TheDeadLivingNight

Riflessi


L’acqua dello scarico venne giù irrompendo nel silenzio della toilette. Lo specchio sul lavandino brillava, non aveva mai visto un cesso pubblico tanto pulito; evidentemente il titolare ci teneva alla pulizia. Si lavò il viso e si bagnò i capelli, alzò lo sguardo e si fissò allo specchio. La barba era incolta, il viso era smunto. Quel caso non gli lasciava chiudere occhio. Aveva ancora negli occhi l’immagine della povera donna dilaniata a due passi dalla fermata dell’autobus del parco. La donna era abituata a fare jogging nell’itinerario podistico del parco alle prime luci dell’alba. Il corpo fu rinvenuto in una pozzanghera di sangue da un netturbino che aveva cominciato il suo turno di lavoro. A quell’ora non c’era nessuno in giro, quindi zero testimoni. Le indagini andavano avanti lentamente e i superiori pressavano per una celere conclusione, più che per voglia di giustizia, per desiderio di mettere a tacere i giornali e le televisioni che non la smettevano di accusare le forze dell’ordine di scarsa protezione del cittadino. Un’altra spruzzata d’acqua in volto e si destò da quell’immagine straziante. Aprì il pacco di Chesterfiled e si mise una sigaretta in bocca senza accenderla. Rimase ancora qualche secondo allo specchio e poi si diresse verso l’uscita.