Scienza dell'anima

Ma quale meritocrazia!


Siamo sicuri di quello che accadrebbe con l'inserimento di disposizioni a favore della cosidetta meritocrazia? Siamo certi che questa verrebbe applicata ai nullafacenti amici di amici? O è più probalibile che le punizioni arriverebbero a quei pochi che amici di amici non ne hanno anche se per forza di cosa sono i più volenterosi? Ignoriamo che i posti di lavoro sono quasi tutti assegnati per amicizia e non nel rispetto delle leggi vigenti? Una volta il lavoro pubblico era quello che consentiva anche a chi non aveva spinte di riuscire a trovare una propria collocazione lavorativa dignitosa in linea con la propria preparazione e competenza. Ma ora non è più possibile. Quando provai a partecipare ad un dottorato all'università, mi si avvicinò un professore che mi chiese, ma tu a chi appartieni, e si scandalizzo perchè mi ero permesso di partecipare ad un dottorato senza invianti istituzionali. Ma come, con tutti gli amici e i nipoti che stanno aspettando pazientemente in fila lei si permette di venire qui a farci perdere tempo? Così imparai che quella strada mi era preclusa. Provai a fare decine di concorsi pubblici nella disciplina in cui mi ero laureato e specializzato ma arrivato sul posto mi si diceva: i posti sono già assegnati, quello arriverà primo, quello secondo, quello terzo. E regolarmente ciò si avverava. Non starò qui a descrivere per quale miracolo sono poi stato assunto. Non voglio annoiare nessuno anche se ci sarebbe da farci delle belle risate. Ed ecco che oggi tutti in coro dicono: è meglio il privato! Ma nel privato è da sempre così, il figlio dell'imprenditore prenderà il posto di comando dopo il padre e così via a scendere e per tutte le professioni. I posti disponibili sono quelli usuranti e mal retribuiti. E c'è sempre qualche politico che dall'alto dei suoi due, tre, o più lavori lautamente retribuiti sentenzia: i giovani sono svogliati e non hanno voglia di lavorare! Già i giovani, perchè qualche decennio fa le cose andavano diversamente, ma oggi i giovani hanno prevalentemente il compito di lavorare con stipendi infimi, senza prospettive e per pagare le pensioni dei baby pensionati che da decenni percepiscono lauti compensi e dei supermanager che dopo aver trafficato e spesso portato al fallimento varie aziende hanno avuto buoneuscite faraoniche e pensioni mozzafiato.Date queste premesse siamo sicuri che la meritocrazia andrebbe nella direzione che speriamo? E poi cosa significa: chi ha meno doti, capacità, risorse ed effettua prestazioni inferiori cosa deve fare, sopprimersi? Evitare di nutrirsi? O cosa? La meritocrazia come si misura sulla base di prestazioni o sull'impegno che ognuno di noi ci mette? E come si misura? Sarebbe già molto se si punisse seriamente chi non rispetta la legge. E se i politici fossero davvero così virtuosi da volere veramente un mondo del lavoro più efficiente perchè non puniscono i menager che hanno commesso errori e a volte addiritura reati e invece si affannano a trovare per loro scappatoie e lasciarli impuniti? Secondo me vale la pena di ragionarre bene sulla cosa e di approfondire la questione prima di vederci arrivare un boomerang in piena fronte.