ERRATA CORRIGE

Gud nàit


Sono rientrato in Italia con uno strano senso di fastidio, fastidio verso l'Italia. Perché noi italiani siamo un po' delle capre. Ci portiamo presuntuosamente dentro, nel sangue, questo senso di superiorità per il solo fatto di vivere in un paese meraviglioso che ha poco da invidiare al resto del mondo. Come un tifoso che assiste alla vittoria della propria squadra ed esulta abbiamo vinto! Abbiamo chi? Ma tu che minchia hai fatto... ti sei allenato, hai corso, hai sudato, ti hanno fatto male i muscoli? No, tu non hai fatto un cazzo, sei stato seduto a guardare, non hai mosso un solo dito, ti sei sfondato di birra e pop corn e ti prendi con superiorità il rassicurante merito della vittoria: abbiamo vinto. L'Italia ha poco da invidiare al resto del mondo, bellezze naturali uniche, ricchezza storica, cultura millenaria... e ce ne andiamo in giro tronfi di questo spropositato bagaglio culturale a goderne i meriti, come se l'impero romano lo avessimo messo insieme noi con le nostre manine. Poi c'è una terra a caso, la Finlandia per esempio, dove chiunque ti sorride, il bigliettaio che ti indica la strada, l'autista dell'autobus che ti aiuta a scaricare la valigia, la barista che cerca di spiegarti in italiano dove si trova il tuo albergo e poi ti ripete tutto in un inglese perfetto. In Italia non siamo nemmeno capaci di assumere qualcuno che su un Eurostar sia in grado di pronunciare correttamente che la prossima fermata è Verona. Culturalmente siamo indietro anni luce, abbiamo ricchezze uniche e lasciamo che lavorino da sole, mentre in altri paesi che hanno meno da offrire la gente si adopera instancabile per far sì che il turista, come il cittadino, sia a suo agio e autobus, treni, navi e aerei partono e arrivano puntuali, e le indicazioni indicano quello che devono indicare e tutto funziona perfettamente, condito da sorrisi sinceri e dalla disponibilità a fare qualcosa che vada anche oltre le proprie competenze. Dopo una settimana in Finlandia, la assistente di terra che oggi all'aeroporto ha strattonato per un braccio una turista giapponese urlandole in faccia di salire sullo shuttle è stata un pugno nello stomaco. E poi sul volo per Venezia, sfogliando Focus, vedo la foto di un segnale comunale che saluta i visitatori con un bel Good Bay.Questa simpatica arte di arrangiarsi mi ha un po' rotto i coglioni. Buona baia a tutti.