beatitudineecastigo

Lupi, bambini e ninnananne


Un Capodanno di qualche anno fa mi trovavo in uno splendido paese della provincia di Treviso.L’amica della quale ero ospite fece riferimento al mio luogo di origine e una deliziosa signora presente alla cena, se ne uscì con un … “Ma daiiii, tu sei stata una bambina di … !!” E mi spiegò cosa intendesse dire.Quando era piccola, il suo babbo le aveva letto un articolo di giornale in cui si parlava di questo paese, un luogo fra neve e lupi. Ovviamente il suo pensiero era andato ai bambini che lì vivevano e la sua mente li aveva inseriti in un contesto fiabesco non privo di rischi :)Talmente colpita dall’idea della difficile vita di quei poveri, sfortunati, bambini, quotidianamente alle prese con terribili lupi famelici, se ne ricordava a distanza di molti anni.Le dissi di come la mia ninnananna, nella casa sulla rupe, fosse davvero, a volte, il rumore del vento e l’ululato dei lupi e di come ricordassi ancora chiaramente i suoni che si mescolavano in quelle fredde notti d’inverno.Abbiamo sorriso.E le ninnananne non dicono solo di angioletti e stelline … Questa è un’antica ninnananna che ha legami con la cultura e la tradizione di luoghi impervi, di gente umile, di duro lavoro, di bambini dalle guance rosse …NinnanannaSciònna, sciònna, sciònna ninnarella r lup z’ha magnata la pecorella z l’ha magnata e nen z l’ha fenuta vicina a ru vallone l’ha rimanuta. Tu pecorella mèia come faciste quand mocca a ru lup te truviaste? Suonn ca ‘ngannaste ru pastore ‘nganna ru figlie mie ca mo è l’ore. Fatte la sciònna e fatte ‘n lunghe suonne L’uòcchie so biglie e n’ieanne de bisuògne. De bisuògne n’ieanne l’uòcchie tièFatte la sciònna e beneditte sciè.Dormi, dormi, dormi ninnarellail lupo ha mangiato la pecorellal’ha mangiata e non l’ha terminatavicino al dirupo l’ha lasciataTu pecorella mia come ti sei sentitaquando ti sei trovata nella bocca del lupo?Sonno che hai ingannato il pastoreinganna il mio figlioletto che adesso è oraFai la nanna e fai un lungo sonnoi tuoi occhi sono belli e ne hanno bisognobisogno ne hanno gli occhi tuoifai la nanna e che tu sia benedettoDiventai poi, con grande fatica, una bambina di città … mi mancavano i prati, i boschi, i fiori, i giochi nella piazza, i racconti di paura davanti al camino …
E ... specie in tempi di sgomitate ed arrivismo, a me piace invece ricordare le mie origini pastorali .