Creato da DeaVenezia il 24/04/2009
Venezia come non l'avete mai conosciuta
 

 

Il Palazzo Ducale

Post n°12 pubblicato il 17 Giugno 2009 da DeaVenezia

 

Il Palazzo Ducale, uno dei simboli della città di Venezia e capolavoro del gotico veneziano, sorge nell'area monumentale dipiazza San Marco, tra la Piazzetta e il Molo. Antica sede del Doge e delle magistrature veneziane, ne ha seguito la storia, dagli albori sino alla caduta, ed è oggi sede del Museo Civico di Palazzo Ducale.L'edificazione del palazzo iniziò presumibilmente nel IX secolo, a seguito del trasferimento della sede ducale daMalamocco all'odierna Venezia, definitivamente sancito nell'812 durante il dogado di Angelo Partecipazio.

Dell'originale impianto, eretto forse su modello delPalatium di Diocleziano di Spalato, oggi nulla sopravvive: nell'828, con l'arrivo delle spoglie dell'Evangelista, vi si affiancava la primitiva basilica marciana, nell'864 vi subivano un lungo assedio i ribelli responsabili dell'uccisione del doge Pietro Tradonico ed infine nel 976 vi trovavano la morte Pietro IV Candianoe il figlio e co-reggente durante una rivolta cui seguì un furioso incendio che distrusse l'intero palazzo e gran parte della città.

Seguì la ricostruzione avviata da Pietro I Orseolo (976-979), un nucleo fortificato costituito da un corpo centrale e da torri angolari, circondato dall'acqua, le cui tracce ancora si intuiscono nell'assetto del piano loggiato.

Il complesso subì una prima grande ristrutturazione, che trasformò la fortezza originaria in un elegante palazzo privo di fortificazioni, nel XII secolo durante dogado Sebastiano Ziani. Un nuovo ampliamento fu realizzato tra la fine del ‘200 e i primi del Trecento, per servire alle nuove esigenze dello stato repubblicano seguite alla Serrata del Maggior Consiglio, la cui sala venne ampliata. Nel 1310 venne represso un tentativo di assalto al palazzo nel corso di una congiura guidata daBajamonte Tiepolo.

A partire dal 1340, sotto il dogado di Bartolomeo Gradenigo, il palazzo cominciò una radicale trasformazione verso la forma attuale. Nel 1404 venne terminata la facciata sul molo, nel 1423, vennero avviati i lavori sul lato verso la piazzetta e la basilica, nel 1439 iniziarono anche i lavori per la Porta della Carta, su progetto degli architetti Giovanni e Bartolomeo Bon(autori della Ca' d'Oro), e l'intero complesso di opere, svoltesi durante il lungo dogado di Francesco Foscari, venne terminato nel 1443. Dopo il grande incendio del 1483 venne riedificata la parte interna, cioè quella sul lato del rio di Palazzo che termina col Ponte della Paglia, con lavori che proseguirono sino al 1492 e la costruzione della Scala dei Giganti.

L’11 maggio 1574 un incendio distrusse alcune sale di rappresentanza al piano nobile. Decisa immediatamente la ricostruzione, la direzione tecnica ed esecutiva venne affidata al “proto” Antonio da Ponte, affiancato da Andrea Palladio eGianantonio Rusconi.[1]Pur risultando difficile l’individuazione di interventi progettuali riconducibili alla sua mano, gli studiosi hanno ugualmente tentato di riconoscerne la matrice nelle porte interne, in particolare quella che dalla Sala dell’Anticollegio conduce alla Sala delle Quattro Porte e quelle presenti in quest’ultima, e nei camini delle sale del Collegio e dell’Anticollegio. La presenza di Palladio a Palazzo Ducale è documentata pure tra il 1577 e il 1578, per il restauro dell’edificio danneggiato da un secondo grave incendio (20 dicembre 1577) in cui andarono perduti importanti cicli pittorici. Anche in questo caso, le ipotesi di una sua proposta concreta lasciano dubbi tra la critica. Tra il 1575 e il 1580 Tiziano eVeronese vennero a loro volta chiamati a decorare gli interni del palazzo e la loro opera finì per inserirsi nella ricostruzione delle sale dell'ala meridionale seguita all'incendio del 20 dicembre 1577.

All'inizio del XVII secolo, furono aggiunte le cosiddette Prigioni Nuove, al di là del rio, ad opera dell'architetto Antonio Contin. Questo nuovo corpo di fabbrica, sede dei Signori della Notte, magistrati incaricati di prevenire e reprimere reati penali, viene collegato al Palazzo tramite il Ponte dei Sospiri, percorso dai condannati tradotti dal Palazzo, sede dei tribunali, alle prigioni.

Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, la cui fine fu decretata nella seduta del Maggior Consiglio del 12 maggio 1797, il Palazzo non venne più utilizzato come sede del principe e delle magistrature, ma fu adibito a sede di uffici amministrativi degli imperi napoleonico e asburgico. Le prigioni, denominate Piombi, conservarono la loro funzione e furono oggetto degli scritti di Silvio Pellico. Con l'annessione di Venezia al Regno d'Italia il Palazzo subì cospicui restauri e nel 1923 venne destinato a museo, quale è tuttora.

 

 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Ultime visite al Blog

Narcyssegigetto.moroStefania_61pannokkia88annalessia90vincenzo.lasorsaafvedirectricecerclinmura.alesummer.memoriesIstantDeLuneiosonoladeaAndrea_Tsanafilattico.gAsmodaeusNero.71
 

Ultimi commenti

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963