TheDeadLivingNight

Isolati


Nadia si era accovacciata vicino il bancone del bar, le ginocchia al petto strette tra le braccia. Allo shock piano piano subentrava la disperazione per la perdita dell’amico. Stavano tornando da un weekend passato con amici spensieratamente al mare dopo settimane di studio. Adesso si trovava precipitata in un incubo, aveva visto morire Gianni e adesso si trovava tra gente sconosciuta in un luogo a lei sconosciuto."Ha un telefono signor...""Catalano. Prego da questa parte"Prese la cornetta del telefono dal muro dietro la cassa, la portò all’orecchio ma non sentì alcun segnale. Muto."Ma non funziona"."E ci credo l’armadio dei fili si trovava vicino la pompa che è esplosa".Khalifà si strinse la spalla.Desimone prese il suo cellulare."Inutile" disse Catalano "Non c’è campo qui, non c’è nulla nel raggio di 20 km, c’è solo un paesino sul monte a est sull’autostrada, ma non c’è alcun ripetitore o antenna"."Siamo nel bel mezzo del nulla" borbotto Desimone.Kalhifà fece una smorfia di dolore.Desimone prese delle garze e dell’acqua ossigenata dal kit di pronto soccorso vicino al telefono e gliele diede.Prese il pacchetto di Chesterfield e si accese una sigaretta."Fumi?""Si, grazie".