Scienza dell'anima

Accenni sull'etica


E' sempre più evidente la necessità di un ricorso all'etica in psicologia. Non è purtroppo solo un problema connesso alla pratica clinica ma molto più generale; tuttavia lo è con più forza nell'ambito di una pratica che fa della fiducia il perno fondamentale della propria azione. Stranamente, oppure no, non si trovano molti trattati nè particolarmente esaurienti sulla questione. Qualche psicoanalista e qualche psicologo hanno comunque posto l'etica al cuore della loro pratica. Sappiamo che esiste un codice deontologico dello psicologo così come di tante altre professioni. Questa è una garanzia ma anche un sintomo perchè significa che si sente il bisogno di richiamare i colleghi ad uno spirito della professione che si desume smarrito o a rischio. La cronaca di ogni giorno ci ricorda delle tante difficoltà e deviazioni. Ma cosa dobbiamo intendere per etica? Ho l'impressione che non ci sia uniformità di vedute e che si tenda a confondere il contenitore con l'essenza dell'etica. Ad esempio il codice deontologico è etico solo perchè cerca di recuperare lo spirito della missione di cura dello psicologo, perchè l'insieme delle norme si configura come l'indicazione di una posizione soggettiva corretta. Non è la norma che è etica ma il suo tendere verso. D'altro canto oggi, soprattutto per noi italiani, dovrebbe essere molto chiaro come nel rispetto delle norme e delle leggi si possa essere totalmente avversi all'etica non solo perchè come si dice fatta la legge trovato l'inganno, ma anche perchè il legislatore può fare leggi a suo favore e ingiuste. Ad esempio depenalizzare il falso in bilancio significa legalizzare il falso in bilancio e far rientrare il furto all'interno dei comportamenti leciti. Insomma, per farla corta mi sembra che una riflessione e un approfondimento su questa faccenda sia necessaria. Questo è un primo filone di indagine che dovrà impegnarci.