TheDeadLivingNight

Logicamente irrazionale


Cercava di dare un senso a quello che temeva stesse accadendo. Aveva accuratamente controllato che l’amico di Nadia fosse morto, non soltanto come semplice controllo del caso, ma perché l’aggressore gli aveva insinuato un terrificante sospetto. Sapeva che quello che quello che stava pensando era assurdo. Pensava che certe cose facessero parte dell’immaginazione di scrittori e registi, e proprio perchè si era fatto una cultura in tal senso sapeva benissimo che la faccenda era fuori da ogni logica. Arrivò alla sua auto e frugò nelle tasche dei jeans tirando fuori di tutto ma non quello che cercava. Si chiese se per caso le chiavi non fossero nella giacca, ma l’aveva data a Nadia."Perché le cose si devono sempre complicare?".Si chinò per afferrare una pietra che si trovava ai suoi piedi ma quando si rialzò sentì un tintinnio familiare. Nel modo di alzarsi le chiavi gli erano cadute in terra.Aprì l’auto dal lato passeggero si sedette e aprì il vano portaoggetti. Tirò fuori una valigetta dove avrebbe dovuto tenere la pistola d’ordinanza, l’aprì e prese la scatola dei proiettili. Svuotò il contenuto della scatola nelle tasche laterali dei jeans. Uscì dall’auto, quella calma cominciava a dargli fastidio. Cominciò a camminare con passo veloce con la testa attraversata da brutti pensieri. A un tratto intravide un’ombra barcollante vicino l’automobile dei ragazzi che si dirigeva verso l’entrata del bar. Si mise a correre. Spalancò la porta rischiando di ridurre i vetri in pezzi. Gli altri saltarono in aria per la paura."Presto, chiuda l’entrata".Catalano, ancora scosso da quell’irruzione, obbedì senza chiedere spiegazioni. Prese sottobraccio Nadia e l’allontanò dall’ingresso portandola quasi all’ingresso delle toilette, da dove non era visibile l’ingresso."Che succede?" chiese la ragazza tremando per lo spavento. Credeva che il peggio che gli poteva mai capitare fosse già accaduto.Desimone non rispose e cominciò a caricare la pistola.