ERRATA CORRIGE

Un Jardin sur le Nil


L'aspetto di Stefano è un innegabile polo di attrazione, fa esplodere le bussole e catalizza l’attenzione anche dei sassi. Non esiste forma animata o inanimata che non noti gioiosa un suo particolare nascosto accessorio, un invisibile abbinamento di colori, una sepolta aulente nota di coda che prende vita su lui solo, nell’intero universo. Lo stargli accanto si trasforma a volte in una carica di tritolo piazzata esattamente sotto il culo della tua autostima. Puoi esserti rotto sulla testa un flacone di Poison che tutti noteranno solo la fragranza agrumata e fresca del suo Hermès, se ti sei avvolto in un impermeabile di strass e hai un lampadario di Murano acceso sulla testa, tutti noteranno unicamente la sottile riga cremisi delle sue calze Gallo.Entriamo in una profumeria a Treviso, io girando qua e là prendo in mano un flacone di crema profumata e scambiandolo per un tester, me la spalmo allegramente sul dorso della mano. Apriti cielo: la commessa si infuria come una Erinni che ha appena visto Oreste farle il gesto dell’ombrello, mi si scaglia contro, mi riprende a voce alta davanti a tutti, e dopo avermi fatto passare per un cafone mi manda vagamente a cagare. Stefano è distratto come sempre e non si avvede minimamente di questa cruda sceneggiata... gira, osserva, odora e dopo poco si avvicina sprovveduto a testare la medesima boccetta di cui io mi ero servito senza cautela. Io avrei anche voluto avvertirlo… ma non lo ho fatto. Non so cosa mi è passato per la testa nel giro di mezzo secondo, l'umiliazione subita, la voglia di riscatto, la vendetta per l'impermeabile di strass... il succo era “adesso la figura di merda te la fai anche tu”. Indietreggio un poco per essere abbastanza lontano dal misfatto, ma non troppo da perdermi il bufalo inferocito che carica per la seconda volta in difesa dei suoi flaconcini. Tutto accade lentamente, Stefano allunga la mano… lo sguardo della perfida Tisifone si blocca sulla mano di Stefano… le pupille si dilatano, ora lo guarda dritto negli occhi ma con una strana espressione estatica, apre la bocca ed imbarazzata cinguetta:“Scusa… ti posso chiedere dove hai comprato quell'anello bellissimo?” Da dietro un espositore credo si sia distintamente sentito un “mavaffanculo”.