Creato da: Hanahr il 18/10/2005
fate voi

Tagliatelleacolazione

Seguimi anche su: http://tagliatelleacolazione.wordpress.com/

E per restare sempre aggiornato su: http://www.facebook.com/tagliatelleacolazione/?ref=aymt_homepage_panel

 

Contatta l'autore

Nickname: Hanahr
Se copi, violi le regole della Community Sesso:
Età: 38
Prov: BO
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
 

Ultime visite al Blog

QuartoProvvisorioHanahrMolto_Duro1cassetta2acer.250Anonimosognatore10bisou_fatalClide71stufissimoassaimirkobologna76Speranzoso43LACARTADELTEMPONeSontLIngegnere_1974Le_Si
 

Ultimi commenti

 

 
« KarmaLe locuste »

Passano i mesi ma nulla cambia

Post n°458 pubblicato il 16 Novembre 2018 da Hanahr

Ho ragionato parecchio ultimamente se scrivere ancora in questo blog, e soprattutto se scrivere di come mi sento in questo periodo, perché ogni volta che scrivo pare che sia per lamentarmi, ma ho anche pensato che non riesco mai a sfogarmi pienamente nella vita reale, a esprimere con sincera e brutale violenza ciò che mi passa per la testa, e credo di essere arrivata al punto in cui semplicemente non posso più sopportare questa sensazione.
Ho sempre sofferto di sbalzi di umore piuttosto altalenanti, a fasi di relativa quiete sono seguiti periodi molto bui, sono sempre stata una persona umorale il cui principale sfogo era appunto scrivere. Non solo qui sul blog, ma anche come passione personale.
Ormai da diversi anni la mia passione per la scrittura è stata completamente cancellata da necessità impellenti, pigrizia, stanchezza e inutile a dirsi mancanza di stimoli, di idee.
La vita quotidiana ha assopito il mio cervello.
Il fatto è che soprattutto negli ultimi due o tre anni, ho cominciato a sentirmi sempre più mediocre. Sempre più irrilevante.
Vedo la mia vita e non la capisco più, forse non l'accetto più.
C'è una parte di me, di cui ho paura, che urla disperatamente per liberarsi, per rivoluzionare ogni cosa, per cancellare questa polvere che mi si deposita addosso.
E' una parte piccola, ben avvolta dal buon senso con cui mi sono sempre relazionata col mondo, il mio cervello sa bene che quell'angolo urlante del mio intimo è solo un modo per esprimere le infelicità e le delusioni della vita di cui soffriamo tutti.
So perfettamente che non c'è niente di speciale né di strano nella mia infelicità, so bene quindi di essere mediocre.
Forse una parte di me ha sperato negli anni di essere qualcosa di più che una persona banale, senza particolare pregi. Quando ero adolescente e negli anni successivi al diploma, pur nelle mie difficoltà emotive che mi hanno sempre accompagnato, c'era un barlume di me che sapeva della mia "straordinarietà", facevo teatro, ero impegnata politicamente, scrivevo, c'era qualcosa di me che mi distingueva dalla massa. Qualcosa di solo mio, di speciale.
Io mi sentivo speciale, stupidamente migliore di molti altri.
Quella luce si è spenta da tempo, non so bene nemmeno io da quando.
I miei progetti, le mie ambizioni, la mia insensata arroganza giovanile, il mio sentirmi superiore, sono spariti a un certo punto qualche anno fa, non so bene nemmeno io quando.
Non è che ciò che non mi piaccia, sono sempre stata una persona da radici più che da foglie. Mi piace l'idea di aver costruito qualcosa, per quanto traballante, di mio e di essere sempre stata indipendente. Ma forse a un certo punto quelle radici hanno cominciato a marcire e ora tutta la pianta non sembra molto in salute.
Ciò che so è che ho cominciato a disprezzare me stessa, in un modo che nemmeno a 17 anni forse riuscivo a fare. A mala pena riesco a guardarmi allo specchio, o a trovare qualcosa che mi dia la forza per uscire di casa la mattina.
Ogni giornata sembra sempre più pesante, sempre più cupa, e io mi sento sempre più invisibile agli occhi del mondo, ma soprattutto a me stessa.
Quando ero adolescente mi sentivo fuori posto, per la verità mi sentivo fuori posto anche alle medie, alle elementari, forse persino all'asilo. Ho sempre pensato che crescendo, riuscendo a rimettere in proporzione le cose, mi sarei sentita meglio, che avrei trovato un posto nel mondo.
Forse in alcuni momenti è stato anche vero, con alcune persone lo è, le persone che riescono a bilanciare quella sensazione profondamente estraniante con cui vivo tutti i giorni. Eppure io continui a sentirmi fuori posto, la mia vita sembra costantemente sbagliata.
Queste cose le sto scrivendo ora, le ammetto e le accetto ora, ma nella vita di tutti i giorni non si può avere il lusso di crogiolarsi in questa infelicità mediocre, perché so bene che è un'infelicità comune a tutti. Siamo tutti mediamente infelici, siamo tutti mediamente mediocri, non c'è niente di speciale nel modo in cui mi vedo o mi sento, perché faccio parte della massa.
A volte mi chiedo se abbia senso vivere così, probabilmente non ce l'ha un senso, probabilmente è quello che mi merito per aver fatto scelte pigre o codarde, per non aver mai davvero rischiato nulla nella mia vita. Ho preferito procedere in maniera automatica, senza mai davvero aver tentato.
Forse non è tardi per cambiare, ma i rischi mi spaventano e sinceramente non so davvero cosa dovrei fare per trovare un senso a questa infelicità. Non so bene nemmeno cosa mi faccia sentire così, se la mia mediocrità fisica, o la mia mediocrità intellettuale, o entrambe.
Quante volte nei film o nei libri abbiamo visto e letto di personaggi all'apparenza comuni, ma che in realtà nascondevano quelle qualità uniche che li rendevano speciali. E a tutti noi, prima o poi è stato detto che siamo speciali, che siamo unici.
Tutti ci abbiamo creduto, finché non abbiamo cominciato a dover rinunciare ai nostri sogni per campare, perché gli speciali semmai sono quelli che quei film li interpretano, gli unici sono quelli che stanno lassù a guardarci dall'alto in basso, ma quelli che poi ce la fanno sono ben pochi (per lo più di bell'aspetto), mentre noi altri, quelli normali, dobbiamo pagare le bollette, prendere il treno, pagare il mutuo, lavare i piatti.
Lo ammetto, a volte provo davvero una gran rabbia, oltre all'invidia, per le vite di chi sta lassù, chi ha successo, chi fa viaggi in giro per il mondo, chi non ha problemi a pagare le bollette e il mutuo, chi non deve fare fatica per apparire bello e attraente o intelligente e brillante, chi è speciale.
Poi subito dopo mi sento una perfetta idiota, perché so benissimo che la mia vita è tutto sommato decente, che vivo in uno Stato di perfetti imbecilli, e nonostante questo sono riuscita a ottenere alcune delle cose fondamentali per avere una vita accettabile, come un lavoro, un tetto sulla casa, un frigo pieno, la possibilità di avere una vita comoda, mentre milioni di persone non hanno nemmeno l'elettricità.
IL fatto è che questo malessere così occidentale ce lo possiamo permettere proprio perché tutto sommato non abbiamo altri cazzi per la testa, anche se la mia testa è continuamente impegnata a contare ogni centesimo.
Mi piacerebbe tornare a quel punto in cui mi sentivo felice per ciò che avevo, per i risultati che avevo ottenuto, per gli ostacoli che avevo superato per ottenere questa vita che ora mi sembra così mediocre.
Vorrei tornare al punto in cui mi accettavo e sentivo di aver fatto bene e abbastanza per me stessa.
Dove sia quel punto, perso dietro di me, però non l'ho ancora capito.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/deacerere/trackback.php?msg=13810093

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
PadroneDeiSensix
PadroneDeiSensix il 16/11/18 alle 18:36 via WEB
Post stupendo! Riuscire a dare sfogo a ciò che proviamo negli angoli più profondi della nostra anima non è per nulla facile ma tu ci sei riuscita alla grandissima! Che tu possa ritrovare quella serenità e quella autostima che forse adesso sembrano mancarti:-)...ciao!
(Rispondi)
 
 
Hanahr
Hanahr il 16/11/18 alle 22:00 via WEB
Grazie, quanto meno posso dire di saper ancora scrivere :)
(Rispondi)
 
surfinia60
surfinia60 il 09/12/18 alle 15:20 via WEB
Mi sono imbattuta per caso in questo tuo blog. Di solito snobbo i post troppo lunghi, ma in questo caso mi sono fatta coinvolgere dal tuo scritto, poiché andando avanti ci vedevo sempre di più me stessa e la mia storia. Ho parecchi anni più di te, se l'età che scrivi è reale, ma questo non ci impedisce di avere molto in comune. Toglierei il periodo dove ti sentivi forte e importante, perchè non ho mai provato quella sensazione. Vorrei dirti che poi è passata, che quella sensazione di mediocrità si supera, che la strada d'uscita si trova. Ma posso solo dirti di vivere, cercando di rafforzare ciò che di positivo hai ottenuto, coltivando gli affetti, parlando con le persone a te vicine e per le quali sei importante. Rendersi utili è un bel modo di dare un senso alla propria vita. E ce n'è un gran bisogno. In bocca al lupo!
(Rispondi)
 
 
Hanahr
Hanahr il 19/12/18 alle 16:36 via WEB
Grazie per il tuo contributo, come mi fai capire anche tu è una lotta con se stessi che non si ferma mai, ma che bisogna sforzarsi di combattere!
(Rispondi)
 
cassetta2
cassetta2 il 02/04/19 alle 12:50 via WEB
Le zanzare mi si buttano addosso. Come la gente ai buffet gratis.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963