io, me et moi

Da ragazza a Donna


Qual è il momento in cui una persona passa dall'età giovanile a quella adulta?E' a 18? A 20? A 30? A 40?In effetti non mi ero mai posta molto questa domanda, un po' perché per carattere mi hanno sempre detto che "sembro più grande della mia età", un po' perché effettivamente giovane non mi ci sono mai sentita. In una certa qual maniera mi sono sempre sentita molto vecchia, vecchia nel modo di pensare vecchia nel modo di vedermi vecchia nelle emozioni.Ma devo con rammarico ammettere che quello era il modo in cui mi piaceva crogiolarmi, darmi della vecchia era un modo rassicurante di mettermi già seduta in panciolle in un angolo, come se tutto quello che la vita avesse da offrirmi fosse finito e sepolto (e badate bene che ho 38 anni non 78).E' anche vero che nella nostra società siamo ormai tutti eterni ragazzi, vedo quarantenni comportarsi come ventenni e ventenni comportarsi come quindicenni (se va bene).Sembra che la crescita, la presa di coscienza dell'età adulta, si sia spostata in avanti a data da destinarsi, in un eterno posticipare delle proprie responsabilità. Nessuno vuole essere considerato adulto, ben pochi si comportano come tali.E in una qualche forma anche io non volevo sentirmi adulta. In modo quasi paradossale, mi trascino dietro tutte le insicurezze dell'età adolescenziale e a patti non ci sono ancora venuta, nonostante gli sforzi.I miei problemi di autostima, la mia scarsa accettazione di me, l'opprimente senso del dovere, il bisogno di costruirmi un nido sicuro, il rapporto conflittuale con la mia famiglia, sono le stesse identiche problematiche che mi inseguono da 30 anni a questa parte e che come una zavorra continuano a farmi sentire un'eterna ragazzina.E in una qualche forma è anche rassicurante: mi guardo allo specchio e mi dico, in fin dei conti mica li dimostro quasi quarant'anni, sono ancora una ragazzina.Ovviamente non è così e non è facile far convivere la parte vecchia e la parte ragazzina.Ultimamente sono capitate tantissime cose, tantissime cose che mi hanno trascinato fuori dalla mia comfort zone, il teatro in primis che si sta dimostrando una sfida molto più ardua del previsto e piena di ripensamenti (non avevo dubbi che sarebbe successo), ma che in una qualche forma mi ha obbligato a uscire dal nido, mi ha messo di nuovo di fronte ai miei limiti e al desiderio di mettermi alla prova, di provarci nonostante l'imbarazzo, l'imbranataggine, l'incapacità e il fallimento. Ma non solo quello.Mi sto appropriando di me, in un modo forse egoista e narcisistico, ma consapevole ed eccitante. Mi riapproprio del mio corpo, della mia passione, del mio desiderio, dei miei sogni, di sensazioni che ho lasciato sepolte per tanti anni per pigrizia, paura, insicurezza. Sono presente a me stessa e nonostante le incertezze mi guardo allo specchio e mi scopro Donna. Mi sento forte, desiderabile, piena di vita.Bella non mi ci sono vista mai e di certo sono ben lontana dalla perfezione, ma posso comunque essere attraente e mi vedo più pienamente consapevole del mio corpo, finalmente mi vedo. Io che mi sono sempre messa sullo sfondo, che ho sempre pensato di non avere niente da dire, mi vedo.Posso quasi sperare di amarlo questo corpo, posso quasi considerarmi bella perché no.E quelle parole tanto disprezzate per anni, perché in fin dei conti se non ti piaci devi pur tirarti su in qualche altro modo, ora si fanno più lievi e forti: puoi essere intelligente, indipendente forte e allo stesso tempo desiderabile, attraente, perché no anche seducente per qualcuno.Forse è vero che una donna che avvicina ai 40 improvvisamente ha una seconda giovinezza, non so se sia vero, non so se questo sia una qualche forma di rivalsa adolescenziale per tutte quelle cose che ho lasciato morire e seppellire di me, forse è così e magari visto da fuori è pure un po' patetico, ma qualunque cosa sia questa nuova consapevolezza di me, se sia una riminescenza adolescenziale, o una una nuova presa di posizione matura, mi piace. Mi piaccio!Mi guardo che mi sento viva e un po' più sicura di me.Questo vuol dire che quella ragazzina spaurita, insicura e desiderosa di approvazione sia sparita? Purtroppo no, lei è sempre lì, a minare ogni mia piccola vittoria, ogni mia piccola presa di coscienza. Ma quella parte di me completamente immersa nell'estro, nell'emotività, nella passione ora è molto forte e desiderosa di riprendersi il suo spazio, di vedere finalmente la luce del sole e viversi appieno ogni frammento di questa vita.Ho smesso di fare pronostici sul futuro, di costruirmi aspettative (o almeno così mi racconto), io proprio non lo so cosa capiterà da qui in avanti, quali scelte farò, quali strade deciderò di imboccare. Siamo progettati per scegliere ciò che conosciamo e per seguire percorsi noti per semplicità, io non sono esente, ma anche solo il fatto che in questi pochi mesi ho preso decisioni completamente diverse, che ho vissuto esperienze che non pensavo di vivere, è stimolante e sono molto curiosa di vedere cosa capiterà in futuro.