io, me et moi

Stasi ed abitudine


Spesso ho avuto la sensazione che le sfighe arrivassero per punirmi di qualcosa.Anche in questi giorni mi sono ritrovata a pensarlo; venivo da alcune belle giornate che mi avevano dato una boccata d'aria fresca e di serenità, poi sono subentrati altri casini che e cose spiacevoli che hanno resettato quella positività faticosamente raggiunta.Ovviamente ne ho parlato con la mia terapista e per quanto sia irrazionale, una parte di me è sempre stata convinta che non mi merito la felicità, che ogni volta che ambisco a un po' di felicità o serenità o positività, la vita deve immediatamente ricordarmi che non è per quello che sono venuta al mondo.Ho passato una vita a vivere in tensione, all'erta, a non disattendere le aspettative delle persone, ma soprattutto di me stessa, a vedere ogni inciampo come un fallimento personale, a rimandare il mio benessere in funzione di un'operosità efficiente utile quanto tossica.Ma per quanto faticoso, qualche cambiamento in me c'è. Cose che un tempo mi avrebbero demoralizzato fino a rovinarmi una giornata ora diventano più piccole, più insignificanti, più gestibili.Non voglio farmi condizionare da una forma mentis creata ad arte da anni di insicurezze, paure, ansie. Cercherò ogni giorno di più di focalizzarmi sugli aspetti positivi della mia vita anche se sarà difficile, anche se inciamperò.Come dice la terapista, bisogna imparare a vivere in un equilibrio tra le cose positive e quelle negative, imparare a gestire quella quota di sfiga che tocca a tutti come parte inevitabile dell'essere al mondo, senza per questo svalutare o sminuire la parte di cose buone che ci capitano o che facciamo accadere.Passo troppo tempo a lasciarmi abbattere dalle esperienze negative tanto che a volte perdo il filo con me stessa. Non è facile ma ci voglio provare, voglio provare a gestire meglio i sentimenti negativi e le esperienze negative e non colpevolizzarmi ogni volta che qualcosa va storto o come non vorrei.