Mailrockèunaltracosa

Son stato anche a Firenze ..e anche sul blog da:


Cate Inviato da Rudemavolgare il 31/08/07 @ 17:29 via WEB son stato a Firenze con la mia famiglia i quattro giorni precedenti la decisione di cui si parla. Tutti e quattro i giorni mi hanno sporcato il parabrezza con fare aggressivo e son pienamente in accordo con Cate quando dice che certe cose, certe 'sensazioni' bisogna viverle, anzi 'sentirle' di persona. Per 4 giorni ho camminato per Firenze, città che amo, conosco e frequento da quasi 30 anni ormai, città che ho visto passare da un 'drogoso' degrado a una nuova vita per poi tornare negli ultimi anni verso la discesa. Camminavo, dicevo, con la moglie, le due signorine figlie adolescenti e il figlio che inizia a guardare le amichette.... non era come le altre volte. Il secondo giorno, con una pedata rapida ho dovuto scostare due ubriachi che si azzuffavano in pieno centro, uno stava per travolgermi la signora. Il giorno dopo ripassando da li per andare in albergo son stato riconosciuto e mi son dovuto armare di paletto con catenella, di quelli che mettono sui marciapiedi onde non far parcheggiare le macchine, per fortuna c'era ed era estraibile, è bastato a far desistere il magrebino e un paio di suoi colleghi seduti sul marciapiede. La famiglia ha allungato il passo spaventata ma ho fatto un figurone perchè siam passati indenni, poi ho spiegato al piccolo che non sempre va così... ma ora sto divagando troppo. Insomma, i lavavetri non sono un problema, i lavavetri aggressivi sono invece una spia, un sintomo. Certo che a Torino son tanti anni che non si cammina sereni per strada la sera, a Firenze è da meno tempo e dalle altre parti se non è successo succederà. Inevitabile. I flussi migratori non si arrestano, lo dice la storia, di solito poi i governi 'benestanti' di qualsivoglia schieramento essi siano, son troppo sazi e pigri per mettersi a lavorare di anticipo prevedendo interventi che favoriscano l'integrazione e la distribuzione dei diritti minimi. Non si fermano i flussi migratori, rassegnamoci, l'unica via possibile è quella di prenderne atto e, in virtù della natalità 'nulla' del popolo italico, iniziare a costruire la nuova società multirazziale, iniziare a investire davvero nell'accoglienza e nel'integrazione. Non dico che mi faccia piacere, dico che è un dovere. Come lo è tutelare il cittadino fermo al semaforo, nulla di piacevole, dovere. Il piacere sarebbe vedere i miei compatrioti riiniziare a vivere latini, sociali e sereni, ma sono un realista e mi adatto alle esigenze, resterà un desiderio, pazienza. Buon tutto.