Creato da: Hanahr il 18/10/2005
fate voi

Tagliatelleacolazione

Seguimi anche su: http://tagliatelleacolazione.wordpress.com/

E per restare sempre aggiornato su: http://www.facebook.com/tagliatelleacolazione/?ref=aymt_homepage_panel

 

Contatta l'autore

Nickname: Hanahr
Se copi, violi le regole della Community Sesso:
Età: 39
Prov: BO
 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
 

Ultime visite al Blog

zen_and_sexmuttlley71NicknameAnonimoQuartoProvvisorioRisikoavgomorra73guardonecurioso50cuoredipanna91Stratomariussonocurioso10Donna71Pa1manodipietraMorotrentinoHanahrstufissimoassai
 

 

 
« SfigataGli occhi verdi me li ha... »

Affogo

Post n°463 pubblicato il 11 Febbraio 2020 da Hanahr

Ci sono momenti in cui mi sembra di soffocare.
Il battito accelera, la testa ronza, le orecchie si tappano e comincio a perdere la cognizione di ciò che ho intorno a me.
Sono i momenti in cui l'ansia sembra divorare l'ossigeno, farmi sentire sempre più piccola e fragile.
Ora sto facendo uno sforzo davvero sovrumano per uscire dal letto la mattina e affrontare ogni giorno a testa alta.
Sento le gambe molli, mi sento impotente, inutile e anche solo pensare a cosa mangiare sembra un'impresa impossibile.
Non sono sola, anzi, io sono poco importante rispetto a ciò che stanno vivendo mia nonna, mia mamma e mia zia. Forse è per questo che mi sento tanto inutile, vorrei ma non posso, ho una paura raggelante e solo con grandissima forza di volontà mi impongo di essere presente, di essere attiva.
E in tutto questo non è che io venga minimamente alleggerita dei miei obblighi quotidiani, devo far coesistere questo dolore lancinante, questa paura vigliacca con il mio lavoro e i miei doveri professionali, ben sapendo che non arriverà nessun aiuto da quel versante, poiché è cosa nota che il mio titolare sia una persona profondament egocentrica e centrata su di sé, per nulla in grado di gestire lo studio in autonomia. Non solo, riversa su di me tutta una serie di stronzate non pertinenti al lavoro per cui io perdo moltissimo tempo e che rendono tutto doppiamente complicato.
E così mi sento sommersa dall'onda, e affogo.
Fingo molto bene, grande compostezza, grande sicurezza di me, fingo perché ho paura di crollare, fingo perché non sono mai stata brava a nuotare, fingo perché basta solo una spintarella verso il basso perché io non mi rialzi più.
Ma non è il mio dolore o la mia paura la cosa importante. Non ho il diritto di sentirmi così, non sono strettamente coinvolta nella situazione. E mi sento in colpa.
35 anni tra qualche mese, e le stesse insicurezze di una bambina. E' così frustrante.
Non so cosa fare. Non so dove direzionarmi o a cosa appigliarmi. E intanto mi sembra di soffocare sotto il peso di un'ansia senza vie di fuga, sotto il peso dell'inadeguatezza.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963