la posta del cuore

In merito alla morte del signor Erich Priebke


Benissimo ha fatto chi, a nome di Papa Francesco, ha pubblicato la nota in merito alle esequie del signor Erich Priebke, che portava in calce “Vicariato di Roma, 14 ottobre 2013”, dal quale si evince la VERITA’, in merito alla negata ritualità prevista in caso di morte, di quello che definiscono il boia! Come sta avvenendo troppo spesso, negli ultimi tempi, la notizia era stata travisata, infatti avevano diffuso solo che"in nessuna Chiesa si sarebbe svolta la celebrazione religiosa"! La bellissima frase di Papa Francesco: "chi siamo noi per giudicare", è stata dimenticata; la Chiesa non negava la preghiera per il defunto, ne modificava solo la modalità, chiedendo di officiare presso la casa del defunto e non in pubblico, onde evitare eventuali manifestazioni pubbliche che avrebbero solo creato disordini; infatti, poiché oggi c'è solo una forte volontà di ricercare il male e di accendere gli animi con sentimenti di odio e rancore, si sono viste immagini poco dignitose per coloro che inveivano contro un cadavere! L'uomo era stato condannato mi sembra no? Dopo la morte mi sembra vergognoso aizzare la folla ad insultare le spoglie mortali, in ricordo dei suoi errori del passato. In quanti arrivano a morire in stato di grazia per non avere mai fatto del male ad alcuno? Dopo la morte, solo il Signore può condannare o perdonare, non noi uomini! Insulti e manifestazioni si dovrebbero fare per cambiare il sistema odierno che genera solo odio, razzismo e rancore negli animi, siamo arrivati "veramente" alla realizzazione di una "novella Torre di Babele"!