panascio'

Orgie (Aprile 2006)


Ieri sera ho partecipato a un'orgia. Mi sento in colpa, come se avessi profanato una tomba egizia; la maledizione mi seguirà, ovunque. Nella notte, infatti, incubi ripetuti. Un sogno che ricordo riguardava me e un mio amico, ci iscrivevamo a un torneo di tennis in cui richiedevo esplicitamente la presenza delle maggiori teste di serie (Panatta, Borg, etc). Campioni d'altri tempi, forse il mio inconscio sperava di poter vincere con derelitti del genere...o forse voleva solo fare dello sport.Ebbene si, ieri sera ho mangiato a dismisura in un luogo consacrato da alcuni amici che regolarmente si recano in pellegrinaggio nelle colline dell'urbinate. Quando ti siedi in questo tempio del cibo ti senti molto vicino all'Olimpo (sarà l'aria pulita?), un prescelto invitato alla tavola degli dei. Antipasti smisurati di prosciutto, mozzarelle, ricotta, formaggi vari, affettati, sottoaceti. Sei o sette porzioni abbondanti di primi misti, (cannelloni al forno, ravioli,  gnocchi al pomodoro, lasagne, tagliatelle, etc) posati sul tavolo negli angoli più impensati, in una sorta di equilibrio instabile; non c'è spazio per accoglierli tutti! Poi il secondo, più moderato, una bistecca di manzo o di maiale o a scelta arrosto misto, il tutto con contorno di patate al forno e verdure grigliate. Dopo si passa alla frutta ma qualcuno la salta per non sentirsi troppo vegetariano e passa direttamente al dolce, (crostata, torta di mele,  millefoglie, tartufo, etc...). Dopo il dolce un buon caffé che ti fa digerire (ma secondo me è solo leggenda metropolitana, a questo stadio ormai nemmeno le preghiere ti aiutano). Qualcuno si orienta per la grappa, sostenendo che dopo una bevuta di un bicchiere di grappa fatta tutta d'un colpo, lo stomaco ritorna libero e desidera ricominciare dagli antipasti. Ma qui siamo già alle visioni mistiche degli amici che, dopo aver mangiato tanto e accompagnato tanto ben di dio con dell'ottimo vino rosso (nettare degli dei), sciorinano le loro psicosi sentendosi dei budda che dispensano verità al popolo ignorante. A questo punto, la cameriera (battezzata "la fatt à post" - cioé creata a misura dagli dei per servire il lauto pranzo o cena), porge in tavola la bottiglia dell'amaro e/o del limoncello credendo che la digestione si migliori con l'alcool.Troppo tardi ormai, a questo punto la digestione è solo un ricordo dei bei tempi andati, quando l'effetto del vino sta per terminare la realtà si manifesta in tutta la sua tristezza.Ci si rende conto che gli anni passano, non si è più capaci di trangugiare bovini interi e che, forse, è giunto il momento di essere più cauti col cibo, "di mettere la testa a posto", diventare più morigerati. Forse, qualcuno avrebbe bisogno anche di sposarsi. Intanto la notte ci aspetta e la paura di incubi incombe su di noi.