beatitudineecastigo

Il ritorno


Eccomi di nuovo a casa. Estate faticosa con brevi intervalli di serenità (troppi gli accadimenti negativi per una come me che non sa non sentire il dolore degli altri). Alcune passeggiate per la raccolta di erbe che ho già essiccato per farne tisane, brevi visite a luoghi che da sempre conosco e che non posso rinunciare a rivisitare per una sorta di travaso di energia che sento entrarmi dentro, poche le serate di chiacchiere con gli amici nelle trattorie che più amo. Onnipresente un groppo fra gola e stomaco, inquilino fermo, statico, mi impedisce di fermarmi, sentire, assaporare, gioire. Ormai sono così. Sbiadita. E tu, a cui non ho raccontato di questo mio malessere, mi dicevi durante il viaggio e poco fa, perso poi fra gli oggetti della mia casa che non vedevi da un anno, quanto io sia viva, frizzante, giocosa. Sono bravissima a mentire bene anche a chi mi conosce da una vita. Lui è un amico carissimo e particolarissimo che ha voluto dividere con me i tanti km di autostrada che io fatico a sostenere da sola e con il quale ho trascorso la bella giornata di ieri facendo tappa in un piccolo borgo, fra i colli marchigiani, divenuto agriturismo: un’oasi di pace e silenzio gestito da amici suoi.
Ora sta riposando. E' venuto solo e soltanto per accompagnarmi, domani prenderà il treno e tornerà fra quei monti dove ha deciso di vivere liberandosi dal frastuono di una caotica, grande città.Io ho amici così. Belli.