Silenzi assordanti

Conflitto tra conscio ed inconscio...


"La più eccitante attrazione è esercitata da due opposti che non si incontreranno mai"(Andy Warhol)Conscio e inconscio. Possibile mai che dentro di noi ci sia un' altra personalità "emotiva" in grado di influenzare quella "razionale", molto più piccola e quindi più debole? Beh, nonostante non mi piaccia pensarla così, devo arrendermi a questa realtà. Ma non fraintendetemi: non dico questo per alibi. Non mi fa comodo per niente giustificare i miei atteggiamenti imputandoli ad una personalità che mi governa, che fa parte di me, ma che sfugge completamente al mio controllo... A molti farebbe comodo questo, ma non a me, che ho sempre avuto il controllo totale di me stesso. Ma in questo momento non è così, e sono talmente diverso dal passato da non riconoscermi quasi più. La mia parte emotiva è andata... É bloccata... É narcotizzata come impropriamente dico io. E questo perché "inconsciamente" ho paura di fondermi in delle situazioni che "razionalmente" ho scelto di vivere, tenendo da esse una adeguata "distanza", che non voglio diminuisca ma che neanche aumenti. Assurdo vero? E vi assicuro che all'inizio la ragione c'entrava davvero poco, visto che ero in balia dei miei sentimenti e delle mie emozioni... bellissime... E le persone che hanno condiviso con me quel periodo se lo ricordano bene. Eppure da quando questa situazione si è stabilizzata ed ha iniziato a richiedere un "impegno" da parte mia (impegno che io voglio con tutto me stesso) beh, il mio inconscio ha iniziato a percepire la realtà in maniera differente... Come un pericolo. Voglio descrivere questa sensazione per ricordarle in futuro. In fondo devo trarre il buono da questa cosa. É orribile credetemi: si vivono fisicamente delle situazioni, ma contemporaneamente ci si sente narcotizzati o ipnotizzati come ha detto giustamente la mia psicologa. Io sono lì fisicamente ma non sono lì emotivamente. La mia testa è da tutt'altra parte e nemmeno io so dove. I pensieri sono legati al presente ma non ne fanno parte, non lo imprimono non ne vengono impressi. E tutto questo è percepito dalla parte razionale (l'unica che probabilmente è rimasta integra, ma che è anche tanto stanca) come uno strano scherzo del mio cervello, ma tutto questo non riesce ad evitarmi uno stato di ansia che in quel momento incombe e che "annoda" il mio stomaco... É orribile davvero, e non c'è niente di più disabilitante e di più umiliante... Ma gioisco al solo pensiero di quando tutto questo sarà finito e sono curioso della persona che diventerò dopo questa esperienza, della farfalla che uscirà dalla crisalide. Finirà: mi hanno detto che sarà impegnativo, ma riuscirò a riprendere il controllo delle emozioni, e so che questa cosa avrà una fine serena perché così mi è stato predetto...