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Queste sono state le ultime parole che ho sentito prima di abbandonare la mia cistifellea nella sala operatoria numero 5 del Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio. L'anestesista ha infilato una specie di fiala nell'ago che avevo nel braccio e mi ha detto 'adesso arriva il sonno'. Ero molto attento, volevo accorgermi del momento in cui mi sarei addormentato, volevo vedere le luci dei fari volteggiare sopra la mia testa, le forme perdere i loro contorni. Invece non mi sono accorto di niente: mi hanno detto di fare due respiri profondi e credo di non essere arrivato nemmeno al secondo. Poi ricordo che mi chiedevano come stavo e dalla sensazione di indolenzimento all'addome ho capito che era già finita, un'ora passata in un lampo e che la mia mente non ha mai registrato.
Sto recuperando in fretta, ieri sera avevo voglia di frittata, ora ho voglia di mozzarella, cammino un po' storto, non riesco a stare seduto e a fare respiri profondi. E non capisco come nessuno abbia azzeccato la data, 24 Aprile, mi sembrava così facile... dateci un'occhiata.
Insomma sono tornato.
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