la posta del cuore

LA STORIA DEL PESCATORE E DEI SUOI AMI…


Si narra di un pescatore, abile e coscienzioso che, dopo avere praticato per anni, ed anni, ed anni, la sua arte in modo corretto, usando un solo amo per volta, pensò che forse, se avesse usato più ami contemporaneamente, di certo avrebbe avuto più pesci, e che non ne sarebbe mai rimasto un giorno senza, quindi… Fece un rapido conteggio e pensò che se avesse usato dieci ami per volta, la sua raccolta gli avrebbe fruttato in maniera esponenziale e poi, di sicuro non vi sarebbero stati giorni interi senza pesce alcuno. E così comperò gli ami, le lenze, le canne ed infine le esche, poi trovò un posticino sulla riva del mare, dove solitamente passavano colonie di pesci di varie razze, e si rese conto innanzitutto, che… le esche dovevano essere diverse tra di loro, per essere certi, che abboccassero tutti. Già dal primo giorno, si rese conto di essere più stanco del solito per il gran pensare ed agire di conseguenza ma, addebitò il tutto alla sua età, in fondo il tempo passava e inclemente, lo rendeva più debole. Poi cominciò a pescare con più ami… alla fine del primo giorno, raccolse le sue canne e trovò solo due pesciolini, però pensando che magari, migliorando le esche, dedicando più tempo alla cura di ogni canna, il canestro alla sera successiva, si sarebbe riempito alla grande! E fu così, che di giorno in giorno, si stancava sempre di più, e raccoglieva sempre di meno perché, mentre prendeva i pesciolini da una canna, da quella posizionata tre punti più in là, i pesci più grandi, riuscivano a scappare dopo avere elegantemente pranzato con le sue esche, senza permettere all’amo di conficcarsi nel loro palato per lo strappo che in genere fa il pescatore per tirarlo su. Il pescatore però, pensava che, era pur vero che stava pescando molto più poco rispetto al passato però… prima o poi, avrebbe raccolto molto di più! E fu così che, giorno dopo giorno, il pescatore era sempre più stanco, ma con ostinazione continuava a pescare con più ami finché un giorno, non incontrò un tizio alquanto strano, che sorridendo sornione, gli chiese il perché del suo sguardo accigliato, e raccogliendo lo sfogo, gli fece notare il suo errare perché, pensando di raccogliere più pesci e di non rimanere mai più senza, disperdeva soltanto le sue energie e perdeva le certezze! Forse avrebbe fatto meglio a pescare con una sola canna, così da non dovere correre avanti e indietro, e di potersi dedicare alla sua attività, in modo proficuo e più confacente alla sua età! Del comportamento del pescatore, successivo all’incontro, non si trova traccia, chissà cosa avrà deciso in merito…