.·• Lo Specchio •·.

N A K E D   -   Giù la maschera

La fine della storia con L. mi rese ancora più solitaria di quanto lo fossi mai stata.
Mi ero lasciata andare con due persone, S. e L., ed ero stata ferita da entrambe. Due ferite che non sarebbero guarite tanto facilmente.

Per due anni tenni la foto di L. nel portafoglio.
Una sera, ad uno spettacolo comico con dei miei amici, decisi che era giunto il momento di gettarla. Non lo sentivo nè vedevo da mesi e mi sembrava di stare meglio. Proprio quella stessa sera (ironia del destino) L. mi chiamò. Voleva vedermi.
Sapevo che aveva avuto una ragazza nel frattempo, che l'aveva lasciata e che era tornato con quella che me lo portò via. E si erano nuovamente lasciati. Stava facendo il giro delle sue ex?
Andai all'appuntamento. Parlammo un po'. Mi baciò. Lo lasciai fare. Mi propose di andare a casa sua. Dissi di no. La voglia c'era, e tanta, ma pensavo che rifiutando lui mi avrebbe richiamata. Non lo sentii più.

Dopo quella volta decisi che non avrei più sofferto.
Ebbi varie storie. Dopo due, massimo tre mesi, lasciavo il ragazzo di turno. Non davo loro il tempo di ferirmi.
Indossai una maschera. Quella maschera che ho portato fino a pochi giorni fa.

Nel frattempo avevo conosciuto N. Fu grazie a lui che sistemai moltissime cose nella mia vita, fino a quel momento fin troppo incasinata.
Per la prima volta in vita mia, avevo trovato qualcuno che mi capiva, che mi leggeva dentro, che vedeva oltre la maschera. E non mi considerava un trofeo da vincere. Mi amava per quella che ero, non per il mio aspetto.
Per due anni mi ostinai a considerarlo solo un amico. Avevo ancora troppa paura per lasciarmi andare completamente.
Una sera mi ubriacai a una festa. Lui mi baciò. Litigammo per questo. Poche settimane dopo diventò il mio moroso.

Con lui mi sentivo me stessa. Mi ci attaccai anche troppo.
Non sono più riuscita ad aprirmi con nessun altro.

All'università ho sofferto moltissimo per questo.
Avevo conosciuto dei ragazzi fantastici, coi quali mi trovavo realmente bene. Ma non sono mai riuscita a superare il mio blocco. Ci ho provato, a lungo, ma non ce l'ho fatta. Sono entrata in crisi e lasciai anche N. Pensavo che senza di lui il mio bisogno di aprirmi con qualcuno mi avrebbe portata a farlo con i miei colleghi. Mi sbagliavo. In realtà senza di lui ho combinato un mezzo casino (ma di questo ne ho già parlato a sufficienza). E così ci ho rinunciato. Sono tornata da N. e mi sono allontanata dai miei colleghi.
Non potete immaginare quanto faccia male volere bene a qualcuno e non sentirsi ricambiati solo perchè questo qualcuno non vi conosce.
La maggior parte della colpa è mia, perchè non riuscivo a togliermi quella maschera che ormai mi si era attaccata al volto. Ma non voglio addossarmi tutte le colpe. Perchè c'è chi è riuscito a vedere oltre quella maschera. Non è semplice, ma si poteva fare. Ma non l'ha fatto nessuno.

Finita la triennale sono andata a lavorare. Non vedevo più nessuno, e farmi conoscere dalle mie colleghe non mi interessava. Così per circa un anno ho smesso di tentare di togliermi quella maledettissima maschera.
Non avevo amicizie profonde. Restava tutto sul piano superficiale.

Ora che frequento la specialistica è tornato tutto a galla. Tutta la sofferenza, i miei tentativi falliti. E un altro cambiamento è avvenuto in me. Un cambiamento che mi ha portato ad una crisi con N. Perchè non l'ho reso partecipe di quel che mi stava accadendo. Ora la maschera la sto indossando con lui. Ora è lui che non mi conosce più, non sa più chi sono.
La maschera per gli altri è caduta.
E' giunto il momento di sistemare tutte le questioni lasciate in sospeso...

Ci vorrà molto tempo...troppa pazienza...e tanto coraggio...

Ora sapete perchè ho tenuto le distanze da tutti. Ora sapete che il mio essere sempre allegra e sorridente non rappresentava realmente quel che sentivo dentro.
Ora, se volete, sono pronta a farmi conoscere da voi.
E spero davvero che lo vogliate...