molto diversi tra di loro che trionfalmente si alternano fondendosi alla perfezione. Caratteristiche queste che emergono di continuo, già a partire dalla rabbiosa Unhallowed, la vera forza della natura. Così carica di atmosfera da far venire i brividi ad ogni ascolto e culminante in un assolo dalla bellezza disarmante pur nella sua incredibile semplicità. Nel complesso e se analizzato con distacco, il sound stesso non è assolutamente nulla di particolare: da qui proviene l’assoluta grandezza della band. Pur non inserendo tastiere nei loro brani, ma affidandosi interamente ai classici strumenti di una qualsiasi band, i Dissection “partoriscono” qualcosa al di là dell’umana concezione. Da cieli neri a notti stellate. L’unica ballata di Storm Of The Light’s Bane è la glaciale quarta traccia. Paradosso. Dagli stacchi acustici a quelli più in tensione, tutto sembra rimandare ad una concezione melodica della musica, ma non per questo “easy”. Qui i Dissection dimostrano tutta la loro forza, prendendo tutto ciò che avevano precedentemente realizzato, lo esaltano all'ennesima potenza compattandolo nella nostalgica Where Dead Angels Lie, attraverso con uno strapotere di gusto, tecnica, velocità, padronanza delle arie e dell'ormai "loro" genere, sfruttando a pieno l'esperienza maturata nella capacità compositiva e quella vena creativa sempre più ricca. Lenta e soffocante, Where Dead Angels Lie diviene così una traccia sensazionale, cadenzata e da un feeling assolutamente incantevole.Spazio poi alla violenta title-track, Retribution - Storm Of The Light's Bane, dai chiari influssi thrash, che stordisce più del dovuto, ma, non a caso, è affiancata dall’evocativa Thorns Of Crimson Death, culmine della velocità raggiungibile con tempi davvero riusciti e sostenuti ritornelli. Il vorticoso ritmo, a cui è impossibile sfuggire, genera l’ultimo uragano con Soulreaper, rilevante suggello finale prima della quiete dell’outro, validamente eseguito al pianoforte, quale No Dreams Breed In Breathless Sleep. In conclusione, l’impeccabile Storm Of The Light’s Bane resta una vera e propria “icona” del mondo musicale, ma, purtroppo, a seguito dell’arresto – causa omicidio di un omosessuale algerino – del principale compositore della band, cioè il già menzionato Jon Nödveidt, dei Dissection non è restato granché. Il nulla ed il disastro, peccato.Meno uno... la Rosa Rossa è prossima ad essere colta: la febbrile attesa è quasi giunta al termine...