Creato da davidevaccino il 09/12/2007
pensieri, parole, riflessioni, immagini, storie, poesia... vita.

PREMIO "D ECI E LODE"

 

Premio D eci e lode

A Davide Vaccino
per la simpatia e la sensibilità,
ma soprattutto
perché è un "artista"
di versi e parole
con cui sa esprimere
le sfumature della sua anima.

(budmoon)

 

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Le Catacombe dell'Anima: recensione di Renzo Montagnoli.

Post n°33 pubblicato il 05 Marzo 2008 da davidevaccino
 

Davide Vaccino: Le Catacombe dell'Anima
- Edizioni Il Foglio -

Prefazioni di Romeo Iurescia e Anna Lucia Ferranti
Disegno di copertina di Violet
Poesia - Silloge

*****

Le catacombe dell’anima è un titolo quanto mai indovinato, perché tutta la silloge è permeata da una profonda malinconia, alimentata da un pessimismo trasparente che riverbera dal confronto fra l’io dell’autore e il mondo circostante.
E’ indubbio che lo scontro fra realtà esterna e aspirazione intima finisce con l’apparire stridente in tutta una serie di sfaccettature che Vaccino è riuscito a cogliere, per poi tradurle in versi.
C’è così l’orrore di Omicidio di stato (…Il sangue ha dipinto/di rosso quel prato:/lo Stato s’è spinto/a perpetrare reato;/…), la rassegnazione di Le voci dei morti (Le sento fra gli scrosci/d’acqua piovana/sulla terra molle/dei camposanti/…), l’indignazione per i profittatori dell’innocenza altrui di Un biglietto per il Paradiso (Agnes aveva un passaporto/e sulla bocca un bel sorriso:/un battello l’aspettava nel porto,/con un biglietto per il Paradiso./…).
Non mancano riflessioni esistenziali come nell’eccellente Il buio o anche dialettali come in Masnà.
L’impressione che se ne ritrae è effettivamente quella di uno sconforto profondo, una macerazione di ideali in evidente contrasto con la realtà, insieme di elementi che condiziona e determina il percorso poetico dell’autore piemontese. Il suo è un mondo non solo ingiusto, ma anche senza speranza, una sorta di riflusso negativo di cui è spettatore e vittima contemporaneamente.
Uno status, quindi, che si riflette in ogni verso che finisce con l’apparire una confessione a se stesso, ma che attrae, pungola, per arrivare poi a compenetrare anche il lettore.
E’ originale poi il ricorso indifferente alla metrica e al verso libero, e addirittura al sonetto, una poliedricità che Vaccino sfrutta abilmente a seconda delle circostanze, magari alleggerendo lo svolgimento di più forte impatto, come in Un biglietto per il Paradiso, oppure qualificando maggiormente riflessioni di particolare complessità, come ne Il cieco.
Aggiungo, anche, che al di fuori di questa tematica, ma pur presente nella silloge c’è un acrostico e le iniziali di ogni verso finiscono con il comporre il nome e il cognome della destinataria di un sogno notturno, una brevissima parentesi d’amore, un raro momento di serenità.

(Renzo Montagnoli)
www.arteinsieme.net

 
 
 

Ogni giorno, morire...

Post n°31 pubblicato il 01 Marzo 2008 da davidevaccino
 

“Mia tomba è questo corpo vestito di poveri panni”, scriveva nel 1976 quel grandissimo poeta che fu Dario Bellezza, morto poi vent’anni dopo, ucciso, prima che dall’Aids, dall’umiliazione dello scoprire la propria malattia attraverso i mass media. E come al solito, io, che poco altro so fare, mi soffermo su quei versi e rifletto sul tanto tempo sprecato nel credere che la gioventù sia null’altro che un salto nel buio, un lento marciare verso l’ignoto. Non è così. La gioventù è sì il nostro viaggiare, ma è un viaggiare veloce per poi rallentare, è un vestito che si consuma e che quando è troppo liso ci mostra agli altri per ciò che siamo: anime nude affacciate sul quotidiano e pronte a consegnarsi all’Eterno. E’ banale e scontato, evidentemente, dire che si muore ogni giorno, se per “ogni giorno” si intende il tempo che scorre, il decadimento fisico; più profondo è invece pensare al quotidiano come metafora di vita e di morte: svegliarsi… agire… stancarsi… dormire… sognare… e poi di nuovo ripetere tutto da capo in un susseguirsi di “piccole morti” che possono essere nulla e sembrare tutto oppure essere tutto e sembrare nulla; morti che sono come una goccia nel mare: un messaggio inviato verso qualcuno che non ci risponde; una parola non detta; una complicità mancata; un sorriso non ricambiato; una telefonata non ricevuta; un non saluto; il sentirsi fuori luogo… l’indifferenza. Sentirsi, per l’appunto, vestiti di “poveri panni” e camminare lungo i viali tormentati della vita essendo giudicati per un buco in un calzino e non per la stoffa con cui è stato tessuto il nostro “abito umano”; essere valutati per ciò che non abbiamo, o per ciò che non viene percepito, piuttosto che per i nostri talenti… leggere negli occhi altrui quell’irritante espressione di dubbio, quell’insopportabile “si, ma…” silenzioso che ci avvicina di un passo alla tomba.

 
 
 

I miei "D eci e lode".

Post n°30 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da davidevaccino
 
Tag: premi

Premio D eci e lode

And the winner is... ebbene si, esercito il diritto di conferimento del premio "D eci e lode" (come stabiliscono le regole del premio stesso) assegnandolo, tanto per cominciare, a una particolarmente meritevole.

E' d'uopo, quindi, premiare chi ha premiato me, ovvero l'inarrivabile ed inimitabile xbudmoonx http://blog.libero.it/budmoon/ che con il suo blog sa spaziare da un argomento all'altro con profondità e sensibilità non comuni. Incontrarti in rete è stata una piacevole sorpresa, ed esserti amico è un onore.

Per ora è tutto, ma mi riservo di assegnare altri premi in futuro.

 
 
 

Spazi...

Post n°28 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da davidevaccino
 

Sarà per il mio carattere non proprio allegro, ma adoro passeggiare per i cimiteri. Mi piace soffermarmi a guardare le foto, a volte ingiallite dal tempo altre volte più recenti, sulle tombe, che raffigurano i visi e le espressioni di chi ha calpestato questa terra, si è fermato, e poi se n’è andato. Quanti sogni infranti ci saranno dietro quegli occhi che ci osservano dalle finestrelle di vetro di un portaritratti? E quanti obiettivi raggiunti?
Pochi giorni fa mi ritrovavo a visitare un camposanto e ho notato una vecchia lapide: a malapena si intravedeva l’incisione in latino “Tempora metimur sonitu umbra pulvere et unda nam sonus et lacrima pulvis et umbra sumus”, che sta a significare più o meno “Misuriamo le ore col suono e con l’ombra con la polvere e con l’onda perché noi stessi siamo polvere e ombra rumore e lacrime”.
Nel leggere quella frase mi sono scoperto a riflettere che questa è una grande verità: parole, lacrime, polvere e poi soltanto ricordi. L’essenza di ogni uomo è tutta lì: congetture scritte sulla sabbia che prima o poi il vento spazzerà via, e poco importa se può sembrare banale, oppure che si debba leggere su un'icona di marmo quasi corrosa dal tempo e dalle intemperie il senso di un’esistenza intera; il fatto è che ci si rende conto che in fondo è giusto sperare e crederci finché siamo al di qua della fossa, tuttavia è altrettanto vero che al momento della nostra nascita il nostro benvenuto al mondo è un buffetto sul sedere per farci respirare: nessuno ci promette rose e fiori, anche se forse ce lo augurano.
E così, proprio fra i fiori deposti su umidi sepolcri, in un pomeriggio di fine inverno, mi sono reso conto di un’altra certezza: la consapevolezza che in cuor mio amo ed apprezzo la vita e tutte le persone che sono state al mio fianco, ma ancor di più rispetto gli spazi vuoti che esse hanno lasciato.

 
 
 

Premio "D eci e lode".

Post n°27 pubblicato il 17 Febbraio 2008 da davidevaccino
 
Tag: premi

Applausi, applausi, applausi... e soprattutto gratitudine infinita alla ineguagliabile xbudmoonx http://spazio.libero.it/xbudmoonx/ per avermi conferito questo ambitissimo ed inaspettato premio con la seguente motivazione:

A Davide Vaccino
per la simpatia e la sensibilità,
ma soprattutto
perché è un "artista"
di versi e parole
con cui sa esprimere
le sfumature della sua anima.

Che dire: sono onorato e ribadisco i miei sentimenti di rispetto e di stima nei confronti di Madamoiselle budmoon.

Premio D eci e lode

"Premio D eci e lode"

Che cos'è?

"D eci e lode" è un premio, un certificato, un attestato di stima e gradimento per ciò che il premiato propone.

Come si assegna?

Chi ne ha ricevuto uno può assegnarne quanti ne vuole, ogni volta che vuole, come simbolo di stima a chiunque apprezzi in maniera particolare, con qualsiasi motivazione sempre che il destinatario, colui o colei che assegna il premio o la motivazione non denotino valori negativi come l'istigazione al razzismo, alla violenza, alla pedofilia e cosacce del genere dalle quali il "Premio D eci e lode" si dissocia e con le quali non ha e non vuole mai avere niente a che fare.

Le regole:

1. Esporre il logo del "Premio D eci e lode", che è il premio stesso, con la motivazione per cui lo si è ricevuto. E' un riconoscimento che indica il gradimento di una persona amica, per cui è di valore (nel post originario c'è il pratico "copia e incolla");


2. Linkare il blog di chi ha assegnato il premio come doveroso ringraziamento;


3. Se non si lascia il collegamento al post originario già inserito nel codice html del premio provvedere a linkarlo (nel post originario c'è il pratico "copia e incolla");


4. Inserire il regolamento (nel post originario c'è il pratico "copia e incolla");


5. Premiare almeno 1 blog aggiungendo la motivazione.


Queste regole sono obbligatorie soltanto la prima volta che si riceve il premio per permettere la sua diffusione, ricevendone più di uno non è necessario ripetere le procedure ogni volta, a meno che si desideri farlo. Ci si può limitare ad accantonare i propri premi in bacheca per mostrarli e potersi vantare di quanti se ne siano conquistati.

Si ricorda che chi è stato già premiato una volta può assegnare tutti i "Premio D eci e lode" che vuole e quando vuole ( a parte il primo), anche a distanza di tempo, per sempre. Basterà dichiarare il blog a cui lo si vuole assegnare e la motivazione. Oltre che, naturalmente, mettere a disposizione il necessario link in caso che il destinatario non sia ancora stato premiato prima.

 
 
 
 
 

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