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Torino, 06-06-2010L'opportunita' di celebrare e difendere l'unita' nazionale e la coesione sociale in occasione del 150/mo dell'unita' d'Italia dovrebbe essere fuori discussione poiche' e' la doppia chiave che ha messo in campo l'Italia come nazione e l'ha fatta entrare in Europa da protagonista.
Si e' trattato di affaticamento e anche di una indisposizione di stomaco, ha spiegato il Quirinale dopo che i cronisti avevano notato che il capo dello Stato era insolitamente senza cravatta e pallido in volto e aveva abbreviato il programma della visita nel Castello piemontese di Cavour, pur senza rinunciare a pronunciare il suo atteso discorso.
Cio' si puo' fare, ha detto, "solo con le riforme e la loro conseguente attuazione, con indirizzi di governo a tutti i livelli, con comportamenti collettivi, civili e morali, capaci di rinnovare la societa' e lo Stato, mirando in particolare ad avvicinare Nord e Sud, ad attenuare il divario che continua a separarli".
Percio' "non si puo' giocare a fare i garibaldini o i rivoluzionari contro i moderati cavouriani, ne' a separare il ruolo di guida svolto da Cavour, fermo restando il riferimento all'autorita' del Re, dall'iniziativa di Garibaldi, dagli impulsi di Mazzini, dalle intuizioni di Cattaneo".
Fonte:
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=141682
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