Creato da davidevaccino il 09/12/2007
pensieri, parole, riflessioni, immagini, storie, poesia... vita.

PREMIO "D ECI E LODE"

 

Premio D eci e lode

A Davide Vaccino
per la simpatia e la sensibilità,
ma soprattutto
perché è un "artista"
di versi e parole
con cui sa esprimere
le sfumature della sua anima.

(budmoon)

 

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« I miei "D eci e lode".Le Catacombe dell'Anima... »

Ogni giorno, morire...

Post n°31 pubblicato il 01 Marzo 2008 da davidevaccino
 

“Mia tomba è questo corpo vestito di poveri panni”, scriveva nel 1976 quel grandissimo poeta che fu Dario Bellezza, morto poi vent’anni dopo, ucciso, prima che dall’Aids, dall’umiliazione dello scoprire la propria malattia attraverso i mass media. E come al solito, io, che poco altro so fare, mi soffermo su quei versi e rifletto sul tanto tempo sprecato nel credere che la gioventù sia null’altro che un salto nel buio, un lento marciare verso l’ignoto. Non è così. La gioventù è sì il nostro viaggiare, ma è un viaggiare veloce per poi rallentare, è un vestito che si consuma e che quando è troppo liso ci mostra agli altri per ciò che siamo: anime nude affacciate sul quotidiano e pronte a consegnarsi all’Eterno. E’ banale e scontato, evidentemente, dire che si muore ogni giorno, se per “ogni giorno” si intende il tempo che scorre, il decadimento fisico; più profondo è invece pensare al quotidiano come metafora di vita e di morte: svegliarsi… agire… stancarsi… dormire… sognare… e poi di nuovo ripetere tutto da capo in un susseguirsi di “piccole morti” che possono essere nulla e sembrare tutto oppure essere tutto e sembrare nulla; morti che sono come una goccia nel mare: un messaggio inviato verso qualcuno che non ci risponde; una parola non detta; una complicità mancata; un sorriso non ricambiato; una telefonata non ricevuta; un non saluto; il sentirsi fuori luogo… l’indifferenza. Sentirsi, per l’appunto, vestiti di “poveri panni” e camminare lungo i viali tormentati della vita essendo giudicati per un buco in un calzino e non per la stoffa con cui è stato tessuto il nostro “abito umano”; essere valutati per ciò che non abbiamo, o per ciò che non viene percepito, piuttosto che per i nostri talenti… leggere negli occhi altrui quell’irritante espressione di dubbio, quell’insopportabile “si, ma…” silenzioso che ci avvicina di un passo alla tomba.

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Commenti al Post:
mohita66
mohita66 il 02/03/08 alle 17:45 via WEB
...ma se il giudizio degli altri si basa solo su quello che non abbiamo e non sulle nostre qualità o sui nostri difetti...perchè in qualche modo ci avvicina alla tomba? se non il fatto che noi stessi ci siamo giudicati allo stesso modo... buona domenica e un sorriso
 
 
davidevaccino
davidevaccino il 02/03/08 alle 18:36 via WEB
Il giudizio degli altri molto spesso si basa esclusivamente su ciò che essi vogliono vedere, poiché si ha la tendenza a valutare soggettivamente, non oggettivamente il proprio prossimo: ovvio che ognuno è libero di avere le proprie preferenze, ma l’attitudine comune è quella di vedere la pagliuzza piuttosto che la trave, come diceva quel tizio nato circa 1,037 euro di anni fa e che ogni tanto mi piace citare. :-) Il guaio è che ciò, paradossalmente, rende oggettivo ciò che è soggettivo, con la conseguenza che se non si è come gli altri allora non si è a posto e si viene “messi da parte”. Tutti viviamo per lasciare il segno del nostro passaggio, ma di fronte a segni tutti uguali l’individualità si perde. Qualcuno, ad esempio può scrivere bene o scrivere male, ma conta ciò che scrive, non la calligrafia… uno scarabocchio, talvolta, può contenere un messaggio profondo che non viene recepito soltanto poiché non si ha voglia di “decifrarlo”, questo è ciò che ci avvicina alla tomba: il distacco che subentra dopo un’incomprensione dovuta alla frenesia di voler capire tutto troppo in fretta, il disagio che “uccide dentro” coloro che invece vogliono camminare piano e gustarsi ogni sfumatura di questa vita ingiustamente considerata “usa e getta”. Ricambio l’augurio di buona domenica. Salutoni. :-)
 
   
xbudmoonx
xbudmoonx il 03/03/08 alle 00:30 via WEB
bellissime le tue parole...ottimo spunto di riflessione su una vita quotidiana che tutti credono di vivere... e che invece molti sopravvivono non cogliendone la vera essenza... notte ;-)
 
xbudmoonx
xbudmoonx il 04/03/08 alle 17:20 via WEB
come sta il mio poeta preferito? bacio ;-)
 
 
davidevaccino
davidevaccino il 05/03/08 alle 00:30 via WEB
Toh, la mia fan numero uno! Mi dispiace, ma non faccio autografi! Scherzi a parte, si campa, mademoiselle, "se tu la chiami vita...", come direbbe il dottor Zoidberg di Futurama, oppure, citando Michelstaedter: "Ma la vita/la vita non è vita/se la morte/la morte è nella vita". E lei, mia divina, come se la (s)passa? Un bacione. :-)
 
   
xbudmoonx
xbudmoonx il 06/03/08 alle 12:09 via WEB
...ecco un altra saggia citazione da annotarmi..^_^ io me la passo e me la spasso...benino... non fai autografi? ma come...mai fatta una dedica su un tuo libro ,almeno? buona giornata e bacissimo!;-)
 
     
davidevaccino
davidevaccino il 06/03/08 alle 15:16 via WEB
...eh, si, il dottor Zoidberg è un vero pozzo nero di scienza. :-) Comunque, l'importante è spassarsela, poi, vabbè, si, scherzavo: di autografi ne ho fatti, anche se mi imbarazza, peccato che poi ho scoperto che al posto della prima pagina del libro tutti ci mettevano un assegno in bianco. Comunque, cara, deve sapere un mio vezzo: ho l'abitudine di chiedere sempre l'autografo alla prima persona che mi chiede di firmargli un mio libro, quando mi capita di partecipare a qualche manifestazione; è un modo come un altro per creare un filo diretto tra il sottoscritto e quel poveraccio che si è comprato il libro. :-) Baciotti.
 
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