beatitudineecastigo

Non più le stesse emozioni


Finito anche questo Natale, scivolato via senza quasi lasciar traccia. Amavo le feste .. gli addobbi, le luminarie, il via vai di gente, l’aria che si respirava. Uso spargere ancora qualche piccola, simbolica traccia nella mia casa, ma da qualche tempo è scomparsa la voglia di creare angoli fatati. Il Natale dei ricordi è di certo più festoso, vero, significativo.
Da piccola vivevo fra i monti dove d’inverno eravamo sepolti dalla neve e la bufera ricopriva strade appena aperte. Spesso il paese rimaneva isolato e arrivavano gli elicotteri a lanciare medicinali. Di frequente capitava di ritrovare al mattino la casa ricoperta e, in attesa che mio padre e mio zio aprissero un varco, si usciva dalla finestra.Fuori la neve … tanta … aria gelida e quel magnifico odore di legna dai camini. Eravamo felici i miei fratelli, i miei cugini ed io che dividevamo la grande casa nella piazza … sempre fuori fra la neve, slittino e sci, senza sentire la rigidità di temperature impossibili.Il Natale era momento di festa in quel paesaggio di monti e abeti ricoperti di un candido bagliore. Il presepe … mio padre che abilmente manipolava carte, creando magnifici sfondi … la capanna, i monti, il laghetto di carta stagnola, le casette di cartone, statuette di terracotta dai colori tenui che trovavano posto fra il muschio. E quel cielo blu con stelle d’argento … a completare la magia! L’albero ... grande, immenso e profumato, punteggiato di mandarini, torroncini e palline fragili e fatate che faticavano a resistere con quei sette bambini, sempre in movimento su e giù per le scale.Sulla porta i rametti di agrifoglio raccolti nel bosco. Mamma e zia preparavano il pranzo fatto di cose semplici. Odore di dolci e pasta al forno riempiva le stanze. Completava il pranzo l’immancabile (ancor oggi insostituibile) torrone Nurzia.Non c’erano regali e nessun Babbo Natale (i bambini del sud attendevano la Befana), c’erano però i soldini dei miei amatissimi nonni che avevano più valore di qualsiasi costosissimo regalo. (rielaborazione di due vecchi post)