DEFRAG/MENTAL

Humour gay che mi lascia interdetto...


Le preferenze sessuali delle persone dovrebbero essere esclusivamente affar loro, ma poi in pratica ci sono situazioni in cui un filo d'imbarazzo può affiorare. Per lo meno, a me a volte succede. Una mia amica a cui l'ho raccontato dice che ciò rivela qualche traccia di omofobia. A me non pare, però è vero che a volte ci sono situazioni in cui rimango un po' interdetto.
Negli ultimi giorni, ho ben tre esempi da citare. In tutti e tre i casi, l'interlocutore è un collega gay (tre persone diverse, si intende), di quelli che non fanno nulla per nasconderlo ma al tempo stesso nemmeno se ne è mai parlato in esplicito. Primo caso: il collega A mi sta perorando la sua causa, individua un rischio potenziale che il merito di un suo risultato possa essere usurpato da un altro collega, e per chiarirmi la cosa mi dice: "non voglio essere io quello che alla fine lo prende nel **** (in quel posto)".Secondo caso: mi sto lamentando col collega B, perché non mi ha passato un'informazione che mi avrebbe evitato una brutta figura, ma fa lo gnorri e allora insisto. Risposta: "dai, adesso non farmi la donna isterica".Terzo caso: in un'occasione importante arriva il collega C con vistoso giubbotto di pelle. Io, per prenderlo in giro: "bello quel giubbottino di finta pelle". E lui, rispondendo allo scherzo: "altro che finta pelle, questa è vera pelle di prepuzio".È normale una certa esitazione (per così dire) da parte mia in questi casi oppure ha ragione quell'antipatica della mia amica?