Creato da amoildeserto il 08/12/2006
beatitudineecastigo
Blog per pochi. Sono gradite menti elastiche ed eleganti. Eleganti … di chi è capace di umiltà (non solo intellettuale). Elastiche … di chi ama il confronto. Non è quindi gradito chi ama autoincensarsi.
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Post n°103 pubblicato il 07 Marzo 2008 da amoildeserto
Al di là delle importanti gare, lo scenario di quesi luoghi vale di per sè un week-end fra i monti.
Segnalo alcuni fra gli eventi collaterali che meritano davvero di essere visti … per cui chi può, vada.
Venerdì 7 marzo
In piazza Largo dei Sartori alle ore 18 cerimonia ufficiale di apertura della manifestazione.
Il pubblico potrà assistere alla sfilata dei cavalieri con il tabarro, il tipico mantello di queste terre, che sarà seguita dalla Fanfara della Polizia di Stato che apriranno la via alle squadre partecipanti accompagnate dai bambini, vestiti con il costume di Bianca, la mascotte ufficiale di Capracotta.
Si chiuderà con il passaggio delle "'ndocce di Agnone" *, festa antichissima, che trae origine dai riti solstiziali di origine pre-cristiana che avevano lo scopo di evocare la potenza del sole, fonte di vita per la terra.
Sabato 8 marzo
Alle ore 19,00 raffigurazione teatrale "Gl' Cierv" **, ovvero il rito dell'Uomo Cervo, affascinante rappresentazione che si ripete l'ultima domenica di carnevale, da un tempo immemorabile, a Castelnuovo al Volturno (IS), caratteristico e splendido paese alle pendici delle Mainarde.
A seguire in piazza Falconi serata a base di musica, salsicce e vin brulé.
*‘Ndocciata:
La sfilata delle ’ndocce, grosse torce realizzate con legno di abete bianco con in cima, legati da spago, fasci di ginestre secche per meglio ardere e crepitare; sono alte fino a quattro metri, talvolta riunite da paletti trasversali per formare dei gruppi sino a venti fiaccole.
Coincide con le tradizioni solstiziali dei popoli Osci e dei guerrieri Sanniti che vivevano su questi monti; fatta propria dal cristianesimo, la ’ndocciata è divenuta omaggio popolare al Dio che nasce.
Il movimento e la direzione delle fiamme serviva un tempo a sapere come sarebbe stato il raccolto.
** "Gl' Cierv":
Rito di purificazione fra falò, streghe danzanti (janare), zampognari, uomini cervo e folletti dei boschi.
Troppo lungo da descrivere, ma altrettanto interessante per essere conosciuto … andate al sito:
http://www.viaggioadagio.it/luomo-cervo-di-castelnuovo-a-volturno/
Coincide con le tradizioni solstiziali dei popoli Osci e dei guerrieri Sanniti che vivevano su questi monti; fatta propria dal cristianesimo, la ’ndocciata è divenuta omaggio popolare al Dio che nasce.
Il movimento e la direzione delle fiamme serviva un tempo a sapere come sarebbe stato il raccolto.
** "Gl' Cierv":
Rito di purificazione fra falò, streghe danzanti (janare), zampognari, uomini cervo e folletti dei boschi.
Troppo lungo da descrivere, ma altrettanto interessante per essere conosciuto … andate al sito:
http://www.viaggioadagio.it/luomo-cervo-di-castelnuovo-a-volturno/
Le gare
“Sabato 8 marzo
l’appuntamento è per le gare di double pursuit sulla distanza di 5
chilometri in tecnica classica seguiti da 5 in tecnica libera per le
donne e distanza raddoppiata per gli uomini. La spettacolarità di
questa disciplina sta nel modo in cui si svolgono le gare. Si parte con
la prima frazione in tecnica classica per poi rientrare ai “box”,
cambio rapido di sci come un “pit stop” da F1, e via per la seconda
parte a skating, o meglio in tecnica libera.
Domenica 9
marzo spazio agli Under 20 e ai senior, sia maschili che femminili, che
gareggeranno nelle prove “sprint” in tecnica classica sulla distanza di
poco meno di un chilometro. Al termine delle gare, sia del sabato che
della domenica, si svolgeranno le premiazioni.
Lo Sci Club Capracotta ha puntato a fare le cose in , così le grosse novità
per l’edizione 2008 sono il patrocinio del Parlamento Europeo, che dà
ancora più prestigio alla gara nel panorama europeo del fondo e la
partecipazione allargata ai paesi del centro Europa (Polonia,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria) oltre alle
otto nazioni facenti parte del circuito
OPA/FIS e cioè Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia, Lichtenstein e Spagna.”
“Sabato 8 marzo
l’appuntamento è per le gare di double pursuit sulla distanza di 5
chilometri in tecnica classica seguiti da 5 in tecnica libera per le
donne e distanza raddoppiata per gli uomini. La spettacolarità di
questa disciplina sta nel modo in cui si svolgono le gare. Si parte con
la prima frazione in tecnica classica per poi rientrare ai “box”,
cambio rapido di sci come un “pit stop” da F1, e via per la seconda
parte a skating, o meglio in tecnica libera.
Domenica 9
marzo spazio agli Under 20 e ai senior, sia maschili che femminili, che
gareggeranno nelle prove “sprint” in tecnica classica sulla distanza di
poco meno di un chilometro. Al termine delle gare, sia del sabato che
della domenica, si svolgeranno le premiazioni.
Lo Sci Club Capracotta ha puntato a fare le cose in , così le grosse novità
per l’edizione 2008 sono il patrocinio del Parlamento Europeo, che dà
ancora più prestigio alla gara nel panorama europeo del fondo e la
partecipazione allargata ai paesi del centro Europa (Polonia,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria) oltre alle
otto nazioni facenti parte del circuito
OPA/FIS e cioè Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia, Lichtenstein e Spagna.”
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ciao, blog di nicchia...Ottavio
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What weather today,What weather today in United States,...
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il 12/04/2022 alle 08:18
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ANTIGUA. GUATEMALA
Quel luogo incantato ...
Solenne città coloniale, splendida nella sua decadenza, atmosfera rarefatta, trasognata, aerea … il luogo dell’anima.
Camminare fra le stradine di ciottoli, ammirare la magnifica architettura delle case giallo-ocra, le splendide chiese, l’affascinante visione dei tre imponenti vulcani, Agua, Fuego e Acatenango, ha rappresentato per me la realizzazione di un sogno, neppur sognato.
Antigua il luogo dove vorrei vivere, non so se questo mai accadrà, mi sono però fatta la promessa di trascorrervi almeno un anno dei miei giorni.
LEI. FRIDA KAHLO
In un articolo su Leon Trotskij, comparso su Frigidaire nei primi anni ‘80, venni per la prima volta a contatto con la figura di Frida Kahlo.
Mi parve da subito una donna di grande coraggio e intelligenza e decisi di approfondire attraverso alcune letture.
Moglie del più grande muralista messicano, Diego Rivera, ebbe, oltre la poliomelite, due gravi incidenti: il primo a 18 anni quando, in uno scontro fra un tram e l’autobus su cui viaggiava, rimase trafitta e ciò le comporterà nel corso degli anni la non possibilità di vivere la maternità e il dover subire un gran numero di interventi, fino all’amputazione di un piede prima, della gamba poi … il secondo … l’incontro con Diego, che lei soleva dire, a volte per scherzo, a volte per rabbia, essere stato un incidente decisamente più grave del primo!
Frida dipinse nelle opere, in modo crudo e aspro, ma al contempo dolce e delicato, la parte dolorosa della sua realtà.
Nonostante l’handicap e le grandi sofferenze è riuscita a vivere coraggiosamente, anche in modo estremo, giorni pieni di ideali, di passioni, di amori, di incontri.
E’ stata adorata da Diego e lo ha adorato nonostante i ripetuti tradimenti: non era, di questi, il rapporto fisico che la distruggeva, ma il tradimento mentale, la mancanza di lealtà e, in quelle sue ferite, penso ci si possano riconoscere e ritrovare molte donne.
Divorzieranno, si cercheranno di nuovo e si sposeranno ancora … fa venire alla mente i tanti rapporti indefiniti, a volte conflittuali, così difficili da recidere, coppie addomesticate, in cui nessuno riesce a fare a meno dell’altro, forse, per amore.
E’ stata amata da tanti per quella vivacità, trasparenza, duttilità e finezza mentale, che le hanno permesso di vivere e coltivare, nei momenti in cui tutto luccicava, i fiori del giardino della sua vita e di sostenere, con grande forza, la solitudine nei tanti momenti bui.
Fosse lo stesso per tutte quelle donne che, da regine, si ritrovano un giorno, non più accolte!
Nella sua casa, Casa Azul, ora museo, fra le sue cose, i suoi colori, le sue opere, si respira un’aria tersa, linda, che ti entra dentro e ti riempie l’anima .
(scritto nel giorno del 50° della sua morte 13 luglio 1954 - 2004)
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