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Egregio Presidente& Le scrivono i liceali di Bologna


Qua dentro c'è l'Italia che vogliamo.Rispettosamente,Riccardo OriolesEgregio Signor Presidente,ragazzi di tutt'Italia si rivolgono direttamente a Lei, quale massimo rappresentante dello Stato, per trovare una voce all'onda di rancore che sta seppellendo la nostra generazione.Per l'importanza del documento che Le sottoponiamo, ci auguriamo caldamente che riterrà di renderne note alla Nazione le parole più significative.Il cuore della presente lettera consiste senza dubbio di un proposito di natura pratica. D'altro canto, la sua causa profonda sta nell'impotenza in cui siamo costretti dalle attuali democrazie rappresentative, sta nell'angoscia di agire, e nella consapevolezza di vivere, proprio per quei principi di progresso che, sebbene continuamente negati da squallore e ottusità, trainano la civiltà europea da che si aprì la ricerca per un criterio di giustizia. Valore, l'efficacia, che stiamo lentamente dimenticando, essendo ormai i cittadini italiani abituati a delegare le responsabilità, a lasciare il proprio dovere civico in eredità ad anonime reti amministrative.Il confronto con Pino Maniaci, proprietario di Telejato, curiosamente, anzichè vertere su temi riguardanti la Mafia in modo specifico, si è concentrato proprio su questo, cioè sulla possibilità dell'individuo di partecipare al bene comune.Certamente non tutti possono gestire televisioni antimafia, ma l'antimafia vera e propria è forse quella che si crea a partire dall'onestà e dall'interesse per il territorio dei singoli: questa la conclusione cui eravamo insieme giunti, e che, in parte, aveva placato l'insoddisfazione di vederci come al solito disincantati spettatori degli equilibri di potere.Siamo stanchi, Signor Presidente, di essere disincantati. Per quell'esempio di modestia e di abnegazione in quel momento siamo esplosi in un applauso, ritenendo d'altra parte che null'altro avremmo potuto fare, che le nostre azioni corrette non sarebbero bastate, che Telejato avrebbe chiuso, qualunque cosa ne pensassimo: che il fatto sia giusto o che non lo sia.Ora, la riflessione che vogliamo proporre alla Nazione è in merito al significato della parola politica. Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/03/egregio-presidente%e2%80%a6-le-scrivono-i-liceali-di-bologna/250560/