TheDeadLivingNight

Un mesto addio


Una volta dentro Desimone chiuse la porta e si assicurò di aver dato tutte le mandate alla serratura.Nel frattempo Nadia aveva preparato il caffé per lei e Khalifà che stava in piedi davanti l’ingresso col fucile in mano a guardare fuori nella piazzola di parcheggio, cercando quello che una volta era l’amico di Nadia e che si era allontanato dal vetro, forse attirato dai rumori della colluttazione che si era svolta vicino la cisterna.Quando Catalano entrò dal retro Nadia gli offrì la bevanda ancora calda, Khalifà notò subito il braccio dell’uomo e volse lo sguardo verso Desimone che annuì silenziosamente e vistosamente preoccupato. Giacomo corse a prendere la cassetta del pronto soccorso e la porse al padre che dopo essersi disinfettato la ferita cominciò a bendarla nonostante l’emorragia non sembrava intenzionata né a terminare né a diminuire.L’uomo era visibilmente indebolito, il colorito si faceva sempre più pallido, lo sguardo era stanco."E’ meglio che si riposi un pò" esordì Desimone. "Vada a distendersi sul retro, qui ci pensiamo noi"."Non dica scemenze, sto benissimo" fu la risposta seccata.Ma quando cercò di alzarsi dalla sedia perse per un attimo l’equilibrio e fu lì per cadere se Khalifà non fosse stato tanto lesto da reggerlo per il braccio sano."Papà, forse il signore ha ragione" si intromise Giacomo, "vai a riposare un pò""Forse si, va bene, mi distenderò un pò, ma non pensi di fare il capo qui, il locale è mio e qui si fa quel che dico io!""Non si preoccupi" lo tranquillizzò Desimone.Giacomo si diresse dietro al padre."Meglio che resti qui, papà deve riposarsi, è tanto stanco" disse Nadia prendendogli una mano, mentre stentava a trattenere una lacrima avendo capito cosa stava succedendo.Catalano scostò la tendina e chiuse la porta dietro di se.Desimone si avvicinò alla porta e diede un colpo di chiave.